Tutto Ballarò minuto per minuto – 11/10/2011 (video Crozza)

Pubblicato il 12 Ottobre 2011 alle 12:25 Autore: Redazione

Amici della grande politica, benvenuti ad una nuova entusiasmante puntata di “Tutto Ballarò minuto per minuto”!

Oggi è una giornata molto importante per la politica italiana: il governo è stato battuto alla Camera sull’articolo 1 dell’assestamento di bilancio. Una bella gatta da pelare per il Cavaliere. Il Parlamento si è fatto bollente. E c’è da giurarlo, lo sarà pure lo studio di Ballarò questa sera!

 

BallaròLa puntata promette scintille: il vicepresidente della Camera Maurizio Lupi dovrà, con tutta la sua abilità dialettica, difendere il governo e il probabile voto di fiducia di domani. Avrà come principale avversario la presidente del Pd, e collega alla vicepresidenza di Montecitorio, Rosy Bindi. La pasionaria del Pd darà filo da torcere e questa sera avrà molte occasioni di attaccare “l’amico” Berlusconi. Interessante sarà anche la performance di Gianni Alemanno: il sindaco di Roma (forte di un 57% di gradimento secondo un sondaggio Ipsos) ha voluto incontrare i “frondisti” del PdL e in molti attendono le sue mosse. Vedremo cosa dirà stasera il sindaco della Capitale. Ritorna negli studi di Ballarò anche l’ex segretario Cgil Guglielmo Epifani, ora a guida della fondazione Trentin. Duetterà sull’economia con Roberto Napoletano direttore del Sole 24 Ore, La testata di Confindustria. Chiudono il cerchio l’editorialista del Corriere della Sera Antonio Polito e il filosofo Dario Antiseri molto abile, negli studi di via Teulada, ad esprimere concetti molto profondi in poco tempo.

Anche questa settimana seguiremo con particolare interesse (deviazione professionale!) i sondaggi di Nando Pagnoncelli.

E ovviamente come non trepidare per una nuova copertina satirica di Maurizio Crozza!

21.06 Parte l’anteprima del programma!  Giovanni Floris annuncia: sarà una serata importante. Per capire ciò che è successo oggi alla Camera. Ma intanto parla della Bce e lancia un video con dichiarazioni simili ad una calcio volante di Jean Claude (Van Damme) Trichet. In inglese ma, per la gioia di La Russa, coi sottotitoli in italiano.

Successivamente il conduttore mostra una tabella che spiega che cos’è l’assestamento di bilancio bocciato oggi dalla Camera. In pratica…è una somma!

Ballarò

Presenta gli ospiti, passa la parola a Napoletano e lancia la pubblicità.

Ora attendiamo la copertina satirica di Crozza.

21.13 Parte la puntata! Parte Crozza! Il comico genovese prende subito di mira Maurizio Lupi. Cita Ilda Boccassini (presenza nefasta per il Cavaliere) un suo ipotetico colloquio col premier. Poi fantastica sui mitici vertici della giornata di Palazzo Grazioli. Tra cui Giuda EScajola.

Oramai Scajola è l’idolo degli antiberlusconiani e di chi spera in una caduta rapida del Cavaliere.

Crozza passa ad omaggiare la lungimiranza di Jobs. Come il ceo dall’Apple aveva sempre un’idea migliore, Berlusconi ha sempre un’idea peggiore.

Prende di mira il condono. Ma non quello edile o fiscale. Quello trombale. Mah.

L’unico che si ritira in Italia è Ivano Fossati (“alzati, che si sta alzando…”). Crozza narra della festa di Putin (si sarà imbucato?) in cui Berlusconi confonde la Cecenia coi fuochi d’artificio.

21.20 Parte il servizio di Alessandro Poggi! Inizia con un primo piano di Marco Di Fonzo (SkyTg24), con una chiacchierata di Scajola. Continua con la Bindi che annuncia in maniera scanzonata, presiede la Camera al posto di Fini, la bocciatura dell’assestamento di bilancio. Accorato intervento di Franceschini successivo al voto. Finisce il servizio che cita il governo Goria. Noi amiamo quest’uomo! Ma è il caso di paragonarlo a Berlusconi?

