Presidenziali in Senegal: sfida all’ultimo voto

Pubblicato il 2 Marzo 2012 alle 09:19 Autore: Simone Pazzaglia
ballottaggio in senegal

Il Senegal si prepara al ballottaggio, un ballottaggio inatteso, amaramente ammesso dal quartier generale  del Presidente uscente Abdoulaye Wade che  ha confermato la necessità di un secondo turno. La svolta è per ora a portata dello sfidante Macky Sall. Il Capo dello Stato uscente non centra la riconferma immediata  fermandosi al 35% delle preferenze e si sfiderà in un secondo turno ad altissima tensione contro il suo   ex Primo ministro passato tra le file dell’opposizione che ha raggiunto il  26,57% .

Il tema caldo della  campagna elettorale per le presidenziali  era stata la dura lotta dell’opposizione contro la ricandidatura stessa di Wade contestandogli  di violare le sue stesse riforme costituzionali ovvero del limite di due mandati (in realtà Wade aveva anche introdotto, appena eletto, il mandato presidenziale di 5 anni anziché 7). Per questo motivo nelle ultime due settimane il Movimento del 23 giugno è sceso continuamente in piazza. Wade sostiene che la riforma costituzionale non lo riguarda perché  non può essere retroattiva.

La tensione è salita a dismisura i giorni prima del voto, tanto che Olusegun Obasanjo, ex presidente nigeriano, capo della delegazione degli osservatori dell’Unione africana, aveva parlato di trasparenza a rischio. Fortunatamente niente di tuto questo è accaduto, anzi tutto si è svolto con grande ordine e senza incidenti, anche questo lasciava intendere che qualcosa di grosso stesse per succedere.

 

Che potesse verificarsi un qualche coup de teatre  in un copione che sembrava già scritto si era capito dall’apertura delle urne:  fischi e buu hanno accolto  Abdoulaye Wade, che probabilmente non si aspettava un’accoglienza di questo tipo al suo seggio a Dakar. I sostenitori del presidente uscente hanno subito gridato alla trappola mediatica, ma il gran numero di accorsi  alle urne non lasciava prevedere una comoda vittoria l primo turno.

Infine la grande sorpresa c’è stata: Wade, monolite inossidabile del potere in Senegal, è andato al di sotto delle aspettative e se la giocherò con Sall, l’uomo del giorno in Senegal oggi. Il paese con le più solide fondamenta democratiche del continente nero ha dato una splendida prova di maturità: molti candidati, opposizioni in piazza, votazioni partecipate e senza incidenti, ed anche la dimostrazione che una consistente fetta del paese punta sull’alternanza democratica.

Ora tutti gli analisti politici, africani e non, guardano con grande interesse al ballottaggio. La data più probabile per il secondo turno è il 18 Marzo.  Non resta che aspettare.