Riforma Pa, marcia indietro su valuta-atenei ma Madia non esclude fiducia

Pubblicato il 9 Luglio 2015 alle 15:04 Autore: Felice Tommasino

Le novità contenute nella riforma della Pubblica amministrazione, quella della valutazione nei concorsi pubblici del volto di laurea in funzione dell’Ateneo su tutte, avevano alimentato non poche polemiche. Il ministro Madia aveva già gettato acqua sul fuoco: “C’è la massima apertura a fare modifiche, in modo condiviso, o anche a cancellare l’emendamento al ddl Pa”.

Proteste rettori contro graduatorie Atenei

La rivolta in merito al provvedimento aveva visto partecipi anche i rettori delle Università italiane. Quest’ultime si sarebbero trovate in una vera e propria graduatoria volta ad assegnare un peso differente ai titoli di laurea.

Madia: “Vedremo in Aula”

Ora la marcia indietro dell’esecutivo, sospinta dal parere della Commissione Cultura sull’emendamento, con la stessa Madia a dichiarare: “Vedremo in Aula”.

ministro pubblica amministrazione marianna madia

L’obiettivo: “Evitare discriminazioni”

L’accesso dibattito è stato animato anche da quanti paventavano l’abolizione del valore legale del titolo di laurea. Soprattutto a questi, il ministro Madia aveva voluto chiarire che l’obiettivo della riforma “è quello di evitare discriminazioni”. A tal proposito aveva aggiunto: “Aspettiamo il parere della commissione Cultura”.

Commissione Cultura chiede soppressione emendamento

E il parere della Commissione Cultura della Camera non si è fatto attendere: sul ddl Pa quest’ultima pone come condizione la soppressione dell’emendamento sul valore degli atenei come parametro di valutazione nei concorsi pubblici. Inoltre la Commissione invita anche a superare il voto minimo di laurea come vincolo per partecipare alle selezioni.

M5S: “Ora la prova dei fatti in Aula”

Esito nel quale è confluita anche l’opinione dei membri del M5S in Commissione Cultura: “Il nostro pressing e le legittime proteste di migliaia di studenti hanno condizionato le scelte dell’Esecutivo. Ma non basta. Ora la prova dei fatti si vedrà in aula”. Aggiungono: “Vogliamo che neanche il voto di laurea sia requisito minimo per accedere ai concorsi pubblici, come da nostra proposta di legge a prima firma Carlo Sibilia”.

Madia: “Fiducia? Non si esclude mai nulla”

La riforma della Pubblica amministrazione ha intanto incassato il parere favorevole della Commissione Affari Costituzionali. Ora arriverà nell’Aula di Montecitorio. Qui non è escluso il ricorso al voto di fiducia, come ammesso dal ministro Madia: “Non si esclude mai nulla”.

Numero unico emergenze e Freedom of information act

Ma ciò nonostante la Madia si è mostrata ottimista esprimendo soddisfazione per il lavoro svolto in Commissione: “Non c’è stato un dibattito che fa pensare” di porre la fiducia. Altra nota lieta, sottolinea il ministro, “il numero unico per le emergenze (il 112 ndr.) e il freedom of information act”. Quest’ultima è una legge di impronta statunitense che garantisce ai cittadini l’accesso agli atti e ai documenti della pubblica amministrazione.

A questo si aggiunge la “razionalizzazione delle Autorità portuali e la delega per la definizione del processo contabile, finora non regolato”.

“Razionalizzazione costi” forze di polizia

Via libera anche all’assorbimento della Forestale in un’altra forza di polizia, in virtù della “razionalizzazione dei costi”: margini di passaggio anche in altre forze per un contingente limitato. Spazio al merito nei percorsi di carriera grazie al via libera al riordino di tutte le forze di polizia che, come anticipato, verranno ridotte da 5 a 4.

 

 

 

 

L'autore: Felice Tommasino

Classe 1991, cilentano. Laureando in Editoria e Pubblicistica all'Università degli Studi di Salerno. Su Twitter @felicetommasino
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