 

21.26 Tocca a Maurizio Lupi, l’uomo di Cl. Ma quale crisi? E’ un incidente di percorso! E la fiducia? Non è cosa certa. Insomma, andiamo avanti fino alla fine della legislatura come direbbe il “maestro” Maurizio Gasparri.

21.28 Bindi torna ai tempi dell’accademia e parla in maniera professorale dell’assestamento di bilancio. Sembra essere tornati indietro nel tempo. Difende la scelta del Pd di votare contro questo rendiconto ma emerge molto tecnicismo e poca politica. A seguito di questa analisi arriva alla conclusione degli “Sgommati”: Berlusconi si deve dimettere.

21,33 Continua il duetto con Lupi. Il deputato del PdL si vanta del fatto che il governo ha presentato tre manovre diverse nell’arco di un mese (c’è da vantarsi?). Interrompe la Bindi citando a sproposito Merkel, Trichet e Putin. Poi Floris passa la parola ad Alemanno.

21.35 Per il sindaco di Roma c’è stress in Parlamento (poverini). Ma questo stress è spiegabile con una tensione interna al centrodestra. Sembra rimembrare il Fassino del 2007, quello che chiedeva la fase 2 mentre Vannino Chiti rimpinguava parlando della sindacabilità del programma dell’Unione. Insomma, toni da smarcamento rispetto a Lupi. Si vede che è meno organico dell’ex forzista all’interno di questa maggioranza. Bisogna puntare sullo sviluppo e parla di scossa come Scajola qualche giorno fa. Spronato dalla Bindi fa il costituzionalista: “Berlusconi è stato eletto dall’elettorato”, “Il sistema dei comuni è diverso da quello nazionale”. Voto: insufficiente. Torni al prossimo appello.

 

21.41 Tocca a Willy Epifani.  A tratti ricorda il miglior Enrico Letta: non si deve solo pensare al rapporto deficit/pil, ma anche a crescita e debito. Non lo dire in casa democratica, altrimenti Matteo Orfini si arrabbia e chiede la tua espulsione.

21.43 Roberto Napoletano è in collegamento da Milano. Galvanizzato dall’ottimo risultato dell’inserto settimanale “Manuale anti-crisi” (sembra il nome di uno spettacolo dell’ormai defunto Bagaglino). Nella Prima Repubblica Berlusconi si sarebbe dimesso. Nella Prima Repubblica, aggiungiamo noi, Berlusconi non l’avrebbero mai votato.

21.46 Attenzione: momento topico! Parla Gianluca Verzelli! Non aspettavate altro, vero? Parla a nome di Akros (e che è!?!?) e cita il parlamento slovacco.

21.48 Polito parte con una caduta di stile: parla male di Giovanni Goria, il primo ministro più giovane della storia repubblicana. La sua sfortunata parabola politica e soprattutto umana se la poteva risparmiare.

In ogni caso questa fase politica è all’insegna della mediocrità (Berlusconi non ha più il tocco magico). Ma Forattini non disegnerà mai una vignetta con Berlusconi “senza volto”.

21.51 In ogni caso Polito coglie un punto: in ogni caso alla prossima elezione il PdL, anche in caso di vittoria, avrà meno deputati. Da qui la tendenza da parte di alcuni peones di ipotizzare un governo diverso pur di arrivare fino alla fine della legislatura.

Tocca ad Antiseri che abbiamo sempre considerato una personalità che incute rispetto. Insomma, non abbiamo niente da osservare…

21.54 Antiseri cita Spinoza e una sua frase. Ma non fa ridere. Strano. Non era un sito satirico!?!

Ma ora è il momento della pubblicità!

