Ministro Padoan ospite di Annunziata: “800mila posti di lavoro in tre anni”

Pubblicato il 20 Ottobre 2014 alle 12:00 Autore: Redazione

Oggi la legge di Stabilità approda al Quirinale. Pier Carlo Padoan, Ministro dell’Economia, intervistato ieri a In mezz’ora da Lucia Annunziata, ha rassicurato tutti: “Siamo in regola”. Confortato dal parere dei colleghi europei e anche dal rapporto deficit-Pil che, come lui stesso sostiene, continua a scendere. Ha inoltre aggiunto: “Stiamo all’interno delle regole e del Patto di Stabilità”. Padoan si è detto sicuro dei tempi e dell’appoggio del Parlamento. Su quest’ultimo ha aggiunto: “Deve dire la sua ed è giusto che dica la sua”.

È una manovra compatta. Ogni anello di essa è strettamente legato a quello che lo segue: “Modificandola l’efficacia complessiva verrebbe meno”.

padoan

L’anno di svolta individuato è il 2015: ritorno alla crescita e aumento dei posti di lavoro. Sollecitato sull’ipotesi di un Pil al di sotto dello 0,6%, il ministro ha affermato: “Se il Pil non cresce il quadro di finanza pubblica ovviamente si deteriora”. E aggiunge che non ci sarà bisogno di nessuna manovra correttiva.

Sugli sgravi fiscali per i neoassunti ha dichiarato: “Nessuno ha la misura di quanti possono essere i contratti a tempo indeterminato. Immaginiamo 800 mila posti di lavoro in tre anni, ma potremmo anche sbagliarci per difetto”. Lancia poi un messaggio agli imprenditori: “Ci sono sgravi molto significativi, lo ha detto anche Squinzi. Adesso investite e create occupazione”.

In risposta alle polemiche riguardo l’aumento della tassazione sui fondi pensione, Padoan ha sottolineato che non è per nulla inferiore a quello che si è verificato per altri tipi di investimento in attività finanziarie.

È un adeguamento del trattamento riservato agli investimenti del risparmio ai valori medi europei. Il ministro ha ribadito poi che, con la Legge di Stabilità, l’unica fascia a rimetterci sarà quella delle persone che hanno lucrato sugli sprechi. Inoltre: “Smetteranno di guadagnarci gli evasori fiscali. Che pagheranno mentre non hanno mai pagato”.

Il Paese è bloccato da almeno due decenni, sostiene Padoan. La responsabilità di questo è diffusa e lancia un monito: “Responsabilità forse anche dei sindacati”. È una risposta, quella del ministro, a quanto dichiarato dalla Uil nei giorni scorsi. Attraverso le parole del segretario generale aggiunto Carmela Barbagallo, il sindacato fa sapere che non rispetterà i limiti previsti per gli scioperi nel settore dal momento che lo Stato non rispetta gli accordi.

Felice Tommasino

L'autore: Redazione

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