Dl Lavoro: Alfano esulta per 8 emendamenti governativi

Pubblicato il 3 Maggio 2014 alle 13:08 Autore: Daniele Errera
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Avrebbe preso la via della riforma Biagi, escludendo consistenti nozioni introdotte dalla Fornero, la riforma del lavoro targata Poletti-Renzi. Queste le considerazioni di un raggiante Angelino Alfano, Ministro dell’Interno e leader di Nuovo Centrodestra.

Ncd soddisfatto perché migliora il testo Camera. Meno Fornero, più Biagi. Senza di noi vincoli e sanzioni”, afferma Alfano attraverso un twitt. Gli fa eco la capogruppo a Montecitorio, sempre di Ncd, Nunzia Di Girolamo, quando parla di “soddisfazione per il risultato raggiunto in Commissione Lavoro al Senato, grazie all’azione incisiva e determinante del Nuovo Centrodestra. Il testo è uscito migliorato, proprio nella direzione che noi auspicavamo. Ncd si conferma sempre di più il puntello di questo governo. Ci rallegriamo, infine, che anche altri partiti siano venuti a più miti consigli, convergendo sulle nostre posizioni e rinunciando a superati pregiudizi”. Chiude il balletto delle dichiarazioni l’ex Ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi (ancora Ncd) quando sostiene come le modifiche effettuate “si muovono tutte nella direzione da Noi auspicata di riavvicinare il testo allo spirito se non alla lettera del provvedimento originario”. Ecco perché, continua l’attuale capogruppo degli alfaniani a Palazzo Madama, “c’è il mio sincero apprezzamento che siano state comprese le sollecitazioni poste da Ncd, Sc e Pi, anche se rimangono alcuni aspetti da chiarire all’interno di un corretto rapporto nella maggioranza”.

sacconi

Ma quali sono le novità richieste da Alfano e da Scelta Civica? Anzitutto l’introduzione della sanzione per chi sfori il 20% per i contratti a termine. Precedentemente si era votato l’obbligo di assunzione in questi casi. Adesso, invece, l’impresa dovrà pagare una multa da versare al fisco (20% per un solo lavoratore, 50% per due o più). Anche l’apprendistato cambia: nel testo votato alla Camera giorni l’obbligo di regolarizzare una quota di apprendisti avveniva quando l’impresa arrivava a 30 dipendenti. Adesso si è saliti a 50. Inoltre è introdotto lo stop del tetto ai contratti a termine nel mondo degli enti di ricerca. Si aggiunge il capitolo formazione: pubblica e privata. Infine l’immissione nel contratto della precedenza alle donne in gravidanza.

Per la capogruppo del Partito Democratico in Commissione Lavoro, Anna Maria Parente, il Pd è soddisfatto: “questo per noi è il testo finale, più che definitivo. I gruppi della maggioranza non porranno altri emendamenti”. Ora bisognerà ripassare nei due rami parlamentari affinché il testo possa essere definitivamente licenziato.

Daniele Errera

L'autore: Daniele Errera

Nato a Roma classe 1989. Laureato in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali con la tesi "Dal Pds al Pd: evoluzione dell'organizzazione interna". Appassionato di politica, ha ricoperto vari ruoli nel Partito Democratico e nei Giovani Democratici. E' attivo nell'associazionismo territoriale.
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