***Sfruttiamo questa pausa per rassicurare gli appassionati di calcio che si stanno perdendo la nostra Nazionale per seguire questa diretta: gli Azzurri stanno vincendo contro l’Irlanda del Nord per due reti a zero grazie ad una doppietta di Antonio Cassano***

22.01 Variante di un grande classico: questa volta è l’estero a stare male. E’ il turno della Spagna (nonostante l’abbondante paella che si vede all’inizio del servizio della nostra amica Vixia Portel).

Alta disoccupazione e indebitamento bancario. Un anziano signore dice “Mi piacciono le elezioni” (piacciono tanto anche a noi…).

L’inviata entra nella sede de Il Mundo, che per la cronaca è del gruppo Rcs, e si fa un giretto in centro (mica male fare l’invitato).

Un economista ci fa vedere come lo spread tra i titoli di stato nazionali e quelli tedeschi sia minore rispetto ai titoli italiani. Del resto qui “il Presidente del Governo” qui si è dimesso, mentere in Italia non si aspetta nessun cambiamento. Si finisce con un’intervista di una giornalista di Antenna3…ma non era una rete locale veneta!?!

22.06 Lupi inizia con una mossa alla D’Alema: battute sarcastiche dal particolare humor e un “gli spagnoli pensino alle loro grane” che ricorda il recente attacco del leader maximo nei confronti dell’ideologo del Partito Laburista Britannico. Insomma, poca roba e tanti numeri.

Del resto noi “non abbiamo nessun interesse”. Ma sicuro che oggi ha parlato con Berlusconi.

22.10 “Io possiedo un cane”, lo scoop di Maurizio Lupi. Non lo dite a Tremonti che altrimenti si mette a tassarlo. In sottofondo si sente la Bindi che afferma “ma non toccava a me parlare…”.

22.12 Napolitano è bollato come un “imprenditore” qualsiasi da Floris e da Lupi, ma il “Sole 24 Ore” è il giornale dell’economia. Tocca alla Bindi che elogia l’effetto del cambio politico in Spagna (la pensa così anche Tremonti). La delega assistenziale per l’esponente democratica sfavorisce le fase più deboli. Continua a citare i cani. Ma sono impazziti? Ma che stiamo al canile?

22.17 Epifani è interrogato dal dinamico Floris sui tagli “lineeeari”. Ricorda Ezio Greggio quando parla di una certa “manieera”! E’ interrotto dalla Bindi sull’evasione fiscale, ma ora tocca ad un servizio sui tagli agli enti locali.

 

22.22 I pendolari sono i più colpiti. Poi si passa ad un altro grande classico: una famiglia italiana ci mostra la sua lotta contro il fisco. Cioè, nel senso che sono troppo alte. Che avete capito? Poi si va in un asilo nido. Ma non in quelli che Nanni Moretti nel film “Aprile” definiva come “i migliori del mondo”. Ma ci troviamo in un istituto lombardo quanto mai a pezzi per i tagli. E anche le provincie sono costrette ad alzare le tasse.

22.25 Ora tocca ad Alemanno che dopo questo servizio dovrà parlare di Roma! Per il sindaco la situazione, se la manovra non cambia, è drammatica. Tagli al trasporto pubblico. Il problema del patto di stabilità. E tutti questi parenti, che non si sa proprio dove metterli.

22.28 Guglielmo Epifani e Rosy Bindi citano la Irisbus di Grottaminarda. Mentre Floris chiede a Polito se un sindaco può sostenere un governo a livello nazionale ma avversarlo per quanto riguarda l’amministrazione locale.

