Caso Azzollini, senatore Casson: “Pd protegge la casta”

Pubblicato il 9 Ottobre 2014 alle 18:00 Autore: Giuseppe Spadaro

“Hanno salvato Antonio Azzollini, indagato per una presunta maxifrode da 150 milioni di euro. È la casta che protegge uno della casta. Ho pensato: o questi sono incompatibili con il Parlamento, o io sono incompatibile con loro. Così mi sono sospeso dal gruppo, per dare un segnale politico dopo una decisione sbagliata a tutela della famigerata casta. Zanda vuole parlarmi, ma io non ne voglio sapere”. Lo afferma il senatore del Pd Felice Casson, intervistato da Corriere della Sera, Repubblica e Fatto Quotidiano.

“Io resto nel Pd, ma dico che è un partito che vive alla giornata e protegge la casta”, dichiara Casson. “All’interno del Pd ci sono varie anime. Quando si entra in politica si sa che si discute, si dialoga, ci si scontra e chi ha più voti vince, queste sono le regole della democrazia. Io continuo a battermi dentro il partito”. Parlando del Jobs Act, “non è il momento di fare scissioni, però la fiducia sulla delega è una forzatura assoluta, regolamentare e costituzionale. È il rifiuto del dialogo”, dice Casson. “Votare la fiducia fa male ai lavoratori. La direzione nazionale aveva allargato alla possibilità di garantire maggiormente dai licenziamenti illeciti, oltre che sul tema degli ammortizzatori sociali e sulle aperture alle richieste dei sindacati. Invece assistiamo a una nuova chiusura del governo al dialogo interno ed esterno al Pd”.

L'autore: Giuseppe Spadaro

Direttore Responsabile di Termometro Politico. Iscritto all'Ordine dei Giornalisti (Tessera n. 149305) Nato a Barletta, mi sono laureato in Comunicazione Politica e Sociale presso l'Università degli Studi di Milano. Da sempre interessato ai temi sociali e politici ho trasformato la mia passione per la scrittura (e la lettura) nel mio mestiere che coltivo insieme all'amore per il mare e alla musica.
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