Lo Stato Islamico cerca terre in Africa

Pubblicato il 14 Settembre 2014 alle 10:49 Autore: Raffaele Masto

Mentre in rete in queste ore rimbalzano le immagini della terza decapitazione “messa in scena” dallo Stato Islamico in Iraq e nel Levante in meno di un mese, quella del cooperante britannico David Haines dopo quelle, nei giorni scorsi, dei giornalisti americani James Foley e Steven Sotloff, in Nigeria i combattenti di Boko Haram stanno cercando di emulare i loro colleghi in Asia Minore.

Nelle ultime settimane, Boko Haram ha preso il controllo di una serie di città lungo i 320 chilometri di confine nordorientale della Nigeria con il Camerun. Gli estremisti hanno attaccato anche una città e alcuni villaggi nel territorio del paese vicino, ma le truppe camerunensi li hanno costretti alla ritirata. Obiettivo di Boko Haram, appunto è quello di dichiarare un Califfato in Africa in quella regione nell’estremo oriente nigeriano sulla frontiera, appunto con il Camerun.

Lo stato di Borno si conferma in sostanza la patria storica di questa sanguinaria setta. Adesso sta salendo la tensione anche attorno a Maiduguri, capitale dello stato di Borno.

Africa 2

Photo by US Army AfricaCC BY 2.0

Da giorni circola la notizia di un imminente attacco in forza di Boko Haram e l’esercito avrebbe cercato di prendere l’iniziativa lanciando una offensiva contro i miliziani islamisti concentrati nella cittadina di Konduga, da dove Boko Haram avrebbe potuto sferrare l’attacco. Insomma potremmo ritrovarci con un Sultanato in Africa che sarebbe il segno di un mutamento che è ormai un dato di fatto.

Vent’anni fa, nei miei viaggi in Africa, riuscivo con una certa facilità ad entrare nelle Moschee (in Mali, in Senegal, in Burkina, nel bassopiano etiopico, sulla costa del Kenya). Anzi, spesso i fedeli musulmani avevano piacere che io, un cristiano occidentale, vedessi e conoscessi la loro fede e constatassi di persona come consideravano sacro un luogo di raccoglimento e preghiera come la Moschea. E a me, del resto, colpiva quella fede così autentica, genuina, tollerante e moderata che trovavo in quasi tutti i paesi africani.

Oggi è cambiato tutto. Oggi è praticamente impossibile entrare in una Moschea. Anzi, se lo facessi rischierei di compiere un atto blasfemo, un insulto, una offesa alla popolazione. E del resto nessuno me lo propone più dato che sono un infedele. Oggi semmai devo avere paura che in regioni dove la popolazione di religione islamica è la maggioranza, io stesso, la mia presenza possa essere considerata oltraggiosa.

Immagine in evidenza: photo by US Army AfricaCC BY 2.0

L'autore: Raffaele Masto

Giornalista di Radio Popolare-Popolare Network. E' stato inviato in Medio Oriente, in America Latina ma soprattutto in Africa dove ha seguito le crisi politiche e i conflitti degli ultimi 25 anni. Per Sperling e Kupfer ha scritto "In Africa", "L'Africa del Tesoro". Sempre per Sperling e Kupfer ha scritto "Io Safiya" la storia di una donna nigeriana condannata alla lapidazione per adulterio. Questo libro è stato tradotto in sedici paesi. L'ultimo suo libro è uscito per per Mondadori: "Buongiorno Africa" (2011). E' inoltre autore del blog Buongiornoafrica.it
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