Farinetti: “Il Sud come Sharm El Sheikh”. Turismo e cultura per il rilancio dell’Italia

Pubblicato il 31 Marzo 2014 alle 15:59 Autore: Carmela Adinolfi
Farinetti spinge il carro di Renzi verso le elezioni

Agevolazioni fiscali per le multinazionali, assunzione di personale italiano e impiego di materie prime made in Italy per fare del sud Italia un “unico grande Sharm El Sheikh, dove tutto il mondo va in vacanza”. Questa è la ricetta di Oscar Farinetti, patron di Eataly, per rilanciare il Mezzogiorno. Una provocazione con cui il fondatore della catena di negozi e ristoranti di prodotti italiani di alta qualità ha risposto al giornalista Andrea Scanzi, ospite della trasmissione “Reputescion”, in onda stasera alle 22 su La3. Il turismo quindi come fonte di rilancio per un’economia in affanno come quella del meridione d’Italia, stritolata dalla presenza delle mafie e da troppo assistenzialismo. “Il Sud Italia è in una condizione terrificante molto piu’ grave di quello che si immagina – tuona Farinetti – È stato fatto troppo welfare nelle istituzioni. C’è un clima generale difficile”.

Il creatore di Eataly, con punti vendita sparsi su tutto il territorio nazionale (l’unico nel Sud Italia è quello di Bari) è convinto che il turismo possa davvero tornare a essere il volano dell’economia nostrana: “col turismo su tutto il territorio nazionale i numeri dicono che potremmo essere il Paese più ricco d’Europa”. Cultura, turismo e promozione del patrimonio storico e artistico, dunque, gli ingredienti essenziali della ricetta targata Farinetti.

L’imprenditore piemontese, legato a Matteo Renzi, ospite dell’ultima Leopolda nel 2013 e che più volte ha avuto parole di stima per il neopremier, ha dichiarato: “Quello che mi piace di Renzi è che punterà molto sul vero petrolio che abbiamo in Italia: il turismo, l’esportazione del patrimonio artistico e la scuola. Dobbiamo occuparci di queste cose. Ma negli ultimi anni abbiamo commesso degli errori. Da quelli piccoli come le scale mobili negli aeroporti che non funzionano al fatto che il Colosseo chiude inspiegabilmente sempre un’ora prima del tramonto o che i nostri musei non narrano, non c’è scritto niente. Sotto la Venere di Botticelli non c’è scritto niente, in Francia ci sarebbero sei cartelli in tutte le lingue che spiegano tutto”.

Una cattiva gestione delle risorse, l’incapacità di sfruttare le potenzialità offerte dal territorio e, su tutto, uno scarso impegno della politica: “Ne ho parlato con Renzi – ha concluso Farinetti – l’ho proposto a lui come regalo da parte di Eataly, ma voglio farlo per tutte le grandi piazze d’Italia: un plastico di tre metri per tre in mezzo alla piazza con le spiegazioni di tutti i monumenti”.

L'autore: Carmela Adinolfi

Classe '89. Una laurea triennale in comunicazione e una specializzazione in Semiotica all'Alma Mater Studiorum. Da Salerno a Perugia, passando per Bologna. Esperta in comunicazione politica, ha approfondito l'ascesa al potere di Matteo Renzi. Interessi: dal marketing alla comunicazione politica fino alle nuove forme di giornalismo digitale. Scrive per Termometro Politico e si allena per diventare giornalista.
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