Referendum Catalogna 2017: voto in forte dubbio, possibili scontri

Pubblicato il 29 Settembre 2017 alle 12:37 Autore: Gianni Balduzzi
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Referendum Catalogna 2017: voto in forte dubbio, possibili scontri

Normalmente teniamo delle dirette degli eventi elettorali più importanti, come abbiamo fatto per la Germania per esempio. Il referendum per l’indipendenza della Catalogna sarebbe uno di questi. Ma in questo caso il dubbio non è il risultato finale, che appare quasi scontato oggi con il Sì prevalente, ma la tenuta stessa del referendum.

Che dovrebbe avvenire tra le 9 e le 20 di domenica.

La consultazione è infatti illegale per la legge spagnola. La Costituzione non consente a secessione di una Comunità Autonoma e le autorità di Madrid stanno facendo di tutto per evitare che si tengano.

Sono stati arrestati alcuni funzionari della comunità catalana, poi rilasciati. La polizia nazionale e quella regionale, ora sotto il potere del governo centrale, hanno il compito di impedire l’accesso fisico alle scuole dove dovrebbero essere posti i seggi.

Vi è da sottolineare che ogni provvedimento, come gli arresti o la recinzione delle scuole, è stata presa dalla magistratura, utilizzando leggi già esistenti. Le autorità politiche si preoccupano dell’esecuzione, per esempio con il trasferimento di polizia nazionale e non regionale dalle altre zone della Spagna.

Referendum Catalogna 2017, i Mossos obbediranno a Madrid?

Perchè ora la questione è questa, le forze dell’ordine saranno abbastanza? I Mossos, ovvero la polizia locale catalana, una istituzione da sempre, eseguiranno gli ordini di Madrid? Ci sono dubbi su questo. Nei giorni scorsi i Mossos sono stati posti sotto l’autorità del ministero degli interni spagnolo. Il ministero degli interni catalano ha duramente protestato. I comandanti dei Mossos hanno dichiarato, in modo molto ambiguo, che non disobbediranno alla legge spagnola, ma il loro primario obiettivo è la coesistenza e il mantenimento dell’ordine.

Il che fa intendere che non si presteranno ad atti di repressione se questi dovessero portare a violenza, e che quindi consentiranno lo svolgimento del referendum. Del resto ci sono circa mille comuni in Catalogna, ognuno con più e più seggi. I Mossos sono 17 mila, domenica dovranno anche essere presenti altrove, per esempio alla partita Barcellona – Las Palmas.

Per questo sono stati richiamati anche 10 mila agenti spagnoli dalle altre regioni del Paese. Anche se non è detto che possano bastare. I seggi in totale saranno 2.315

Sarà certamente una giornata di tensione, anche se tutti giurano di voler mantenere la calma. Certo nessuno vuole essere colui che verrà accusato di avere iniziato disordini.

Referendum Catalogna, l’atmosfera si scalda

Alcune dichiarazioni però non rasserenano il clima, come quelle dei pompieri, che promettono di difendere il voto, evidentemente in contrasto con gli ordini della polizia.

La ministra spagnola della salute, Montserrat, tra l’altro catalana, ma anti-indipendentista del PP, ha reagito duramente alle voci sull’utilizzo degli ospedali come seggi.

D’altronde è in occasioni come queste che fioriscono voci incontrollate o leggende metropolitane.

Quello che appare certo è che i catalani sono orientati ad andare a votare. Il 63% ha risposto che si recherà alle urne nel sondaggio dell’istituto GAPS, e tra questi elettori il Sì vincerebbe con l’83%

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L'autore: Gianni Balduzzi

Editorialista di Termometro Politico, esperto e appassionato di economia, cattolico- liberale, da sempre appassionato di politica ma senza mai prenderla troppo seriamente. "Mai troppo zelo", diceva il grande Talleyrand. Su Twitter è @Iannis2003
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