Auguri dal M5S al Capo dello Stato, Grillo a Mattarella “Caro presidente della Repubblica”

Pubblicato il 3 Febbraio 2015 alle 11:50 Autore: Gabriele Maestri

Grillo a Mattarella: il leader del M5S che non andrà al Colle invia a Sergio Mattarella una ‘lettera aperta’ per fargli gli auguri per il prossimo settennato.

La lettera è pubblicata sul blog del leader del M5S a poche ore dal giuramento a Montecitorio e dalla cerimonia di insediamento, che Grillo ha deciso di disertare. “Caro presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella Le invio questa lettera di auguri per il suo settennato. Il primo augurio è quello di tutelare la Costituzione italiana”.

“Il secondo augurio è di non firmare leggi palesemente incostituzionali proposte dal governo. Il terzo augurio è di promuovere con i mezzi a sua disposizione leggi per proteggere le fasce più deboli della popolazione alle quali ha voluto dedicare le sue prime parole: ‘Pensiero va alle speranze e alle difficoltà dei concittadini'”.

“Il quarto augurio è di ribadire la posizione della Corte costituzionale, di cui lei ha fatto parte, sulla illegittimità dell’attuale legge elettorale. Il quinto augurio è di combattere, per quanto è nelle sue possibilità, il legame incestuoso che, sempre più, si palesa tra partiti e criminalità organizzata, in particolar modo nelle amministrazioni locali. Il sesto augurio è di ripristinare la centralità del Parlamento” e cosi avanti sino all’ottavo augurio. “L’ultimo e nono augurio è di essere ricordato alla fine del suo settennato con la stima e l’entusiasmo che hanno accompagnato la sua elezione”.

grillo a mattarella

Grillo chiede un incontro a Mattarella

Il leader 5 Stelle torna anche a chiedere un incontro, come anticipato nella nota di ieri in cui il M5S annunciava che Grillo non avrebbe preso parte alla cerimonia di insediamento al Colle. “Le chiedo con questa lettera aperta anche un incontro per illustrarle di persona la posizione del M5S sui temi più importanti per il Paese, in particolare sull’introduzione del reddito di cittadinanza, e per ascoltare le sue valutazioni in merito”

L'autore: Gabriele Maestri

Gabriele Maestri (1983), laureato in Giurisprudenza, è giornalista pubblicista e collabora con varie testate occupandosi di cronaca, politica e musica. Dottore di ricerca in Teoria dello Stato e Istituzioni politiche comparate presso l’Università di Roma La Sapienza e di nuovo dottorando in Scienze politiche - Studi di genere all'Università di Roma Tre (dove è stato assegnista di ricerca in Diritto pubblico comparato). E' inoltre collaboratore della cattedra di Diritto costituzionale presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Parma, dove si occupa di diritto della radiotelevisione, educazione alla cittadinanza, bioetica e diritto dei partiti, con particolare riguardo ai loro emblemi. Ha scritto i libri "I simboli della discordia. Normativa e decisioni sui contrassegni dei partiti" (Giuffrè, 2012), "Per un pugno di simboli. Storie e mattane di una democrazia andata a male" (prefazione di Filippo Ceccarelli, Aracne, 2014) e, con Alberto Bertoli, "Come un uomo" (Infinito edizioni, 2015). Cura il sito www.isimbolidelladiscordia.it; collabora con TP dal 2013.
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