Edilizia scolastica, Giannini: “Sei regioni in ritardo nella consegna dei dati”

Pubblicato il 14 Aprile 2015 alle 10:46 Autore: Antonio Atte

Sul crollo del soffitto avvenuto ieri in una scuola elementare di Ostuni – caso emblematico, considerato che i lavori di ristrutturazione si erano conclusi a dicembre – “il governo si assume le sue responsabilità”, ma “altrettanto devono fare gli enti locali competenti in questa vicenda”. Così il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, in un’intervista a La Stampa.

“L’amministrazione ha attivato un’indagine, ed è chiaro che è fondamentale capire che cosa è successo davvero – prosegue Giannini – Noi saremo lì con il sottosegretario Faraone e daremo il nostro sostegno ma se l’edificio ha avuto una ristrutturazione anomala o dei lavori o un collaudo non perfetti, il principio di responsabilità vale per tutti. E chi è responsabile dovrà pagare”.

Edilizia scolastica, il piano da un miliardo

Il 24 febbraio 2014, nel suo discorso al Senato per ottenere la fiducia, Renzi annunciò un piano straordinario per l’edilizia scolastica, assicurando che si sarebbero visti “concreti risultati” già nelle settimane immediatamente successive all’insediamento del suo governo. Il 2 agosto del 2014 il governò varò un piano da un miliardo di euro – per un totale di 21.230 interventi – composto da tre principali filoni:

  • Scuole belle: Piccola manutenzione, decoro e ripristino funzionale per 17.961 edifici;
  • Scuole sicure: Messa in sicurezza, rimozione amianto e barriere architettoniche in 2.865 scuole;
  • Scuole nuove: Sblocco del patto di stabilità con 404 strutture “immediatamente cantierabili”.

Il progetto riguarda il biennio 2014-2015 ma copre solo una parte dei 3,7 miliardi di stanziamenti annunciati. “Se si sommano tutti gli interventi previsti – spiega Stefania Giannini – si arriva esattamente alla cifra di 3,7 miliardi. È chiaro che si tratta di finanziamenti che sono spalmati dal 2014 al 2017 ma la cifra c’è tutta se si prendono in considerazione i fondi stanziati per gli interventi per le Scuole Belle, quelli per le Scuole Sicure e quelli per le Scuole Nuove, i mutui agevolati concessi dalla Bei, i fondi Pon e quelli previsti nel ddl della Buona Scuola”.

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Giannini: “Il 22 aprile sapremo in che condizioni sono le scuole”

Nell’ultimo anno si è assistito alla media di un crollo al mese nelle scuole, ma il quadro generale sullo stato di salute degli edifici scolastici nella penisola sarà chiaro il prossimo 22 aprile, assicura il ministro, termine entro cui le regioni dovranno inviare il proprio resoconto. “Anche se ancora sei regioni sono in ritardo nella consegna dei dati”, aggiunge Stefania Giannini.

 

L'autore: Antonio Atte

Classe '90, stabiese, vive a Roma. Laureato al DAMS con 110 e lode, si sta specializzando in Informazione, editoria e giornalismo presso l'Università degli studi Roma Tre. E' appassionato di politica, cinema, letteratura e teatro. Mail: antonio.atte@termometropolitico.it. Su Twitter è @Antonio_Atte
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