Pippo Inzaghi e la sua prima coppa da allenatore

Pubblicato il 18 Febbraio 2014 alle 14:24 Autore: Stefano Merlino
Pippo Inzaghi e la sua prima coppa da allenatore

Il Milan allenato da Filippo Inzaghi si aggiudica la 66ª edizione della Viareggio Cup, battendo in finale i belgi dell’Anderlecht. Per i rossoneri è il nono successo in questo prestigioso torneo internazionale di calcio giovanile. Emozionatissimo Inzaghi, al primo trionfo da quando siede sulla panchina della Primavera rossonera. E c’è già chi pensa a lui..

COMPLIMENTI- Dal 1949 il Torneo di Viareggio è l’occasione più ghiotta per scoprire nuovi talenti e infatti, durante queste intense settimane di calcio, sono tanti gli osservatori dei più grandi club mondiali che vengono avvistati. La lista dei campioni che proprio da Viareggio hanno cominciato la loro carriera è lunghissima. Tra questi c’è anche Pippo Inzaghi, che da poco meno di un anno sta facendo grandi cose con i ragazzi della Primavera rossonera. Il cammino che ha portato i suoi ragazzi ad alzare al cielo quella coppa che in casa Milan mancava da 13 anni, è stato ricco di insidie. I “baby” rossoneri hanno demolito squadre fortissime, come i colombiani dell’Envigado, la sorpresa di questa manifestazione, e la Fiorentina, in semifinale.

Inzaghi allenatore

Alla seconda stagione da allenatore, Inzaghi ha vinto la Viareggio Cup.

RIVINCITA- Esattamente come un anno fa, il Milan ha trovato in finale l’Anderlecht, una tra le squadre più forti a livello mondiale, ma questa volta la coppa è rimasta in Italia. Dopo un primo tempo di sofferenza per i ragazzi di Inzaghi, la partita si sblocca al 18’ del secondo tempo con Leya Iseka che porta in vantaggio i belgi. Passano pochi minuti e ci pensa il bomber rossonero Petagna a rimettere in carreggiata il Milan, con una rete di pregevole fattura che ha deliziato i 3000 del “Bresciani” e i tantissimi tifosi presenti. Si va ai supplementari ed ecco il vero Milan: in meno di 10’ i giovani rossoneri chiudono la pratica, prima con Fabbro, che verrà anche espulso dopo l’esultanza per somma di ammonizioni ( si toglie la maglia dalla gioia per la rete ), quindi con Mastalli su assist di un immenso Petagna. Al triplice fischio di Orsato, è festa.

DA ATENE A VIAREGGIO-  Inzaghi ha scritto pagine bellissime ed indimenticabili della lunga e gloriosa storia del Diavolo. Il punto più alto dei suoi anni in rossonero è stato, sicuramente, quel 23 maggio del 2007, quando con una doppietta in finale contro il Liverpool, ha riportato il Milan sul tetto d’Europa, due anni dopo il disastro di Istanbul. Gli ultimi anni in rossonero sono stati, però, un inferno per Super Pippo a causa delle troppe e incomprensibili panchine volute dall’ex tecnico Allegri, che aveva scarsa considerazione verso i “senatori”. Il 13 maggio 2012, nel triste giorno degli addii celebri, il suo ultimo regalo ai tifosi, quella rete contro il Novara bagnata dalle lacrime: 11 anni di fedeltà rossonera sono tanti.  All’indomani della sofferta decisione di appendere gli scarpini al chiodo per intraprendere la carriera da allenatore, il popolo milanista si divideva tra i tanti dubbi per le difficoltà legate al ruolo e la speranza di vederlo, un domani, sulla panchina rossonera. Quando poi sono arrivati i primi grandi risultati con gli Allievi Nazionali del Milan, tutte le perplessità sono state spazzate via dall’entusiasmo. E sono arrivate anche delle telefonate “importanti” al tecnico piacentino, l’ultima quella di Squinzi, patron del Sassuolo e grande tifoso milanista, dopo l’esonero di Di Francesco. “Finché vivo Inzaghi rimarrà qui” ha dichiarato Galliani, durante la festa organizzata Da Giannino, storico ritrovo dei rossoneri, protrattasi fino a notte fonda. Ma per l’immortale dirigente brianzolo sarà quasi impossibile trattenere un tecnico ambizioso come Inzaghi, che non pare essere molto gradito al Cavaliere Berlusconi.

L'addio al calcio di Inzaghi

Il 13 maggio 2012, giorno dell’addio al calcio di Pippo Inzaghi.

 



L'autore: Stefano Merlino

Sono nato nel 1987 e da sempre mi piace scrivere. stefano.merlino@termometropolitico.it (Twitter: @stefano_mago)
Tutti gli articoli di Stefano Merlino →