Pensione anticipata: Ape volontaria slitta al 2018, decreto fermo

Pubblicato il 11 Ottobre 2017 alle 11:49 Autore: Daniele Sforza
Pensione anticipata

Pensione anticipata: Ape volontaria slitta al 2018, decreto fermo.

Con l’Ape volontaria arriva la pensione anticipata, sì, ma non troppo. I nati tra il 1951 e il 1953 dovranno ancora pazientare un poco, perché il decreto è fermo e il primo anno di sperimentazione (su due complessivi) rischia di saltare. E così sarà tutto rimandato al 2018, visto che, anche nell’eventualità in cui la Corte dei Conti sbloccasse il decreto oggi stesso, bisognerebbe attendere i normali tempi tecnici per avere l’assegno. Con quest’ultimo che non arriverebbe entro la fine del 2017, ma sarebbe così rimandato al 2018.

Pensione anticipata, Ape volontario: cosa succede dopo il via libera al decreto

Abbiamo parlato di tempi tecnici tradizionali. Che di certo non si traducono in pochi giorni o poche settimane. All’approvazione dell’Ape dovrà seguire la firma degli accordi quadro con banche e assicurazioni relative al prestito pensionistico. Sotto questo aspetto ci sono spiragli positivi. Visto che nella giornata di ieri, come riporta IlSole24Ore si sono fatti passi in avanti verso la chiusura degli accordi con Abi e Ania. Mancano solo i dettagli relativi al pricing. Dopo la firma, però, ci saranno ancora altre procedure da eseguire.

A questo punto, infatti, l’Inps sarà chiamato a emanare la circolare che includerà le istruzioni per la richiesta dell’Ape e la liquidazione del prestito. Questa dovrà poi avere il via libera da parte del Ministero del Lavoro. Una volta che lo specifico servizio online sul sito dell’Inps diventerà attivo, sarà possibile fare la richiesta. Ma l’istituto previdenziale, a richiesta inviata, avrà 60 giorni di tempo per rispondere. Con la trafila appena descritta, appare chiaro che il tempo stringe. La logica conseguenza? Tutto slitta al 2018.

Pensione anticipata, Ape volontaria: la questione arretrati

Chi ha maturato i requisiti entro il 1° maggio del 2017 avrà poi diritto agli arretrati. Ma per averli, bisognerà richiedere l’anticipo entro 6 mesi dall’entrata a regime del decreto. Ci sono poi alcune parti scure, che i soggetti che richiederanno la pensione anticipata tramite questo strumento dovranno tenere bene a mente. Tra questi, le ripercussioni sulla pensione futura. L’Ape volontaria usufruisce infatti di un prestito bancario. E più il prestito è elevato, maggiore sarà l’importo da restituire. La possibilità di avere gli arretrati, quindi, potrebbe avere conseguenze pesanti sulla pensione futura. Avere tanto prima, significherebbe dunque avere poco dopo.

Pensione anticipata, Ape volontaria: anni di sperimentazione verso la proroga?

C’è anche un’altra notizia riferita dal Sole24Ore riguardo gli anni sperimentali dell’Ape volontaria. Sta infatti prendendo piede la possibilità di prorogare di 1 anno il regime sperimentale, anziché chiuderlo definitivamente il prossimo anno. Con il primo anno ormai perso, questa è un’ipotesi di soluzione che sta assumendo spiragli sempre più possibili. Si attende conferma, ovviamente. Oltre all’attuazione del decreto che non è ancora apparso in Gazzetta Ufficiale. Ma che dovrebbe comunque essere sancito a breve.

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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