Luxuria a cena da Berlusconi: “Io e Francesca lo convinciamo sulle unioni gay”

Pubblicato il 14 Ottobre 2014 alle 11:14 Autore: Antonio Atte

Indovina chi viene a cena a Villa San Martino? Vladimir Luxuria. L’ex parlamentare transgender di Rifondazione Comunista, da sempre impegnata nella difesa dei diritti del mondo Lgbt (lesbiche, gay, bisessuali, transgender), ieri è stata ospite a cena di Silvio Berlusconi e Francesca Pascale nella residenza di Arcore. L’obiettivo? Ottenere un’apertura da parte dell’ex premier alla legge sulle unioni omosessuali, magari inserendo nell’agenda del Patto del Nazareno la voce “diritti civili”. “Il modello tedesco di unioni, su cui ha aperto Renzi, per me non è sufficiente – ha affermato Luxuria – ma è un primo passo. Perché apre al concetto di omogenitorialità”.

“È cambiato tutto. E ora – prosegue Luxuria – la mia cara sinistra non può venirmi a rompere le scatole dicendomi “ah, Vladimir, tu però vai da Berlusconi…” Eh no, io vado da chi può aprire a matrimoni e adozioni gay. Per anni, a sinistra hanno rotto le scatole dicendo che certe leggi non si potevano fare perché non voleva la destra. E se ora Berlusconi apre, come la mettiamo?”.

I tempi del “meglio andare con una bella ragazza che essere gay” sono ormai un ricordo sbiadito del passato. “Per me Silvio è favorevole alle unioni omosessuali”, ha fatto sapere Francesca Pascale, che da quando l’estate scorsa ha preso la tessera dell’Arcigay, con Luxuria si sente quasi tutti i giorni. Lo scorso 27 settembre l’attuale compagna del leader forzista, nuova pasionaria dei diritti gay, era stata anche ospite d’onore alla chiusura del Gay Village a Roma proprio assieme a Vladimir.

“Sapete che facciamo? Io e Francesca non gli daremo tregua. E vedrete se alla fine Berlusconi non sarà costretto a concederci qualcosa sulle unioni gay…”, promette Luxuria, ospite di quello che un tempo era il cenacolo dove si tessevano e rinsaldavano patti di governo, dove i capricci di Bossi venivano sedati; la Canossa a cui giungevano penitenti gli ex-alleati in cerca di redenzione. E chissà che tra un tweet con Dudù e un altro coi padroni di casa, Luxuria non sia riuscita nella sua missione diplomatica, nel tempio del bunga bunga.

L'autore: Antonio Atte

Classe '90, stabiese, vive a Roma. Laureato al DAMS con 110 e lode, si sta specializzando in Informazione, editoria e giornalismo presso l'Università degli studi Roma Tre. E' appassionato di politica, cinema, letteratura e teatro. Mail: antonio.atte@termometropolitico.it. Su Twitter è @Antonio_Atte
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