Momento morto, ecco la nostra nota di colore: Serata abbastanza classica dal punto di vista dell’abbigliamento. Floris, da buon padrone di casa, vestein maniera impeccabile con un gessato, una camicia azzurra ed una bella cravatta. Seppur con una camicia a strisce e senza gessato, il look di Maurizio Lupi è piuttosto simile a quello del conduttore. Anche la Bindi, presenta un abbigliamento molto classico, con tailleur, maglia grigia e collana. Tra i suoi accessori, anche una Moleskine nera che fa molto intellettuale di sinistra. Anche Roberto Napoletano, presenta il classico look Confindustria/Sole 24 Ore style, quindi molto classico anche lui. Epifani si presenta con una giacca scura, una camicia bianca ed una cravatta rossa, e si nota l’assenza della classica spilletta CGIL che caratterizza il look di molti suoi colleghi del Sindacato. Abbigliamento che più classico non si può per il filosofo Antiseri, mentre Verzelli presenta una cravatta rossa ed una camicia a strisce bianco-azzurre. Esce un minimo dalle righe il Sindaco di Roma Gianni Alemanno, che se non fosse per le righe del gessato, potremmo scambiarlo per un personaggio de “Le Iene” di Quentin Tarantino. Chi esce di più dalle righe è però Antonio Polito, che presenta una cravatta dagli insoliti colori cangianti.

22.37 Il servizio lanciato è quanto mai interessato: cita quali marchi ci sono col nome “Berlusconi”.

Perlopiù si tratta di maglietta satirica e qualche cartello.

A Rosario, in Argentina, c’è un bordello chiamato “Palacio Berlusconi”.

In Russia vendono le matrioske del Cavaliere e a Londra c’è una pizzeria chiamata “Bunga Bunga”, così come a Cadice. A Parigi nelle discoteche della Ville Lumiere impazza una canzone chiamata proprio come la pratica berlusconiana più famosa.

Insomma, niente a confronto con i pantaloni jeans “Romano Prodi” in vendita nei mercatini di Istanbul.

22.40 Tocca ai sondaggi di Nando Pagnoncelli. I primi sono su come i leader italiani affrontano al crisi: male il 76%. E ciò dice tutto. Mentre casca qualcosa in studio (il cane di Lupi?).

Il centrosinistra non è ancora un’alternativa. Le divisioni possono essere ancora molto rilevanti. E chi voterebbero gli italiani? 26,9% Pd, 26,4% PdL, Lega 9,7%, SeL 9,1%.

Insomma, per il Nazareno la quota Franceschini è ancora alla portata. Per quanto riguarda le alleanze Pd più Idv più Sel 47,1%. E il centro sale. Gli altri scenari sono mere sommatorie.

Il gradimento dei leader? Darghi raggiunge Marcegaglia al 52%, poi Montezemolo e il primo politico è Tremonti (ma è un politico?). In questa classifica ci stanno pure Renzi, Bonino e Formigoni. Berlusconi e Bossi ultimi.

 

22.46 Alemanno, si vede, è gasato perché stato inserito nel sondaggio. Mette comunque in luce il dato che vede il centrosinistra inadatto a governare. Lupi invece fa meno il militante e più il riflessivo. Analizza  i dati. O almeno ci prova. Tocca ora alla Bindi che evidenzia “una netta affermazione del centrosinistra” (affermazione dalemiana). Si dichiara a favore di un governo di responsabilità nazionale. Tutti in linea col discorso bersaniano del 28 giugno del 2010.

Pubblicità! Che bella parola! A dopo!

22.56 Riprende il programma con un servizio. Si parla di fognature e di e di costruzioni. Insomma, una noia mortale. Ad un certo punto spunta un tartufo. Mah.

 

23.01 Intervistano un tributarista chiamato Raffaele Lupi (stasera è un branco di lupi…). Si parla di condono ma Lupi non da una versione diretta e tergiversa. Bindi evidenzia come Cicchitto sia tra i più grandi sostenitori del condono mentre Lupi si smarca da questo bieco oltranzismo.

Grande frase di Lupi “In Spagna si avanza perché c’è un centrodestra unito”.

 23.06 E’ tutta la sera che Napoletano aspetta questo momento! Può parlare di condono, illustrare la platea e recitare a pappardella il suo “Manuale anticrisi”. “Si è arrivati a pagare tardi nel lavoro autonomo e si è maturato il vizio di elaborare una camera di compensazione tra locale e nazionale”…cioè?!?

