Diaz, la retromarcia di Tortosa non basta, sospeso dal servizio

Pubblicato il 16 Aprile 2015 alle 10:31 Autore: Andrea Turco

Alla Diaz ci fu tortura. Ad affermarlo è l’assistente capo della Polizia Fabio Tortosa in un’intervista a Repubblica. Una retromarcia in piena regola quella di Tortosa che appena due giorni fa era finito nell’occhio del ciclone per alcune sue dichiarazioni sui fatti di Genova. “Chi fa violenza su un inerme commette un atto di tortura. Dunque alla Diaz fu tortura. Ma io, in 22 anni di polizia, non ho mai torturato nessuno. Per questo ho gridato dopo quella sentenza. Io non sono un torturatore. Non lo siamo stati noi del VII Nucleo. E solo per questo motivo ho scritto che sarei tornato alla Diaz”.

Diaz, Tortosa: “Fu uno scempio”

Quella notte “fu uno scempio. Che fece 159 vittime. I 79 nella scuola che vennero massacrati nel corpo e nella testa, e gli 80 di noi del VII, perfetti capri espiatori di quanto era accaduto”, afferma Tortosa. “Quella notte io e il mio reparto restammo nella scuola 5 minuti. E mentre raggiungevamo i piani alti, decine, centinaia di colleghi con le pettorine e in borghese si accanirono su chi era nella palestra”. “Se potessi tornare indietro farei quello che non feci 14 anni fa quando mi avvalsi della facoltà di non rispondere”, prosegue Tortosa. “L’infamia cui mi ribello ha anche il volto di chi è stato responsabile di quel pestaggio e non ha avuto il coraggio di fare un passo avanti. Ha il volto di chi doveva identificare gli autori del pestaggio e non lo ha fatto. Purtroppo, gli uni e gli altri portano la mia stessa divisa”. Sulla possibilità di una commissione parlamentare d’inchiesta, “ne sarei felice. Sarebbe l’unico modo per uscire dalla logica del capro espiatorio. Io non ne ho paura”, dichiara Tortosa, che torna a scusarsi con i genitori di Carlo Giuliani: “Quello che ho scritto non è da uomo e non è da me. Me ne vergogno”.

scuola diaz genova

Diaz, Pansa: “Una vicenda simile non accadrà mai più”

Il capo della Polizia, Alessandro Pansa, scrive una lettera a Repubblica in cui ribadisce l’impegno suo e del corpo che comanda affinché fatti come quelli successi alla Diaz non accadano più. “Errori e inadeguatezze dei singoli sono purtroppo sempre possibili perchè gli uomini sono fallibili e perchè si opera in condizioni difficili a volte eccezionali. È nostro compito evitarli e reprimerli con immediatezza. Ma a distanza di 14 anni trovo ingiusto che ogni singolo episodio venga ricondotto alla vicenda della Diaz, già oggetto di pesanti condanne da parte della magistratura, dell’opinione pubblica e dei vertici stessi della Polizia di Stato. Stiano pertanto certi tutti gli italiani che non ci sarà mai più un’altra Diaz. Non potrà più esserci. Io me ne faccio garante”.

Diaz, Tortosa sospeso da servizio

“Questa mattina Tortosa verrà sospeso dal servizio”. Così il capo della Polizia Alessandro Pansa ha risposto ai cronisti in merito alle frasi scritte su Facebook dal poliziotto a proposito dei fatti della Diaz. Decisione che riceve gli applausi del ministro dell’Interno Angelino Alfano. “Tortosa sospeso dal servizio. Bene decisione #Polizia. Abbiamo fatto il giusto e lo abbiamo fatto presto” scrive il ministro su Twitter.

Diaz, Tortosa: “Io vittima sacrificale”

La replica di Tortosa arriva subito dopo. “Ancora non mi è stato comunicato niente, lo apprendo ora da voi. È un provvedimento sproporzionato, visto che non si capisce quale potrebbe essere l’articolo del regolamento disciplinare che avrei violato. Comunque ormai il danno è fatto, mi tutelerò nelle sedi legali” afferma all’Adnkronos Fabio Tortosa. “L’unica cosa che potrebbero contestarmi -prosegue Tortosa- è il nocumento all’immagine della Polizia, ma la pena massima prevista è ben lontana dal’essere la sospensione dal servizio. Sono una vittima sacrificale -continua- quello che ho scritto su Facebook è sulle carte processuali da 14 anni: alla Diaz c’è stata tortura, ma non da noi del VII nucleo. Da parte di chi c’è stata? Vorrei saperlo anch’io. Con il senno di poi, non riscriverei quel post visto che stupidamente non avevo tenuto conto del fatto che per l’opinione pubblica avrebbe potuto avere un peso eccessivo”.

Diaz, Salvini: “Governo che punisce i poliziotti vada a casa”

“Un governo che punisce i poliziotti per parole scritte su Facebook, libera i delinquenti e mette in albergo i clandestini deve andare a casa il più presto possibile. Alfano dimettiti”.Così il segretario federale della Lega Nord Matteo Salvini commenta i provvedimenti presi nei confronti dei poliziotti sui fatti della Diaz.”Processare un mi piace su Facebook è da quarto mondo. Mi ha stupito anche un capo della Polizia che parla dei suoi uomini come se fino a qualche anno fa fossero dei macellai. Probabilmente ha sbagliato mestiere” ha aggiunto Salvini.

L'autore: Andrea Turco

Classe 1986, dopo alcune esperienze presso le redazioni di Radio Italia, Libero Quotidiano e OmniMilano approda a Termometro Politico.. Dal gennaio 2014 collabora con il portale d'informazione Smartweek. Su Twitter è @andreaturcomi
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