Salvini: “Berlusconi leader? E’ il passato”

Pubblicato il 13 Marzo 2015 alle 19:28 Autore: Antonio Atte
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Matteo Salvini ha le idee chiare in vista delle prossime elezioni regionali: “Se vinciamo in una delle regioni rosse c’è qualcuno che a Palazzo Chigi dovrebbe chiedere scusa e dimettersi”, ha detto nel corso di una conferenza stampa a Milano. Con la Lega “ai massimi storici” e col doppio degli iscritti, “andiamo a vincere in Veneto e puntiamo anche alla Liguria e alla Toscana”: questo il “piano” del leader del Carroccio. Intervistato da La Zanzara su Radio 24, Salvini ha detto che la leadership di Berlusconi all’interno del centrodestra “sarebbe come tornare indietro”. L’ex Cavaliere, però, “può essere ancora importantissimo”, ma il segretario leghista preferisce andare oltre.

Ieri, in consiglio dei ministri, è stato fissato il 31 maggio l’election day per le amministrative. Scelta che Salvini ha definito “demenziale” – perché “nel bel mezzo di un ponte” – e dettata dalla paura della sinistra, la quale vorrebbe “far votare meno gente possibile: ma li stupiremo”. “Tra un po’ voteremo a Ferragosto e Renzi organizzerà i pullman della Coop” per portare la gente a votare, ha ironizzato Salvini.

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Salvini: “Auguri a Tosi”

Il numero uno della Lega ha dichiarato di non temere emorragie di dissidenti nel partito dopo la defenestrazione di Flavio Tosi: “Non siamo noi ad accompagnare fuori della porta nessuno, se qualche deputato o senatore farà altre scelte… Auguri”. E se Flavio Tosi dovesse candidarsi a governare il Veneto “gli facciamo gli auguri, ma poi saranno i veneti a scegliere fra i due competitori che sono Zaia e la Moretti”. La partita elettorale in Veneto non toglie il sonno a Salvini, perché – afferma – “tutti i sondaggi dicono che Zaia è avanti” e “se si dovessero candidare tutti quelli che appaiono sui giornali è avanti di 8 punti”.

Salvini: “In Italia troppe zecche rosse”

“In Italia – dice poi Salvini, sempre ai microfoni di Radio 24 – ci sono troppe zecche rosse. Due militanti della Lega aggrediti a Cagliari da una quindicina di zecche rosse, l’altro giorno io assediato a Genova”. Per “zecche rosse” il leader del Carroccio intende “quelli che si annidano tra i peli del cane e decidono chi è democratico e chi no. Tutti i centri sociali occupati illegalmente vanno sgomberati”, conclude Salvini, che non si sente affatto imbarazzato per il sostegno ricevuto da CasaPound: “L’antifascismo è una roba da libri di storia, una cosa superata. Come l’anticomunismo. Poi se andiamo a vedere i comunisti hanno ammazzato più persone dei fascisti”.

L'autore: Antonio Atte

Classe '90, stabiese, vive a Roma. Laureato al DAMS con 110 e lode, si sta specializzando in Informazione, editoria e giornalismo presso l'Università degli studi Roma Tre. E' appassionato di politica, cinema, letteratura e teatro. Mail: antonio.atte@termometropolitico.it. Su Twitter è @Antonio_Atte
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