Pd, lo scontro tra Giachetti e Gotor

Pubblicato il 23 Agosto 2015 alle 12:42 Autore: Redazione
elezioni roma, roberto giachetti

Si fa sempre più acceso lo scontro tra renziani e minoranza Pd. Ieri Roberto Giachetti, dalle colonne di QN, ha invitato il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, a fare come Tsipras. “Matteo, fai come Alexis Tsipras: torna al voto“. “Non si può andare avanti così. L’obiettivo della minoranza Pd è sfasciare tutto e ammazzare politicamente Renzi”.

Le larghe intese con Alfano le abbiamo già. Se andiamo al voto almeno avremmo dei gruppi parlamentari leali, non come gli smacchiatori del giaguaro. La mediazione si fa con le opposizioni, non con una parte del partito: così è un suicidio”, ha detto Giachetti, che esclude il rischio scissione come in Syriza: “Ad Atene sono più seri di noi. In Italia si preferisce fare opposizione dall’interno del partito perché rende di più. Se escono dal partito Miguel Gotor e Alfredo D’Attorre, due minuti dopo chi si ricorderà di loro?“.

Foto obliqua del deputato Giachetti Partito Democratico

“La minoranza del Pd non può fare più opposizione delle opposizioni. Dall’Italicum al Senato abbiamo concesso moltissimo, peggiorando in alcuni casi le riforme. Ma loro si sono dimostrati comunque inaffidabili”, attacca Giachetti. “C’è qualcuno che vive per ricattare Renzi. Sono in guerra su tutto: gli 80 euro, il lavoro, la scuola e ora pure Roberto Speranza se ne esce attaccando il governo sul fisco. Puntano solo a distruggere l’unico governo di centrosinistra che mette in luce il fallimento delle esperienze precedenti. L’obiettivo è logorare Renzi fino a esibire le sue spoglie“, ma “a loro non interessa assumersi responsabilità. Potrebbero anche presentarsi con D’Attorre leader”.

Pd, la risposta di Gotor: “Non ce ne andremo”

A Giachetti, risponde oggi uno dei leader della minoranza Pd, Miguel Gotor, intervistato anche lui da QN. “Gli attacchi scomposti di Giachetti rivelano nervosismo e debolezza politica. Mi dispiace deluderlo, ma noi siamo del Pd e resteremo sempre nel Pd“. “Non dico che il Pd debba ringraziarci, ma se non ci fossimo noi molti iscritti avrebbero preso un’altra strada“, afferma Gotor. “Il compito del segretario del Pd è tenere unito il partito e, invece, fa il contrario. Oggi continuare a usare come una clava il 40% delle europee come fa Giachetti è un errore perchè rischiamo all’improvviso di trovarci senza clava. Dovremmo dialogare, ma Renzi utilizza la strategia del nemico interno per prendere più voti a destra. Ma quei voti non arrivano e intanto sega l’albero dove è seduto”, sottolinea Gotor. “Il nostro compito è evitare la deriva neocentrista e trasformista del Pd e tentare di migliorare le riforme. Noi avremmo voluto continuare con il metodo Mattarella. Nonostante il voto segreto, abbiamo mostrato lealtà e sostegno al governo. Renzi ha perso un’occasione, ma non demordiamo”.

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