Usa: la riforma della polizia sul modello britannico

Pubblicato il 11 Giugno 2015 alle 14:44 Autore: Guglielmo Sano

Usa: la polizia pensa alla riforma inseguendo il modello britannico. Armi da fuoco solo per pochi agenti, addestramento e test psicologici; risultato: 2 morti in 3 anni.

Usa: in Uk i veri SEAL

Prima di poter anche solo vedere una pistola, un agente della polizia britannica deve affrontare molti anni di pattuglia “in strada” armato solo di manganello e spray al peperoncino. Tanta esperienza comunque non basta da sola: i pochi poliziotti equipaggiati con armi da fuoco affrontano un lungo processo di selezione (valutazioni psicologiche ed esercitazioni di tiro).

Se vieni selezionato sai di avere davanti, in ogni caso, un lungo periodo di addestramento. Lawrence Sherman, criminologo all’Università di Cambridge, intervistato dal Washington Post, non ha esitato a definirlo “simile a quello dei Navy SEAL che devono assaltare il campo base di Osama Bin Laden”. Una volta entrato nell’élite di poliziotti britannici autorizzati a utilizzare un’arma da fuoco, tuttavia, potresti non sparare per molto tempo.

In tre anni la polizia britannica ha ucciso due persone; in media, ogni giorno dall’inizio del 2015, la polizia statunitense ne fa almeno il doppio.

Usa: società violenta, polizia violenta?

Gli esperti in materia di ordine pubblico e sicurezza riferiscono che se la polizia americana seguisse il modello britannico (armi leggere, continuo addestramento, chiara catena di comando) sarebbe molto probabile un drastico calo delle morti causate dall’uso sproporzionato della forza.

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Naturalmente, fanno notare gli stessi, bisogna tenere conto delle società molto diverse che poliziotti statunitensi e britannici si trovano a pattugliare. Negli Usa il tasso di possesso di armi da fuoco tra la popolazione è uno dei più alti al mondo, il Regno Unito da questo punto di vista offre un’immagine speculare. Tuttavia, la società britannica è molto più simile a quella Usa che a quella di altri paesi che hanno scelto di avere una polizia “disarmata” (Islanda, Norvegia, Islanda, Nuova Zelanda per fare degli esempi).

Usa: un modello possibile

Phil Palmer, un ufficiale di polizia britannico, intervistato nel corso di un’inchiesta sempre dal Washington Post, ha riferito che, in 15 anni “per strada”, pur essendo stato accoltellato 2 volte, “difficilmente mi aspettavo di avere a che fare con qualcuno che avesse un’arma da fuoco”. In un anno di corso d’aggiornamento a New York ha conosciuto una realtà completamente diversa: “gli agenti ogni volta che scendevano dal veicolo per parlare con qualcuno tenevano la mano sulla fondina” ma, precisa Palmer, “dovevano essere aggressivi”.

D’altra parte, Peter Fahy, capo della polizia di Manchester (comanda 6700 agenti di cui solo 209 sono armati), ribadisce l’esportabilità del modello britannico negli Usa: “bisogna porre l’accento sulla proporzionalità, sulla considerazione di ogni altra opzione”. I protocolli della polizia del Regno Unito, riferisce Fahy, per esempio, vietano di sparare a veicoli in movimento o a chi brandisce un coltello: “ricordo ai miei agenti che la loro arma migliore è la bocca, prima considerazione deve essere: posso prendere tempo?”. Tra Inghilterra e Galles, negli ultimi 10 anni, solo 5 volte la polizia ha aperto il fuoco.

L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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