La corruzione e il Paese più corrotto d’Europa, l’Italia

Pubblicato il 23 Marzo 2015 alle 08:00 Autore: Gianni Balduzzi

Le vicende del ministero dei lavori pubblici che hanno coinvolto in modo ufficiale il direttore generale Incalza, arrestato ed indagato assieme ad altre 50 persone, per avere pilotato i lavori pubblici in cambio di tangenti, hanno messo in luce un sistema di cui pochi dubitavano, ma che fino a questo momento Incalza era riuscito a tenere in piedi sgusciando tra 14 diverse inchieste in cui era stato o assolto o non era stato indagato.

E’ piuttosto inquietante l’intreccio che lega più o meno tutte le grandi opere d’Italia, dall’Alta Velocità Milano-Verona al nodo Bologna-Firenze alle autostrade in costruzione o riammodernamento come l’infinita A3 o la Civitavecchia-Orte-Mestre.

Sono coinvolte vecchie conoscenze già note a chi ha indagato nel campo della corruzione, come l’ex eurodeputato PDL piemontese Bonsignore, e Incalza pare avere beneficiato dello stesso “regalo” di gran parte di una casa in centro a Roma ricevuto da Scajola anni fa “a sua insaputa” dall’archietto Zampolini. Questa volta era per la figlia e il genero di Incalza, dallo stesso Zampolini, sodale di Balducci e Anemone, vecchie conoscenze delle inchieste di corruzione romane.

A questo ennesimo scandalo di corruzione i media e ancora più la società stanno rispondendo con reazioni sempre più stanche e disincantate, ben diverse da quelle dei tempi di Tangentopoli. Non vi saranno monetine nè per Lupi, non indagato, ma pesantemente coinvolto nei suoi contatti con Incalza, nè per gli altri accusati, ma ulteriore disaffezione e cinica rassegnazione.

Corruzione: le nuove proposte di legge

Come intende la politica e il governo rispondere? E’ finalmente arrivato in commissione giustizia il ddl anti-corruzione il cui primo promotore della legge era stato il presidente del Senato Grasso.

E’ previsto un inaprimento della pena per le società quotate in Borsa, per quelle che emettono titoli sul mercato e per le banche, colpevoli di falso in bilancio, da 3 a 8 anni di reclusione. Per lo stesso reato, invece, le società non quotate vengono punite con la pena che va da 1 a 5 anni, anche se alcuni, come il PD Lumia, chiede si arrivi a 6 anni.

Nelle società non quotate al di sotto dei limiti di fallibilità, infatti, viene introdotta la procedura a querela, e non d’ufficio come per le altre aziende.

Per quanto riguarda la corruzione vera e propria la pena passa da quattro a otto anni di carcere (come da attuale articolo 319 del Codice penale) a quella che va da sei a dieci nel massimo, ma con grosse polemiche da parte di NCD e Forza Italia.

Vi sarà da verificare se la strada prescelta, l’inasprimento delle pene, sia quella giusta per arginare il fenomeno, o non siano grida manzoniane che servono politicamente a mostrare buona volontà e comprensione del problema ma che non riescono a sradicare quello che è un fenomeno culturale.

Corruzione: Italia prima in Europa secondo Trasparency International

Ne avevamo già parlato, ma a dimostrazione di questo paiono giungere anche i dati da Transparency International, un ufficio dell’Unione Europea, sulla corruzione percepita. L’istituzione assembla i report di ben 13 diversi organismi, dalla Banca Mondiale alla Freedom House, al World Economic Forum all’Economist Intelligence Unit, che includono anche interviste e panel con imprenditori e categorie particolarmente esposte al problema, e viene stilato sia un punteggio da 0 a 10, ovvero dal più corrotto al più pulito, sia un ranking dei Paesi, in base all’onestà.

Nell’indagine del 2014 emerge come l’Italia sia solo 69esima nel mondo, dietro a Paesi come Macedonia, Ghana, Ruanda, Samoa, Brasile, tutti percepiti come più onesti del nostro Paese.

corruzione ranking

Come si vede abbiamo lo stesso punteggio della Romania, comunque appartenente all’Europa Orientale, così possiamo affermare che l’Italia risulta essere di gran lunga il Paese più corrotto dell’Europa occidentale, e più corrotto anche di Paesi con reddito e condizioni economiche decisamente peggiori, o allo stesso livello, come vediamo sopra, di Paesi come Senegal o Swaziland.

Lo vediamo nella seguente infografica dedicata specificatamente all’Europa:

corruzione ranking Europa

La cosa più preoccupante è che negli ultimi anni l’Italia ha ulteriormente peggiorato la propria posizione di 6 posti, solo Austria e Slovacchia hanno fatto peggio con peggioramenti di 7 o 12 posizioni, ma sono comunque a un livello migliore del nostro.

Questi dati dimostrano come non possano bastare le leggi, o qualche anno in più di galera per i corruttori nel caso venissero scoperti. La diffusione capillare della corruzione si può eradicare solo con

– l’educazione in famiglia e a scuola

–  in alcuni campi con maggiori liberalizzazioni, creando quel conflitto di interessi che manca tra fornitore d’opera e cliente, agevolato dallo Stato,

– creando più concorrenza, non lasciando lo Stato unico attore in moltissimi campi.

L'autore: Gianni Balduzzi

Editorialista di Termometro Politico, esperto e appassionato di economia, cattolico- liberale, da sempre appassionato di politica ma senza mai prenderla troppo seriamente. "Mai troppo zelo", diceva il grande Talleyrand. Su Twitter è @Iannis2003
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