“Allo zingaro che affoga gli si lanci anche moglie e figli”. Bufera su una foto postata su Facebook dal leghista Della Puppa

Pubblicato il 22 Settembre 2014 alle 16:31 Autore: Alessandro De Luca

Le esternazioni razziste fanno accendere ancora i riflettori sulla Lega Nord. Questa volta, la pietra dello scandalo è una fotografia, postata sul profilo Facebook di Andrea Della Puppa, segretario del Carroccio a Maserada sul Piave, un paese di circa 10 mila abitanti del trevigiano.

Lega Nord

«Cosa si lancia ad uno zingaro che sta affogando? La moglie e i figli», afferma un papero parlante con tanto di sigaretta in bocca, o meglio, nel becco. Questo è il contenuto della foto, ormai rimossa, e che è stata contestata anche per il fatto di aver ricevuto quattro “mi piace”.

L’ULTIMA DELLE PROVOCAZIONI – Non è la prima volta che Della Puppa si scaglia contro i nomadi in maniera eccessiva. Qualche giorno fa, infatti, aveva polemizzato con i carabinieri del suo paese, Spresiano, i quali non avevano ancora sgomberato un accampamento di nomadi in un parcheggio pubblico.

L’altro giorno, poi, ha suscitato scalpore una sequenza di immagini shock, sempre comparsa sul profilo Facebook del politico leghista, in cui all’affermazione dell’ex ministro Cécile Kyenge «Gli immigrati hanno bisogno del nostro calore» veniva accostato Adolf Hitler che diceva «E allora diamoglielo per Dio!», alludendo a un soldato ritratto nella terza immagine mentre è in azione con un lanciafiamme.

In questa circostanza, però, Della Puppa ha veramente “scherzato col fuoco”, perché da più parti si parla della possibilità di un esposto per violazione della Legge Mancino che, oltre ai crimini di odio, sanziona anche l’istigazione di gesti nazifascisti.

DA MURARO E ZAIA ARRIVANO CONDANNE – Se ancora non ci sono commenti sull’accaduto da parte dei vertici nazionale della Lega Nord, impegnati a battere palmo a palmo il Veneto per promuovere il referendum sull’indipendenza, due uomini delle istituzioni locali e membri del partito di Salvini hanno già lanciato messaggi di condanna.

Il primo arriva dal presidente della regione Luca Zaia, il quale afferma che non si tratta di parole «utili al dialogo e alla risoluzione dei problemi». Il numero uno di Palazzo Balbi, poi, ha auspicato che la direzione del partito prenda i provvedimenti del caso, invitando Della Puppa a scusarsi pubblicamente.

Anche il presidente della provincia di Treviso Leonardo Muraro ha deprecato il gesto, dichiarando: «Assolutamente esecrabili le parole e gli accenti usati dal segretario di sezione di Maserada».

Alessandro De Luca

L'autore: Alessandro De Luca

Classe 1990. Laureato in Scienze politiche (indirizzo Scienze di governo e della Comunicazione Pubblica) alla Luiss Guido Carli di Roma. Giornalismo e politica, le mie passioni da sempre. Collabora con Termometro Politico da maggio 2014. Attualmente è membro di Giunta dell'Associazione Luca Coscioni.
Tutti gli articoli di Alessandro De Luca →