Burkina Faso: una rivoluzione sprecata?

Pubblicato il 9 Novembre 2014 alle 10:02 Autore: Raffaele Masto
Burkina faso, Compaorè, zida

Sul Burkina Faso si sono spenti i riflettori. Di fatto c’è stata, in successione, una rivoluzione di popolo che ha rovesciato e costretto alla fuga l’eterno Compaorè, una presa di potere dei militari e subito dopo un’altra presa di potere che non si può non definire un golpe.

La rivoluzione è stata espropriata e tutta la classe politica (partiti di opposizione e partiti di potere, compreso quello di Compaorè) si sono piegati al loro volere.

Sospesa la costituzione

Sospesa la costituzione, respinte le richieste europee e internazionali di consegnare il potere ad un civile, ignorata la norma costituzionale secondo la quale ci sarebbero dovute essere elezioni entro novanta giorni.

Burkina faso, Compaorè, zida

Photo by CIDSE – together for global justiceCC BY 2.0

Isaac Zida e il Burkina Faso

Isaac Zida, l’uomo forte che ha preso il potere, ha già detto che non si voterà prima di un anno. L’Europa ha promesso sanzioni ma sia l’Unione Africana che l’Ecowas hanno chiesto di non imporle e di concedere tempo al Burkina Faso in questo momento delicato.

Sempre lui, l’uomo forte, ha deciso che anche uomini del partito di Compaorè e del suo entourage potranno partecipare alla definizione della transizione politica che si concluderà, appunto, tra un anno.

Metodi da militare per controllare il Burkina Faso

Dopo un primo incontro ha anche detto che tutti sono d’accordo sul profilo della personalità civile che dovrà guidare la transizione. Insomma, metodi da militare, per ora, e nessuna, almeno per il momento, proposta per far contare di più la spinta che è arrivata dalla piazza, da quella società civile che ha dato la spallata definitiva a Compaorè.

Immagine in evidenza: photo by Department of Foreign Affairs and TradeCC BY 2.0

L'autore: Raffaele Masto

Giornalista di Radio Popolare-Popolare Network. E' stato inviato in Medio Oriente, in America Latina ma soprattutto in Africa dove ha seguito le crisi politiche e i conflitti degli ultimi 25 anni. Per Sperling e Kupfer ha scritto "In Africa", "L'Africa del Tesoro". Sempre per Sperling e Kupfer ha scritto "Io Safiya" la storia di una donna nigeriana condannata alla lapidazione per adulterio. Questo libro è stato tradotto in sedici paesi. L'ultimo suo libro è uscito per per Mondadori: "Buongiorno Africa" (2011). E' inoltre autore del blog Buongiornoafrica.it
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