Salvini “rottama” Berlusconi: “Un regista non mi serve”

Pubblicato il 2 Dicembre 2014 alle 14:33 Autore: Daniele Errera

Berlusconi un giorno incorona Salvini e quello dopo lo scarica. E’ l’eccentrico eclettismo dell’ex Cavaliere a cui ci ha abituato negli ultimi anni. Ciò che risultano nuove sono le parole dello stesso Matteo Salvini, leader leghista.

Intervistato alla trasmissione radiofonica Un giorno da pecora, su Rai Radio2, Salvini commenta le ultime parole del leader di Forza Italia, ovvero “Salvini farà il goleador (candidato premier) ed io (Berlusconi, ndr) il regista (colui che costruirà l’architettura)”, per mezzo di una lunga serie di metafore su il Milan di Sacchi, primo Milan di Berlusconi: “io da ragazzino – sostiene il successore di Bossi alla leadership del Carroccio – giocavo in difesa, da terzino destro. La difesa è più importante dell’attacco, ma nel mio modulo non c’è il regista, ci sono i centrocampisti di fatica, i portatori d’acqua. Il regista non mi serve”.

Salvini tra Milan e politica

Claudio Sabelli Fioretti e Giorgio Lauro chiedono a Salvini in quale ex giocatore si riveda. Il leghista risponde come trovi un parallelismo con “Mauro Tassotti. E per quanto riguarda i centrocampisti di fatica, vi ricordo uno come Angelo Colombo, che giocava sulla fascia destra nel Milan”, un calciatore “che non aveva piedi delicati, che però ci ha fatto vincere di tutto”. “In porta c’è Alfano al momento”, provocano i conduttori del programma radiofonico.

Roboante, nello stile, la risposta di Salvini: “meglio giocare a porta vuota”, sostenendo che nel ‘suo’ Milan – metafora per la sua squadra di candidatura per Palazzo Chigi, prenderebbe “prenderei tre giovani dalla primavera”.

sondaggi renzi salvini

L’intervista si conclude sul legame con Marine Le Pen: “ieri – afferma Salvini – con la Le Pen abbiamo ballato pezzi degli anni Sessanta, dal rock and roll al twist, fino a Ymca”. Nella precisione “un classico del rock, ‘Let’s twist again’”. Infine si lascia andare a delle considerazione personali sulla leader del Front National: “è una donna affascinante, però non è il mio tipo: preferisco le more”.

Daniele Errera

L'autore: Daniele Errera

Nato a Roma classe 1989. Laureato in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali con la tesi "Dal Pds al Pd: evoluzione dell'organizzazione interna". Appassionato di politica, ha ricoperto vari ruoli nel Partito Democratico e nei Giovani Democratici. E' attivo nell'associazionismo territoriale.
Tutti gli articoli di Daniele Errera →