Legge elettorale, Camera approva Italicum Renzi esulta “Politica 1-Disfattismo 0”

Pubblicato il 12 Marzo 2014 alle 13:12 Autore: Redazione

La Camera approva la legge elettorale ribattezzata “Italicum”. 365 voti favorevoli e 165 contrari. Il testo ora passerà all’esame del Senato. Renzi su Twitter esulta “Politica 1-Dsfattismo 0. Grazie alle deputate e ai deputati. Hanno dimostrato che possiamo davvero cambiare l’Italia. Politica 1-Disfattismo 0. Questa #lasvoltabuona”. Subito dopo la proclamazione del voto che ha dato il via libera all’Italicum, i deputati 5 Stelle hanno esposto in aula delle grandi foto con i volti di Renzi e Berlusconi accomunati da un grosso cuore e sotto scritto: “Profonda sintonia. Condannati all’amore”.

Via libera della Camera all’emendamento-chiave della legge elettorale, che determina la soglia del 37% per accedere al premio di maggioranza del 15%; la soglia del 4,5% per i partiti che si presenteranno alle elezioni politiche all’interno di una coalizione; la soglia dell’8% per i partiti che decidono di non coalizzarsi e la soglia del 12% per le coalizioni. La norma (approvata con 315 sì e 237 no, quindi con uno scarto di 78 voti), introduce inoltre il sistema del doppio turno di ballottaggio per le due coalizioni – o in alternativa i due partiti – più votate che tuttavia non riescono a raggiungere o superare la soglia del 37%.

Bocciate invece le preferenze, cavallo di battaglia di Angelino Alfano e del Nuovo Centrodestra. Il governo l’ha sfangata per soli 35 voti. I voti favorevoli all’emendamento sulle preferenze, a prima firma La Russa, sono stati infatti 264 contro i 299 contrari. Il Pd si è mostrato ancora una volta diviso: il deputato democrat Francesco Boccia ha infatti sottoscritto l’emendamento La Russa e anche quello Gitti (Sc) che prevedeva le preferenze di genere. La Camera ha inoltre bocciato un emendamento di 40 deputati del Pd, che rendevano obbligatorie le primarie per scegliere i candidati. L’emendamento prevedeva la parità di genere nell’organizzazione delle primarie.

L’aula della Camera ha respinto per 20 voti di scarto l’emendamento a prima firma Gregorio Gitti (Per l’Italia) che mira a introdurre la doppia preferenza con il vincolo dell’alternanza uomo-donna. Sono stati i 277 i sì, 297 i no e 1 astenuto. Dopo essere state bocciate le proposte di modifica sulla parità di genere, in tanti, dalle opposizioni al relatore, hanno definito questa come “l’ultima chiamata”. Decisivi per la bocciatura dell’emendamento – che in caso di ok avrebbe fatto saltare l’accordo tra Pd e Forza Italia che non prevede le preferenze – anche il voto degli esponenti del Governo. Oltre i ministri Boschi, Mogherini e Orlando, infatti erano presenti 11 sottosegretari.

L’attacco di Bersani a Renzi – “A Renzi potrà apparire strano ma c’è gente che non sa cosa voglia dire ‘complotto’. Farebbe bene a ringraziare che, nonostante problemi molto seri, il gruppo ha tenuto. Renzi dovrebbe ringraziare i deputati, che nonostante problemi molto seri e obiezioni hanno votato” ha detto l’ex segretario del Pd, Pier Luigi Bersani.  E ancora: “Io sono leale, sono positivo. Se ho qualcosa da dire, la dico a Renzi come la dicevo a Letta. Io ho salvato il mio cervello per un pelo, è chiaro che non voglio consegnarlo adesso. Mi si lascerà questa libertà. Ma sulla mia lealtà non mi si può discutere”.

Pd: “Al Senato riprenderemo il tema delle quote rosa” – Al Senato, per il Pd è “un impegno prioritario, nell’ambito del confronto che svilupperemo con i soggetti dell’accordo, riprendere il tema della parità di genere”. Lo dice il portavoce della segreteria del Pd, Lorenzo Guerini.

