Calabria, Pd spaccato: i renziani disubbidiscono alle direttive della segreteria regionale

Pubblicato il 10 Settembre 2014 alle 18:34 Autore: Redazione
premier e ministro interni

Da nord a sud, l’Italia è in attesa del rinnovamento renziano anche a livello locale dopo il trionfo alle Europee di maggio. Ma nel Pd clabrese – regione in zona voto – le acque sono ancora agitate, proprio lì dove il consenso di Renzi non è abbastanza forte tra gli elettori democratici. Il 26 ottobre, a Reggio, si voterà per l’elezione del primo cittadino. La sfida è tra il vincitore delle primarie dem Giuseppe Falcomatà – figlio del compianto Italo, sindaco della ‘Primavera reggina’ – e Lucio Dattola (FI). Si tratta di una tornata fondamentale per i cittadini dello Stretto, a tutt’oggi guidati da una squadra di commissari prefettizi. Mentre per le Provinciali di Vibo Valentia e le Regionali pare che non ci sia una visione comune del partito in materia di alleanze e scelta degli uomini da presentare. Tutti problemi che la segreteria regionale si trascina ormai da alcuni mesi.

REGIONALI, ‘FAIDA’ INTERNA RENZIANI-BERSANIANI – Le primarie della coalizione di centrosinistra potrebbero tenersi – il condizionale è d’obbligo dopo i ripetuti annunci disattesi – entro fine mese, in attesa che la presidente della Giunta regionale facente funzioni Antonella Stasi pubblichi la data ufficiale delle elezioni. Si parla del 23 novembre ma serve l’ok dei consiglieri. I candidati sono Gianluca Callipo (renziano classe ’82), l’attuale presidente della Provincia di Cosenza Gerardo Oliverio (bersaniano di ferro) e il sindaco di Lamezia Terme Giovanni Speranza. Il favorito sembra essere Oliverio, personalità dai giusti appoggi all’interno del Pd calabrese. Sono state avanzate anche le ipotesi unitarie Marco Minniti, politico navigato e decorato con incarichi importanti a Roma, ed Ernesto Carbone, ambasciatore del renzismo in terra calabra.

calabria

PROVINCIALI VIBO VALENTIA, COALIZIONE RENZI CON FUORIUSCITI NCD E FI – Ma la situazione più spinosa è certamente quella di Vibo Valentia, dove i dissidenti del Pd, fedeli al premier, si sono accordati con pezzi del Nuovo centrodestra, di Forza Italia e di Fratelli d’Italia per la creazione di una lista civica. Questa grande ‘coalizione della ‘nduja’ si presenterà alle elezioni provinciali del piccolo comune calabrese col nome ‘Insieme per la provincia di Vibo – Adesso’.

Il segretario provinciale del Pd Michele Mirabello ha bocciato in pieno l’iniziativa dei compagni di partito, definendola “indecente”. Secondo l’esponente vibonese, il macchinatore ha un nome e un volto, quello di Gianluca Callipo. Il 28 settembre – giorno della tornata provinciale – Pd e Ncd si presenteranno con i loro simboli e in contrapposizione, rispettivamente con Sergio Rizzo e Pino Raffaele. Il candidato della lista ‘Adesso’ è Andrea Niglia, un sospetto tesserato forzista con parentele ‘discutibili’ (così le definisce Repubblica). Curioso il nome del secondo contraente del patto tra renziani e una fetta di Ncd: Nazareno Salerno, omonimo del famoso accordo avvenuto nella sede romana del Pd tra l’ex sindaco di Firenze e Silvio Berlusconi. Forse è un caso, di certo è una beffa.

 

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