Elezioni India: politiche dal 7 Aprile al 12 Maggio

Pubblicato il 5 Marzo 2014 alle 14:05 Autore: Guglielmo Sano
india

Le elezioni generali della più popolosa democrazia del mondo, l’India, si terranno dal 7 Aprile al 12 Maggio.

All’appuntamento elettorale, il sedicesimo nella storia del paese, parteciperanno 814 milioni di indiani, 100 milioni in più rispetto all’appuntamento del 2009, che saranno chiamati ad eleggere, in modo diretto, i nuovi rappresentanti della Lok Shabba (“Casa del Popolo”) ovvero la Camera bassa del Parlamento (massimo di 552 membri ciascuno rappresentante di una circoscrizione: 530 rappresentano i cittadini degli Stati, 20 la popolazione dei territori dell’Unione, 2 possono essere nominati dal Presidente in rappresentanza della Comunità anglo-indiana).

La “tornata di elezioni più grande del mondo” si articolerà in 9 fasi – 7, 9, 10, 12, 17, 24 e 30 aprile; 7 e 12 maggio – che dureranno 5 settimane, per permettere alle forze di sicurezza di organizzare al meglio l’evento in alcuni Stati, in quelli col maggior numero di circoscrizioni, le votazioni dureranno più di un giorno: il voto sarà elettronico e verrà consentita anche la “non scelta” (basterà cliccare sul tasto “nessuno di quelli sopra”).

Per lo spoglio del 16 Maggio, invece, basterà solo un giorno: il nuovo Parlamento verrà costituito il 31 Maggio.

La Commissione Elettorale che ha confermato oggi la notizia ha detto che, nella determinazione delle date, sono state considerati gli esami scolastici, le previsioni meteo e le stagioni di mietitura e raccolto.

Queste elezioni vengono considerate da molti le più combattute degli ultimi anni: da una parte c’è il Congress, partito laico e democratico, al governo federale da 10 anni, dall’altra il Bharatiya Janata Party, partito ultranazionalista indù, il cui candidato Narendra Modi è stato 3 volte governatore dello Stato del Gujarat, venendo coinvolto nei massacri che vi si sono svolti ne 2002.

Proprio Modi è dato come favorito, mentre il Congress di Sonia Gandhi attraversa una grave crisi di consensi, tuttavia, sembra che nessuno dei due maggiori partiti riuscirà ad ottenere la maggioranza necessaria a formare un governo: in questa prospettiva saranno fondamentali le alleanze con i partiti regionali.

In virtù di questa possibilità, gli 11 leader dei partiti minori, hanno costituito un terzo fronte chiamato “partito dell’uomo comune” – ha già vinto le elezioni amministrative di Dehli – con a capo il “Beppe Grillo indiano” Arvind Kjriwal.

Guglielmo Sano


L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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