Boccia “Non capisco Pd, così l’Italia nel Pantano” – “Quando il patto è per non consentire agli italiani di scegliere i loro eletti o la parità di genere o quando ci sono quorum che escludono milioni di elettori, la sensazione è che diventi un patto da cui non ho capito cosa ci guadagnerà l’Italia. Io capisco il punto di vista di Berlusconi, che tenta di tenere imbrigliata la maggioranza, ma non capisco il nostro atteggiamento: questo patto non consente agli italiani di scegliere gli eletti e non capisco a cosa serve. Io ho votato Renzi al congresso e sono andato in giro a dire che cambieremo l’Italia e tutto questo non sta accadendo. Questa legge trasforma l’Italia in un pantano. Posso ricredermi sull’atteggiamento solo se si fanno davvero le riforme costituzionali, ma qualche dubbio ce l’ho” Lo ha dichiarato Francesco Boccia (Pd), intervenendo a Tgcom24. Il deputato Pd aveva votato a favore delle preferenze.

 

Camusso “Nessun cambiamento senza parità di genere” – “Il tema di cui si è discusso ieri alla Camera non è la presenza delle donne in parlamento, ma è la qualità della democrazia di questo Paese e mi stupisce molto che chi giustamente ha rivendicato un bisogno di cambiamento della rappresentanza politica del nostro Paese non colga che questa è una parte fondamentale di quel cambiamento perchè se si pensa che chi c’è possa mantenere il monopolio della rappresentanza, si è già lesa da questo punto di vista la possibilità di un effettivo rinnovamento”. Lo ha detto a Bari il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, a proposito del voto in parlamento che ieri ha bocciato la parità di genere nelle liste elettorali.

PD, Guerini su Salva-Lega – Intervento del portavoce della segreteria nazionale del Partito Democratico: “le parole di Salvini tolgono ogni dubbio sul salva-Lega. Il Pd, e lo dico anche al collega Brunetta, al riguardo non ne ha. Ora che perfino il segretario della Lega lo rigetta, figurarsi se possiamo farcene un cruccio noi”.

aula parlamento italiano

NCD, Schifani “Non voterò legge elettorale come uscita da Camera” – “Non voterò il testo di riforma elettorale così come si è delineato alla Camera. Ci sono evidenti vizi di incostituzionalità. È sufficiente pensare che con il 25% dei consensi un partito può ottenere il 52% dei seggi alla Camera” ha detto l’esponente di Ncd Renato Schifani. “L’accordo Renzi-Berlusconi – prosegue il senatore – non rispetta il Parlamento. Non avremo al Senato atteggiamenti dilatori ma faremo sentire le motivazioni di ogni singolo senatore”. Quanto alle ‘quote rosa’, per Schifani, alla Camera “ha prevalso, attraverso il voto segreto, l’accordo Renzi-Berlusconi e una volontà di conservazione. Al Senato, dove il voto è palese, il Nuovo centrodestra farà di tutto per assicurare il diritto di rappresentanza alle donne”.

Passera “Pessima legge elettorale” – Corrado Passera commenta la riforma della legge elettorale: “L’unica cosa che per il momento possiamo valutare è la legge elettorale che faticosamente sta andando avanti ed è una pessima legge elettorale. Se vogliamo parlare del primo fatto dobbiamo dire che purtroppo si è persa un’occasione e non si sta rispondendo alle esigenze degli italiani. Domani vediamo se ci saranno dei fatti, ma devono essere fatti”. “Al Senato il voto è palese, ma a parte questo mi auguro che i colleghi riflettano e capiscano che hanno fatto del male a loro stessi più che a qualche donna”. Così Barbara Pollastrini, il deputato Pd ed ex ministro delle Pari Opportunità al termine dell’assemblea dei democratici convocata da Renzi dopo la bocciatura alla Camera degli emendamenti sulle quote rosa nella legge elettorale e la protesta delle parlamentari del partito.

Civati: “Accordo Renzi-Berlusconi non tiene”-  “C’è un sacco di gente che vota in modo difforme dall’intesa, con interi gruppi che si stanno sfilando dichiarandolo apertamente. Sotto il filo teso tra Renzi e Berlusconi la tensione si è molto allentata”.Per Civati: “Renzi stamani nell’assemblea del partito ha posto un aut aut, ma il malessere sta montando”.

 

 

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