Social Parlamento

Pubblicato il 3 Giugno 2013 alle 17:01 Autore: Eugenio Angelillo
Politica social - I contatti dei parlamentari sui social network

Social Parlamento
Secondo Audiweb, l’equivalente web dell’Auditel, a Marzo 2013 gli individui italiani tra gli 11 ed i 74 anni che possono accedere a internet da location fisse (da casa, ufficio o da un luogo di studio) o da mobile sono 37,830 milioni, pari all’ 80,2% della popolazione nella fascia d’età considerata. è quindi chiaro come anche in Italia il Web, in tutte le  sue sfaccettature non sia più ormai un fenomeno di nicchia ma un vero e proprio fenomeno sociale di di ampie dimensioni. In particolare il 93% dei giovani tra gli 11 e i 34 anni accede a internet, sia dal computer di casa che dallo smartphone o tablet. In genere il tasso di penetrazione di internet è alto in ogni segmento socio-demografico con picchi elevatissimi trai laureati (97,9%), i diplomati (93,2%), gli occupati in generale (91,1%) i dirigenti, quadri e docenti universitari (il 100%), gli imprenditori e liberi professionisti (97,8%),gli impiegati e insegnanti (97,7%) con un ulteriore picco tra gli studenti universitari con il 99.7%. Fanno eccezione i pensionati, con un magro 48.7% e coloro in possesso della sola licenza elementare con il 47%. Con questi numeri è evidente che anche per la politica italiana internet è divenuto un posto in cui stare, sebbene con diffidenza e difficoltà, come le cronache di questi giorni ci raccontano Ma qual è l’effettiva presenza dei parlamentari italiani su internet?
In una legislatura che nasce all’insegna di forti polemiche sul peso che i Social Network hanno sul dibattito parlamentare italiano è sicuramente un tema interessante investigare provando a fare un primo censimento sul web dei deputati e senatori italiani.

Politica social - I contatti dei parlamentari sui social network

Politica social – I contatti dei parlamentari sui social network

La raccolta dati

La primaria fonte di informazione sono stati ovviamente i siti della Camera e del Senato, da cui si è ottenuta l’email istituzionale e anche qualche altro riferimento social, come indirizzi di siti e/o profili Facebook. Di seguito si sono effettuate ricerche su Google, su Twitter e su Facebook. Oltre a individuare siti web, blog e profili nei suddetti social network si sono raccolti, ove disponibili, ulteriori indirizzi email e account su altri Social Network come Youtube, Linkedin, Google+ e Flickr. Il risultato di questa ricerca è stato un database con 1095 email, 631 account Twitter, 525 profili Facebook e 273 pagine Facebook, 505 tra siti e blog esclusivamente personali, 135 account Youtube, 114 Google+, 86 Linkedin, 33 Flickr, 6 Instagram e 2 Pinterest. Tutti questi dati sono stati elaborati per fornire una sorta di profilo Social, in senso largo se includiamo l’uso di email e siti, per il parlamento italiano in base a età, lista e regione di elezione

I disconnessi e gli iperconnessi

Oltre il 99% dei deputati e dei senatori sono raggiungibili sul web: il 97% ha almeno una email, l’81% un profilo o una pagina Facebook, il 67% un account Twitter e il 53% un sito o blog  personale. Tutto questo al netto di siti, blog, Facebook page di partito. In pratica ogni deputato ha in media 3.6 tra blog e account su Social Network. Mediana e Moda della distribuzione coincidono sui 4 account/email/siti per onorevole, con un picco anche se la media inferiore alla moda ci dice che in Parlamento sono in maggioranza quelli che hanno una presenza sul web  ridotta al minimo indispensabile, una mail e poco più.
Se osserviamo la distribuzione a livello di singole liste, considerando solo le 3 maggiori, vedremo che quella del PD segue molto bene la distribuzione totale, ma questo non deve stupire visto che il PD è il gruppo più numeroso. Sorprende un po’ invece la distribuzione del M5S che rispecchia anch’essa abbastanza bene la distribuzione generale, curiosamente rispetto la percezione del MoVimento come il partito meglio presente sul web, quasi eponimo della nuova politica in Rete.
Particolare è invece la distribuzione del PDL che presenta un doppio picco, uno in corrispondenza della Moda della distribuzione totale, e l’altro invece al valore 1. In pratica, come anche vedremo più avanti, una buona parte del partito di Berlusconi limita la sua presenza sulla Rete ad un semplice indirizzo email, o anche meno.
Al livello più generale se consideriamo tutti i deputati che hanno al massimo una email essi sono 115, il 12.1% dell’intero parlamento, e quasi la metà di questi risultano eletti nelle file del
PDL, un numero pari a oltre il 26% degli eletti del gruppo, risultando in assoluto e in percentuale, fatta eccezione del gruppo costituito dalle minoranze linguistiche e dagli eletti all’estero, il gruppo più disconnesso dell’emiciclo.
Al PDL appartengono anche i 4 senatori di cui non è rintracciabile neanche l’email istituzionale nella scheda di presentazione del sito del Senato. L’età media di questo gruppo è poco più di 57 anni. Se invece consideriamo gli iperconnessi, quei deputati e senatori che hanno almeno 6 tra account e siti, il quadro cambia abbastanza drasticamente. Innanzitutto sebbene il campione abbia quasi la stessa dimensione di quello dei disconnessi si estende per 4 quantili invece che 2. E abbastanza sorprendentemente qui è il centrosinistra a farla da padrone, con il PD primo per numeri assoluti, e SEL per percentuale sul gruppo, al netto ovviamente delle minoranze linguistiche. Il MoVimento 5 Stelle, pur presente in questa classifica, ha tuttavia una percentuale media persino inferiore a quella del PDL, ma questo perché sostanzialmente i deputati e i senatori a 5 stelle usano principalmente Facebook e Twitter. Non sorprenderà anche il fatto che l’età media di questo gruppo è di ben 11 anni inferiore al gruppo dei disconnessi. Recordman è il deputato del PD Francesco Scalia, presente con almeno un account su tutti i social network considerati nella ricerca

