Berlusconi, la guerra dell’Imu e il governo Letta

Pubblicato il 9 Agosto 2013 alle 16:41 Autore: Gabriele Maestri

Silvio Berlusconi suona la carica, battendo su uno dei temi più cari a lui e al suo partito: l’abolizione dell’imposta sugli immobili.

«L’Imu sulla prima casa e sui terreni e fabbricati funzionali alle attività agricole – dichiara in modo perentorio Berlusconi – non si deve più pagare. Dal 2013 e per tutti gli anni a venire».

La nota dell’ex Presidente del Consiglio arriva puntuale nel giorno in cui il suo successore Enrico Letta, assieme al ministro dell’Economia e del tesoro Fabrizio Saccomanni, ha presentato le possibili alternative in tema di imposizione sugli immobili (con relativi oneri per le casse erariali), presentando l’ipotesi dell’abolizione totale come una delle più costose per il bilancio.

Berlusconi: sull’Imu battaglia di libertà

Il fondatore del Pdl non appare minimamente disposto a cedere sull’abolizione dell’imposta: “E’ un impegno che abbiamo preso nell’ultima campagna elettorale, lo stesso che è alla base del governo di larghe intese. La nostra è una battaglia di libertà: 4 famiglie su 5 sono proprietarie della casa in cui abitano e sulla casa fondano la certezza del loro futuro”.

Per Berlusconi non ci sarebbe solo “un impegno di fondo dell’accordo di governo con il presidente Letta”: l’abolizione dell’imposta sulla prima casa sarebbe soprattutto uno stimolo per far ripartire l’economia. A questo proposito, cita i 150mila posti di lavoro persi nel settore delle costruzioni (mentre la cancellazione dell’Imu rilancerebbe il settore immobiliare), nonché i 4 miliardi di euro in più nelle tasche degli italiani, che “sarebbero portati a spendere di più”.

berlusconi forza italia roma 4 agosto 2013

Sulla stessa lunghezza d’0nda di Berlusconi, peraltro, erano intervenuti esponenti di spicco del Pdl per contrastare l’idea dei tecnici del Ministero del tesoro che sconsigliavano l’abolizione dell’imposta.

“Le analisi, gli scenari e le simulazioni del ministero sono sempre utili per approfondire, ma ora è il tempo delle decisioni. L’Imu sulla prima casa va abolita. Pacta sunt servanda” dichiara definitivo il portavoce del partito Daniele Capezzone, che parla anche di un extragettito fiscale che consentirebbe di togliere di mezzo l’Imu e di fare altri ritocchi al ribasso.

“La decisione di abolire l’Imu sulla prima casa è politica, spetta al governo assumerla e al Parlamento approvarla – aggiunge categorico il capogruppo Pdl al Senato Renato Schifani. Le ipotesi e le valutazioni dei tecnici del ministero dell’Economia, che noi conoscevamo e che oggi vengono rese di dominio pubblico, non spostano di una virgola la nostra posizione».

Di “linea dissennata” parla Fabrizio Cicchitto; Ancora meno tenero Maurizio Gasparri su Twitter: “Letta, di’ a Saccomanni di smetterla. Il governo serve, l’Imu sulla prima casa no. Saccomanni vuole lo sfascio? E’ ingenuo o ha un disegno?” Altrettanto minaccioso nei confronti del governo è il capogruppo alla Camera Renato Brunetta (“L’Imu sulla prima casa va eliminata, cosi’ e’ stato deciso, e cosi’ deve essere: niente furbizie e ipotesi folli. Saccomanni si ricordi che è un ministro tecnico: Il governo rischia? Di Letta mi fido”).

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L'autore: Gabriele Maestri

Gabriele Maestri (1983), laureato in Giurisprudenza, è giornalista pubblicista e collabora con varie testate occupandosi di cronaca, politica e musica. Dottore di ricerca in Teoria dello Stato e Istituzioni politiche comparate presso l’Università di Roma La Sapienza e di nuovo dottorando in Scienze politiche - Studi di genere all'Università di Roma Tre (dove è stato assegnista di ricerca in Diritto pubblico comparato). E' inoltre collaboratore della cattedra di Diritto costituzionale presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Parma, dove si occupa di diritto della radiotelevisione, educazione alla cittadinanza, bioetica e diritto dei partiti, con particolare riguardo ai loro emblemi. Ha scritto i libri "I simboli della discordia. Normativa e decisioni sui contrassegni dei partiti" (Giuffrè, 2012), "Per un pugno di simboli. Storie e mattane di una democrazia andata a male" (prefazione di Filippo Ceccarelli, Aracne, 2014) e, con Alberto Bertoli, "Come un uomo" (Infinito edizioni, 2015). Cura il sito www.isimbolidelladiscordia.it; collabora con TP dal 2013.
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