23.09 Antiseri testimonia di aver compreso, nel vero senso del termine, il significato del condono: cioè alla fine qualcuno fa sempre la figura del fesso. La Bindi afferma di non poter “immaginare una cosa così brutta” (di condoni ne sono già stati fatti. E’ la dura verità). Anche lo scudo fiscale del 2009 fu inutile. Dobbiamo fare un accordo con la Svizzera. Il Colosseo per un orologio a cucù. Lupi sostiene che c’è un accordo in nuce tra Italia e Svizzera ma ciò non lo sa nessuno perché c’è un segreto di stato (ma se lo dici in diretta su Rai3 che segreto è!?!). In ogni caso Lupi è contro il condono. Lupi sulla linea tremontiana? Antiseri afferma che il paese è corrotto. Benvenuto nella Seconda Repubblica.

23.13 Alemanno è contrario al condono. Chi ha letto l’editoriale di Massimo Riva su la Repubblica di stamattina già sapeva questa informazione che ha mutato definitivamente il destino delle nostre esistenze.

Parla Polito ma Floris ridà la linea a Vixia Portel che apre il suo servizio col tema morriconiano di “Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto” di Elio Petri (premio Oscar al miglior film straniero!). Intervista con le sue solite smorfie gente noiosa che parla di cose noiose. Quando cita Alleanza Assicurazione a noi, lo ammettiamo, riviene in mente il buon Mino Martinazzoli e la sua Alleanza Popolare-Udeur in combutta con Mastella. Bei tempi.

23.20 Verzelli è il primo ad essere interpellato sul servizio. Si parla di governance bancaria e di risparmi. Che fine hanno fatto i nostri soldi (a saperlo!). Floris legge le repliche della settimana scorsa. Michele Iorio risponde a Di Pietro ricordando a gran parte della popolazione che fra qualche settimana si vota in Molise. Ora tocca ad un’iniziativa benefica.

Floris parte col suo “alè” e la puntata finisce. Anche stasera. Dopotutto, domani è un altro giorno.

E PER CONCLUDERE ECCO LE PAGELLE DEL TERMOMETRO POLITICO!

ROSI BINDI  6 – Ogni tanto da qualche bacchettata agli avversari, ma non è mai particolarmente incisiva. A quanto pare ultimamente gli esponenti del PD entrano difficilmente in partita a Ballarò. Come quei calciatori che fanno vedere qualcosa di buono ma non si ambientano troppo nel Campionato. RICKY ALVAREZ

MAURIZIO LUPI – 6,5 – Più misurato di altre volte, partecipa al dibattito con un tono veemente ma mai realmente aggressivo. DECISO

GIANNI ALEMANNO –  5,5 – Chiamato per parlare della situazione dei Comuni e degli Enti Locali, interpreta questa parte senza mai entrare veramente in partita e rimanendo sottotono. FUORI “PARTITO”

GUGLIELMO EPIFANI – A tratti fa qualche comizio, forse un ricordo di quando animava le folle Al Circo Massimo. AMARCORD

ROBERTO NAPOLETANO – 6 –  Si arrabbia se è definito direttore di un giornale di Confindustria, ma tranne in questo caso come molti Confindustriali si sbilancia poco. MISURATO

DARIO ANTISERI – 6 – Non è particolarmente chiamato in causa, e quando questo avviene cita Baruch Spinoza, ma d’altronde è il suo mestiere. FILOSOFO

GIANLUCA VERZELLI – sv – Ah già, c’era anche lui. Sel’è cavata, ma è stato spesso in disparte. TRASCURATO

ANTONIO POLITO – 4 –  Si diverte a mostrare quanto è preparato, ma fa una discreta caduta di stile sulla figura di Goria. FUORI LUOGO

GIOVANNI FLORIS – 6,5 –In una puntata non molto agitata, fa la sua parte a testa alta. PADRONE DI CASA

 

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L'autore: Redazione

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