Usa: la polizia ti uccide se sei maschio, nero e disarmato

Pubblicato il 2 Giugno 2015 alle 14:18 Autore: Guglielmo Sano

Usa: vista la lacunosità delle statistiche ufficiali, per dare una svolta al dibattito, il Guardian ha raccolto dei dati accurati sui “morti di polizia” dall’inizio del 2015.

Usa: i dati del Guardian

Per presentare il progetto “The Counted” bastano due numeri: delle 464 persone uccise dalla polizia statunitense (armi da fuoco, colluttazioni, incidenti stradali, teaser), nei primi 5 mesi del 2015, 102 erano disarmate, di queste il 31,9% era afroamericano.

Stando alle statistiche (si riferiscono al periodo compreso tra l’1 gennaio e il 31 maggio – solo oggi la polizia americana ha sparato e ucciso altre due persone) raccolte dall’autorevole quotidiano inglese The Guardian il 29% dei “morti di polizia” negli Usa è nero (13% delle popolazione totale), 135 persone, il 14% è ispanico, 67 persone, il 50% è bianco, 235 persone.

Dei 467 morti, il 95% è di sesso maschile, solo il 5% di sesso femminile; 408 sono i morti in “conflitti a fuoco”, 27 in seguito all’uso del teaser, 14 durante alterchi con agenti della polizia successivi alla presa in custodia, 12 a causa di incidenti stradali che hanno coinvolto veicoli delle forze dell’ordine. Il 26% dei morti era affetto da qualche sorta di malattia mentale.

Steven Hawkins, direttore di Amnesty International Usa, ha commentato i dati dicendo che: “se sei maschio nero e disarmato hai il doppio delle possibilità di essere ucciso”.

usa guardian

Usa: colmato un vuoto?

Secondo i parenti delle vittime il progetto del Guardian potrebbe essere in grado di rilanciare il dibattito sull’eccessivo uso della forza da parte della polizia statunitense. Finora ogni iniziativa si è arenata a causa della difficoltà del governo federale di produrre delle statistiche precise.

D’altra parte, per quanto riguarda le morti legate agli interventi di polizia, il governo pubblica diversi rapporti: uno viene prodotto dall’FBI, quello sugli “Omicidi giustificabili da parte delle forze dell’ordine” (tiene conto solo dei conflitti a fuoco – gli ultimi dati (2013) parlano di 461 omicidi “giustificabili”). Un altro, quello del Centers for Disease Control, vorrebbe rilevare i “morti in seguito a intervento legale” ma, basandosi su cartelle cliniche e rapporti di autopsie, quasi mai è in grado di confermare il coinvolgimento della polizia. Le statistiche del Bureau of Justice, anche se in maniera molto lacunosa, tengono conto solo delle morti “legate all’arresto”.

Dal Regno Unito, polemicamente, fanno notare che Washington riesce a contare qualsiasi cosa in modo piuttosto efficace – i bambini morti settimanalmente a causa dell’influenza, il numero di ore che gli americani spendono in assistenza, la produzione mensile di uova, persino il consumo di noci da parte dei cittadini bianchi non ispanici con età superiore ai 20 anni – tranne i “morti di polizia”.

L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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