Marò, la Corte suprema indiana dice no al rientro in Italia, ira Napolitano

Pubblicato il 16 Dicembre 2014 alle 11:21 Autore: Felice Tommasino

Marò, la Corte Suprema indiana ha respinto le istanze presentate dai due Fucilieri di Marina: Massimiliano Latorre, in Italia dopo l’ictus che l’ha colpito a settembre, dovrà fare ritorno in India dopo la scadenza del suo permesso il 13 gennaio; Salvatore Girone non potrà trascorrere il Natale in Italia con la sua famiglia.

Le richieste dei due militari italiani

Latorre sta ultimando il percorso terapeutico che si concluderà l’8 gennaio con un intervento cardiaco. Girone aveva chiesto invece di poter trascorrere un periodo di tre mesi con la propria famiglia. Richieste entrambe rifiutate dalla Corte suprema indiana perché, come sostenuto dal presidente H.L. Dattu, l’inchiesta sulla morte dei due pescatori indiani non si è ancora conclusa e inoltre “i capi di accusa non sono stati ancora presentati”. Il parere indiano, largamente sostenuto anche dalla stampa è che “anche le vittime hanno i loro diritti”. Dattu ha inoltre richiesto “il rispetto del sistema legale indiano perché se concedessi questo ai due richiedenti, dovrei farlo anche per tutti gli imputati indiani”.

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L’India chiede riconoscimento internazionale

Gli echi di duro nazionalismo indiano sono un boccone amaro da digerire per il Governo italiano. Tutti gli sforzi dell’esecutivo erano volti a far valere le ragioni della convenienza politica sui cavilli giudiziari. Ed ora invece, proprio i vincoli imposti dalla legge indiana, continuano a bloccare i due marò in India. A pesare, in favore della decisione della Corte, la scelta del Governo Italiano dopo Natale 2013 di trattenere i due fucilieri di Marina in Italia. Una decisione che non fu accolta di buon grado dall’India nonostante poi i due italiani fossero stati riconsegnati alle autorità indiane. Intavolare una trattativa con l’India appare più che mai complicato, ma l’Italia potrebbe provare a far valere il proprio peso nell’obiettivo del riconoscimento internazionale che il Governo di Nuova Delhi sogna da tempo.

Fratelli d’Italia e Forza Italia contro il Governo Renzi

In Italia, come ovvio che sia, il giudizio della Corte suprema indiana non è stato accolto con piacere. L’occasione è stata subito colta dalle opposizioni per attaccare il Governo Renzi. Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale, dichiara: “Ecco in cosa consiste il famoso ‘dialogo costruttivo’ dei governi Monti, Letta e Renzi tra ltalia e India sul caso marò: farsi deridere da Nuova Delhi mentre Ue Nato e Onu fanno finta di niente. Che vergogna”. Dello stesso avviso il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri: “L’ennesima umiliazione dell’Italia con una ulteriore decisione negativa dell’India. Invece di illudere gli affaristi parlando di Olimpiadi Renzi si occupi dei nostri fucilieri di Marina. Anche questa volta il governo ha ingannato le aspettative delle famiglie e della pubblica opinione”. Aggiunge: “Certi della incapacità totale di persone come Renzi, mi auguro che sia il capo dello Stato nella cerimonia di oggi al Quirinale a dare voce all’indignazione dell’Italia intera”. E conclude: “Chiediamo subito il governo in Parlamento su questa drammatica emergenza. La nostra buona fede è stata tradita. Non c’è più tregua sul tema”. Dalle stesse file di Forza Italia, si leva il parere di Elio Vito, Presidente della Commissione Difesa di Montecitorio: “Il presidente del Consiglio ci dica come intenda tenere alto l’onore dell’Italia e dei nostri Marò”. La polemica di Fi trova sfogo anche sui social attraverso il tweet del senatore Francesco Aracri: “Corte indiana nega a Marò possibilità di trascorrere feste #Natale a casa. Governo italiano tace. Siamo i buffoni internazionali”.

La Lega: “Trattenere Latorre e inviare forze speciali a riprendere Girone”

Alimenta la polemica la Lega Nord attraverso le parole del capogruppo in Commissione Difesa alla Camera Marco Marcolin: “Il governo Renzi la smetta di rendersi ridicolo con la politica degli annunci e condivida con il Parlamento la responsabilità delle scelte che riguardano la vita di due servitori dello Stato”. E conclude con una proposta choc: “Vista la completa incapacità diplomatica di questo governo, e degli altri due che l’hanno preceduto, è arrivata l’ora di tenere a casa Massimiliano Latorre e di inviare le nostre Forze speciali a riprendere con un blitz Salvatore Girone”.

Dal Pd solidarietà per i due fucilieri di Marina

Dal Pd viene invece espressa solidarietà per i due militari italiani. Da una nota della deputata Marietta Tidei si legge: “Esprimo tutta la mia vicinanza e solidarietà ai due marò italiani, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone: il no della Corte suprema indiana alle loro istanze è una brutta pagina per una vicenda che vede i nostri due militari vivere una sofferenza senza fine” e aggiunge: “Il Governo sta facendo tutti gli sforzi possibili per far sì che questa vicenda si risolva in modo positivo e nel più breve tempo possibile: è necessario sostenere questi sforzi nella consapevolezza che la diplomazia e il dialogo con New Delhi sono la chiave per arrivare a una conclusione felice di questa vicenda”.

Napolitano: “Fortemente contrariato da notizie giunte dall’India”

“Il presidente della Repubblica , fortemente contrariato dalle notizie giunte da Nuova Delhi circa gli ultimi negativi sviluppi della vicenda dei Marò resterà in stretto contatto con il governo e seguirà con attenzione gli orientamenti che si determineranno in Parlamento”. È quanto si legge in una nota del Quirinale.

Pinotti: “Decisione grave, pensiamo a risposta”

“Quella di oggi della Corte Suprema indiana sui due marò è una decisione grave che non ci aspettavamo. Siamo vicini ai nostri militari e come Italia pensiamo a come rispondere”. Lo ha detto il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, nel corso di una visita al Museo ebraico.

L'autore: Felice Tommasino

Classe 1991, cilentano. Laureando in Editoria e Pubblicistica all'Università degli Studi di Salerno. Su Twitter @felicetommasino
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