Economia, Ministro Padoan “Europa al bivio: o striscia nella deflazione o riparte”

Pubblicato il 27 Agosto 2014 alle 09:40 Autore: Gabriele Maestri
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Economia in Italia ed in Europa: a che punto siamo? La risposta del ministro Pier Carlo Padoan: “L’Europa è a un bivio: o striscia nella deflazione e nella bassa crescita, oppure dà un colpo di reni e riparte, con le riforme strutturali e un consolidamento di bilancio ‘growth friendly'”. Intervista al Corriere della Sera, il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, secondo cui l’estensione della crisi a paesi come Francia e Germania “conferma che in Europa c’è un problema di crescita, da affrontare con tutti gli strumenti possibili, e a tutti i livelli di responsabilità, nazionale e comunitaria”. “La politica europea, compresa quella monetaria, e quelle nazionali, con le riforme strutturali e non solo queste, devono sostenersi e integrarsi a vicenda, per portare la crescita a livelli più elevati. C’è bisogno di un’azione comune”, dichiara Padoan.

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“Sono in piena sintonia con il presidente della Bce Mario Draghi“, con cui, dice, “ci sentiamo spesso”. “Le riforme richiedono tempo, e magari hanno costi immediati nel breve periodo anche in termini di bilancio, ma le riforme migliorano il bilancio pubblico nel lungo periodo, perché riducono le spese”, osserva Padoan. “Poi, e qui mi riferisco a Draghi, in un’area fortemente integrata come la zona euro, se un Paese importante fa le riforme ci sono ricadute pure sui Paesi vicini. Di questi fatti bisognerebbe tener conto in modo esplicito, bisognerebbe avere una ‘visione europeà delle strategie di riforma, creando spazio per un maggior coordinamento delle politiche europee”. Il ministro ribadisce che “il vincolo 3% nel rapporto tra il deficit e il Pil sarà assolutamente rispettato. Vedremo poi – spiega – come i tempi di raggiungimento del pareggio strutturale di bilancio saranno modulati. Dobbiamo rivedere al ribasso le previsioni di crescita del Pil, e quando avremo dati più precisi capiremo quale sarà il cammino verso l’obiettivo. Sicuramente la nostra intenzione è quella di continuare nell’aggiustamento di bilancio”.

ECONOMIA, PADOAN “RISPARMIEREMO SU TUTTO” – “Pronti a risparmiare su tutto, i tagli sono necessari, ma gli obiettivi dei tagli di spesa terranno conto del quadro economico peggiorato”. il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan spiega che “nella ricerca dell’efficienza si possono mettere in discussione anche diritti acquisiti o presunti tali. Tutta la spending review – dice – è un’operazione altamente politica: si tratta di individuare le priorità, e in un periodo di risorse limitate. È un’operazione politica valutare se la spesa che si è accumulata nel tempo si debba considerare acquisita o se non si debba ripensare”. “Alcuni tagli permanenti sono stati già introdotti con il decreto sul bonus. La spending review sarà lo strumento guida nella formulazione della legge di Stabilità. Ed è chiaro che andrà coinvolto l’intero governo per identificare obiettivi di risparmio di spesa quantitativi, ma che permettano di preservare l’efficienza dei servizi pubblici. Anche Regioni ed enti locali dovranno essere coinvolti in questo processo”, afferma Padoan, che definisce “ottimi” i rapporti con il commissario alla spending Carlo Cottarelli e bolla come “favole” le presunte tensioni con Matteo Renzi. Al premier, dice, “ho già fatto un regalo, gli risparmio un pellegrinaggio a Monte Senario. Il problema dei debiti arretrati della PA di fatto è risolto in anticipo con la Cassa depositi e prestiti. Restano i debiti in conto capitale, che necessitano di una copertura perchè impattano sull’indebitamento netto dello Stato. Quest’anno sono 2-300 milioni, l’anno prossimo 2-3 miliardi. Ce ne occuperemo con la legge di Stabilità”. Sulle tasse, “il rischio che ci sia un ingolfamento c’è se i sindaci non prenderanno decisioni sulle aliquote nei tempi previsti”, osserva il ministro. “Ma sono fiducioso, vedo che i Comuni si stanno muovendo”.

 

L'autore: Gabriele Maestri

Gabriele Maestri (1983), laureato in Giurisprudenza, è giornalista pubblicista e collabora con varie testate occupandosi di cronaca, politica e musica. Dottore di ricerca in Teoria dello Stato e Istituzioni politiche comparate presso l’Università di Roma La Sapienza e di nuovo dottorando in Scienze politiche - Studi di genere all'Università di Roma Tre (dove è stato assegnista di ricerca in Diritto pubblico comparato). E' inoltre collaboratore della cattedra di Diritto costituzionale presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Parma, dove si occupa di diritto della radiotelevisione, educazione alla cittadinanza, bioetica e diritto dei partiti, con particolare riguardo ai loro emblemi. Ha scritto i libri "I simboli della discordia. Normativa e decisioni sui contrassegni dei partiti" (Giuffrè, 2012), "Per un pugno di simboli. Storie e mattane di una democrazia andata a male" (prefazione di Filippo Ceccarelli, Aracne, 2014) e, con Alberto Bertoli, "Come un uomo" (Infinito edizioni, 2015). Cura il sito www.isimbolidelladiscordia.it; collabora con TP dal 2013.
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