Ma dove, o meglio quando, avviene la rottura tra i Disconnessi e gli Iperconnessi? Se osserviamo la distribuzione dei deputati per numero di account per diverse fasce di età notiamo una
cosa interessante.

Mentre nei primi tre gruppi si riproduce come forma la distribuzione complessiva, negli ultimi 2 osserviamo una pesante deviazione dalla medesima distribuzione con un consistente aumento della presenza di deputati con meno di 4 account. Se raggruppiamo ulteriormente i dati in due soli gruppi sopra e sotto i 49 anni, che è l’età media dei parlamentari, la divisione appare in maniera anche più plastica.

Riassumendo i Disconnessi li troviamo tra gli anziani e il centrodestra, gli Iperconnessi tra i giovani e il centrosinistra come possiamo vedere nel grafico qui riprodotto.

La distribuzione per età

Passiamo ora ad analizzare un po’ più in dettaglio la distribuzione del numero di account per età. I due grafici sottostanti riportano il numero assoluto di Siti/Account per età e il numero medio di siti e account per età sullo sfondo della distribuzione dei deputati sempre per età.

Come si può vedere la distribuzione assoluta degli account segue molto bene la distribuzione dei deputati per età, mentre la distribuzione degli account medi per deputato presenta, non certo inaspettatamente, una discreta relazione inversamente proporzionale all’età medesima: più si è giovani, maggiore è il numero medio di account e siti posseduti.
Se esaminiamo l’andamento per i singoli Social Network, come riportato nei grafici qui sotto, in cui l’area azzurrina rappresenta l’indice di penetrazione del Social Network nella data fascia di età riportata in arancione, possiamo notare alcune cose un paio di cose.

Innanzitutto Facebook è il Social Network con maggiore penetrazione pari al 100% tra i deputati più giovani. Da notare anche che alcuni usano le Facebook Page, altri invece utilizzano i Profile, e in questo caso diversi richiedono l’amicizia per seguire il loro NewsFeed. Come per Facebook, anche per Twitter l’uso è inversamente proporzionale all’età, più si è giovani più’ lo si usa.
Viceversa l’uso di siti e/o blog appare decisamente distribuito in maniera più omogenea per le diverse fasce di età. Gli altri social network come Linkedin e Youtube appaiono decisamente ancora di nicchia, pur presentando andamenti analoghi.

La distribuzione per Lista

Anche lo studio dell’uso dei social network, almeno nel senso largo di questa ricerca, per lista di elezione presenta qualche dato interessante.

Ad esempio il MoVimento 5 stelle risulta vere più account in assoluto rispetto al PDL, sebbene sia numericamente inferiore. Poco da dire per le distribuzioni di Facebook e Twitter, curiosamente pero’ l’unico gruppo massicciamente presente su Linkedin è sempre il Movimento 5 Stelle, primo sia in assoluto che come penetrazione tra i partiti, seguito a una scelta distanza Scelta Civica, mentre gli altri gruppi sono praticamente assenti.

Se consideriamo poi il numero medio di account per deputato per lista vediamo anche che PDL e Lega lo hanno praticamente identico, 3.1 e 3, mentre gli altri partiti oscillano tra 3.8 e 3.9.

La distribuzione per Regione

Osserviamo infine la distribuzione per regione di elezione. Anche qui notiamo qualcosa di interessante. Ad esempio la Lombardia , pur essendo la prima regione per numero di account assoluto, dovuto al fatto che ha la fetta più consistente di deputati , tuttavia non è la prima per numero medio di account. Tolta infatti la circoscrizione estera, sono Emilia-Romagna e un po’ sorprendentemente la Calabria a primeggiare, con 4.2 account per deputato a fronte appunto dei 3.5 della Lombardia. Questo perché l’Emilia Romagna, sebbene sia sesta come numero di deputati eletti, è quarta come numero assoluto di account sui Social Network.

Per quanto riguarda la diffusione dei singoli Social Network c’è poi da dire che non è propriamente uniforme. Per esempio Facebook ha il suo picco di 0.96 account per deputato in Sardegna.

Twitter invece lo ha in Liguria con 0.88 account per deputato, mentre la Sardegna ne ha solo 0.58. Google+ ha il suo picco in Abruzzo, Youtube nel piccolo Molise, Linkedin in Umbria. Insomma mentre la distribuzione per età mostra una certa linearità, la distribuzione sul territorio invece no.

L'autore: Eugenio Angelillo