Def, slitta Cdm ma spunta tesoretto da 1,5 miliardi

Pubblicato il 10 Aprile 2015 alle 15:52 Autore: Felice Tommasino

Def, slitta l’approvazione in Cdm. Il Consiglio dei Ministri, riunitosi nella mattinata di oggi, ha deciso di prendersi un po’ di tempo in più per discutere del Documento di Economia e Finanza. Se ne discuterà alle 20, come richiesto dalla Presidenza del Consiglio. È stato infatti Matteo Renzi a chiedere una ulteriore riflessione invitando i ministeri a recapitare le integrazioni di competenza al documento stesso. Spetterà poi al ministero dell’Economia fondere i vari pezzi. Il Cdm ha intanto ratificato la nomina di Claudio De Vincenti a sottosegretario della presidenza del Consiglio.

1,5 mld scovati dai tecnici di Palazzo Chigi e del Mef

Un po’ di tempo più insomma mentre i tecnici continuano il loro lavoro nella stesura del documento. Dal Def, secondo quanto appreso dalle varie agenzie, avrebbero recuperato un ulteriore miliardo e mezzo. Un bonus che potrebbe essere destinato al welfare. Ulteriori dettagli li conosceremo al termine del Cdm.

Delrio: “C’era bisogno di un’ulteriore occhiata”

Dietro il ritardo, oltre all’inesauribile impegno dei tecnici, ci sarebbe un altro motivo. Graziano Delrio, neo ministro delle Infrastrutture, spiega: “Le carte, compreso l’allegato infrastrutture, sono arrivate ieri in tarda sera e c’era bisogno di dare un’ulteriore occhiata. Ci prendiamo altre 12 ore per un’ulteriore rilettura e per fare le cose per bene”.

Nessuna frizione nell’esecutivo. Ha voluto specificarlo lo stesso Delrio, seguito a ruota da Palazzo Chigi. Il Tesoro ha voluto invece ribadire che, nel documento finale, non saranno presenti grosse novità rispetto ai numeri già presentati nella giornata di martedì.

Brunetta: “Def nel caos. Renzi peggio.”

Il ritardo viene però ugualmente cavalcato dalle opposizioni. Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera, ha twittato: “Cdm rinviato. Governo nel caos. Def ancora a carissimo amico. Che figura!”. E ancora: “Def nel caos. Renzi peggio. I torni non contano…Ops, i conti non tornano”. Successivamente ha anche ipotizzato l’intervento dell’Ue come causa del ritardo.

Ue: “La scadenza è metà aprile”

Da Bruxelles, la risposta al deputato azzurro: “Non c’è nessun obbligo di mandare il Def entro la mezzanotte di oggi alla Commissione, la scadenza è a metà aprile”.

M5S: “Il buio oltre le slide”

Ma la polemica, già dura a placarsi, viene rinfocolata dal M5S: “Lo avevamo detto: c’è il nulla, il buio oltre le slide e le linea guida. Il governo va in confusione e rimanda l’approvazione del Def alle 20 di stasera. Dobbiamo poi aspettarci un ulteriore rinvio intorno a mezzanotte? Quello è l’orario, li avvisiamo, in cui lo spirito di Fassino potrebbe aleggiare sul tavolo del Consiglio dei ministri”.

 

L'autore: Felice Tommasino

Classe 1991, cilentano. Laureando in Editoria e Pubblicistica all'Università degli Studi di Salerno. Su Twitter @felicetommasino
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