Jobs Act, Alfano: manca zampata finale Camusso: su Jobs Act continueremo a lottare

Pubblicato il 27 Dicembre 2014 alle 10:32 Autore: Giuseppe Spadaro
leader ncd

Il Jobs Act è la misura su cui si concentra la discussione politica negli ultimi giorni del 2014. Ecco il commento del ministro Alfano, leader del Nuovo Centrodestra. “Sui licenziamenti collettivi il decreto ci convince, è un grande passo avanti che il mercato del lavoro nemmeno si sarebbe sognato, se al governo non ci fosse stato Ncd”.

Sui licenziamenti individuali invece “avremmo preferito una decisione più netta e radicale. Fosse dipeso da noi saremmo andati fino in fondo”.

Jobs Act, Renzi e Alfano: divergenze su reintegro

Intervistato dalla Stampa Alfano insiste sull’opting out: “Se si desiderano più assunzioni, occorre liberare psicologicamente l’imprenditore dall’incubo del reintegro. Qui avremmo preferito una soluzione davvero definitiva”. E spiega come Renzi abbia giustificato il suo no: “L’obiezione, più che politica, è stata tecnica. Trattandosi di un decreto attuativo, il premier ha temuto uno sforamento del potere di delega. Il Parlamento non ci aveva autorizzato a cancellare in toto la possibilità di reintegro per via giudiziaria”.

alfano su jobs act

Per il leader dell’Ncd non è però un capitolo chiuso: “Opereremo affinché questa determinante correzione sia inserita nella seconda lettura del decreto, da parte del Consiglio dei ministri. E sia chiaro che in questo dibattito la controparte non sarà Ncd ma la realtà. Se ci sarà più occupazione, vorrà dire che quanto è stato fatto è sufficiente. Sennò avrà ragione chi dice che è mancata la zampata finale… Basteranno sei mesi per capirlo”. Infine una stoccata a Forza Italia: Noi siamo stati giocatori di questa partita, mentre qualcuno fa da spettatore, o meglio la radiocronaca”.

Jobs Act, Camusso: Cgil pronta a tutto

Sul Jobs Act “continueremo a lottare, a mobilitarci, a scioperare anche contro le aziende perchè non può esserci uno che incassa e l’altro che subisce soltanto. Useremo la contrattazione e i ricorsi giudiziari in Italia e in Europa. Utilizzeremo tutti gli strumenti a nostra disposizione per ribaltare un’idea recessiva del lavoro”. Lo afferma il segretario generale Cgil Susanna Camusso in un’intervista a Repubblica. “Solleciteremo le Commissioni parlamentari – incalza la segretaria della Cgil – Ma non mancheranno la lotta, la contrattazione, i ricorsi giudiziari”.

E sull’ipotesi di un altro sciopero generale chiarisce: “Vedremo, non escludo nulla. Valuteremo con la Uil e coinvolgeremo anche la Cisl”. Camusso si sofferma poi sul contratto a tutele crescenti: “È un grande bluff. È solo una monetizzazione crescente. Di fatto è l’abolizione dei contratti a tempo indeterminato”.

susanna camusso

Quanto ai licenziamenti collettivi, “il governo aveva promesso il superamento del dualismo ma con questo decreto non fa altro che moltiplicare le differenze tra lavoratori”. Sull’esclusione dell’opting out, poi attacca: “Quando il premier Renzi dice che non c’era bisogno di introdurre anche quel principio, ribadisce implicitamente che tutto è già possibile”.

 

L'autore: Giuseppe Spadaro

Direttore Responsabile di Termometro Politico. Iscritto all'Ordine dei Giornalisti (Tessera n. 149305) Nato a Barletta, mi sono laureato in Comunicazione Politica e Sociale presso l'Università degli Studi di Milano. Da sempre interessato ai temi sociali e politici ho trasformato la mia passione per la scrittura (e la lettura) nel mio mestiere che coltivo insieme all'amore per il mare e alla musica.
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