Isis: la rappresaglia della Giordania

Pubblicato il 6 Febbraio 2015 alle 14:46 Autore: Guglielmo Sano

L’esecuzione del pilota giordano Muadh Al Kasasbeh da parte dell’Isis ha scatenato la rappresaglia di Amman contro lo Stato Islamico.

window._taboola = window._taboola || []; _taboola.push({ mode: 'thumbnails-mid', container: 'taboola-mid-article-thumbnails', placement: 'Mid Article Thumbnails', target_type: 'mix' });

“Muadh martire”

I bombardamenti di queste ore “sono solo l’inizio della rappresaglia” della Giordania contro lo Stato Islamico ha detto Nasser Jadeh, ministro degli Esteri di Amman che ha poi aggiunto che il suo paese combatterà l’Isiscon tutte le proprie forze”.

Le autorità giordane hanno dato il via all’operazione denominata “Muadh martire”: in questo momento decine di aerei sono impegnati nel bombardamento di campi di addestramento e depositi di munizioni dell’Isis in Siria.

Il mondo arabo è ancora sconvolto dal video dell’esecuzione del pilota giordano Muadh Al Kasasbeh. Oltre al dibattito interno alla dottrina – ci si chiede se l’Islam permetta di bruciare o meno qualcuno – le domande più pressanti riguardano non solo la brutalità del video, inusitata persino per l’Isis, ma anche la scelta del momento e l’intento degli jihadisti.

isis

Propaganda

La diffusione del video, fanno notare in molti, ha coinciso con una serie di sconfitte pesanti per i miliziani dello Stato Islamico. L’Isis è da sempre in competizione con Al Qaeda nel reclutamento di combattenti, in particolare stranieri: il video sarebbe servito per mostrare la contrapposizione frontale del Califfato nei confronti degli alleati arabi degli Usa, Giordania in primis.

A conferma di tale tesi, l’estrazione di Kasasbeh, appartenente a una delle famiglie che maggiormente sostengono la monarchia giordana. Il valore simbolico della sua morte, sembrano aver valutato dall’Isis, era molto più alto del suo valore di “scambio”.

Con la sua esecuzione, l’esercito jihadista sapeva che avrebbe determinato un ulteriore avvicinamento di Amman agli Usa. Anche se in seguito alla pubblicazione del video migliaia di giordani sono scesi in piazza contro l’Isis, il sentimento maggiormente diffuso nel paese è il dissenso, se non la contrarietà, rispetto alla partecipazione giordana alla coalizione di paesi arabi a guida americana che bombarda la Siria e l’Iraq.

L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
Tutti gli articoli di Guglielmo Sano →