Roma, sciolto il municipio di Ostia, il prefetto Gabrielli affiancherà Marino

Pubblicato il 27 Agosto 2015 alle 11:54 Autore: Felice Tommasino
foto del consiglio dei ministri

Mafia Capitale, l’attesa relazione di Alfano all’esame del Consiglio dei Ministri. In quello che è stato definito “pacchetto Roma”, anche la gestione del Giubileo, al via fra tre mesi, ed il recentissimo caso dei funerali del boss Casamonica. L’assessore capitolino alla Legalità, Alfonso Sabella, sicuro dell’intesa con Palazzo Chigi, si mostra tranquillo. Ma è inutile sottolineare che il Campidoglio è in gran fermento per la decisione del Cdm a otto mesi di distanza dall’esplodere di Mafia Capitale.

Sabella: “Grande intesa con Palazzo Chigi”

Sabella, insieme al vicesindaco Marco Cusi, è incaricato di fare le veci del sindaco Ignazio Marino in ferie negli Stati Uniti. L’assessore alla Legalità assicura: “C’è grande intesa con Palazzo Chigi e non ci aspettiamo niente di sconvolgente”. Sconvolgente potrebbe essere la proposta da parte di Alfano di sciogliere il Comune di Roma per Mafia. Una probabilità che viene da molti esclusa, alla pari di un commissariamento dell’amministrazione. Ad essere sciolto potrebbe essere soltanto il municipio di Ostia.

Sabella: “Gabrielli? Un toccasana”

Superpoteri a Gabrielli, promossi dall’assessore alla Legalità: “Siccome ho la massima stima di Franco Gabrielli, posso dire serenamente che si tratta di un toccasana”. Sabella ha aggiunto: “Se avrà la verifica e il controllo degli atti del Comune, posso dire solo una cosa: ben venga”. Ed ha sottolineato: “Noi abbiamo già firmato un protocollo con Cantone, e sei gare per il Giubileo, le più consistenti, saranno monitorate dall’Anticorruzione”.

Alfonso Sabella, assessore capitolino alla Legalità

Anche sul Giubileo e sui provvedimenti che il Cdm deciderà di prendere, Sabella palesa serenità e sottolinea ancora: “Non c’è un commissariamento, ma una collaborazione per il bene della città. Roma non si può governare contro Palazzo Chigi, ma anche l’Italia non si governa bene senza Roma”.

Polemiche per l’assenza di Marino

Intanto, l’assenza del sindaco Marino continua a rinfocolare le polemiche. A quest’ultime replica lo stesso Sabella: “Il Campidoglio è stato presidiato per tutto il mese, prima dal sindaco poi da Marco Causi”.

Gabrielli aveva assolto Marino sindaco di Roma

Ignazio Marino, lo ricordiamo, era stato assolto nella relazione del prefetto Gabrielli su Mafia Capitale. Gabrielli aveva sottolineato i suoi “sforzi per marcare una discontinuità rispetto al passato, evidentemente percepito come connotato da pericolose anomalie e disfunzionalità”. Diversa sorte era invece toccata al predecessore Alemanno e alla sua giunta le cui scelte, secondo la relazione di Gabrielli, erano piegate “alle esigenze e agli interessi di quell’organizzazione criminale”.

Il prefetto chiedeva “legge speciale”

Il prefetto chiedeva inoltre l’introduzione di una “legge speciale” in grado di affidare poteri straordinari ad alcuni commissari governativi di garanzia. A questi l’incarico di rimuovere le tracce di malavita e corruzione nell’amministrazione capitolina.

Sciolto il Comune di Ostia

Scioglimento del X Municipio di Roma (Ostia) e superpoteri al prefetto Gabrielli che affiancherà di fatto il sindaco Marino. Sono queste le decisioni prese per Roma in seguito alle inchieste su Mafia Capitale, da parte del governo. Ad elencarle il ministro dell’Interno Angelino Alfano. “Intendo incaricare il prefetto di Roma, di assicurare proposte e indicazioni per pianificare insieme al sindaco interventi di risanamento nei settori dell’amministrazione risultati più compromessi” con Mafia Capitale”. “Non c’è nessun commissariamento di Roma, ma un ruolo di raccordo del prefetto di Roma analogo a quello esercitato da quello di Milano con riferimento all’Expo” spiega successivamente il sottosegretario alla presidenza del consiglio Claudio De Vincenti che assicura il sostegno del governo a Roma per affrontare il Giubileo. L’evento verrà finanziato grazie alle “risorse che vengono dal bilancio del Comune di Roma già a disposizione e dal piano di rientro di Roma Capitale. La prossima settimana faremo una riunione per chiarire gli spazi di bilancio all’interno delle risorse a disposizione”-

Dopo la conferenza stampa sono arrivati i commenti. Tra i primi Matteo Orfini, presidente Pd e strenuo difensore del sindaco Ignazio Marino. “Il Consiglio dei ministri ha certificato che il Comune di Roma non va sciolto per mafia e ha assunto provvedimenti che aiuteranno a contrastare la criminalità e ad affrontare al meglio l’anno giubilare. Decisioni importanti che dimostrano la bontà della tesi che abbiamo sostenuto in questi mesi ma che non devono portarci a nascondere le difficoltà che la capitale sta vivendo”. Ma le opposizioni non arretrano e chiedono le dimissioni del sindaco e lo scioglimento del Comune di Roma. Secondo i consiglieri capitolini del M5S, “il timore di tornare alle urne e che sia il MoVimento 5 Stelle a vincere le prossime elezioni comunali è evidente. Per questo, oggi, nonostante i dissapori, Renzi decide di salvare Marino. Ha semplicemente paura del voto, ma il solo modo di ripristinare la legalità a Roma è tornare alle urne”.

Bindi “Da esecutivo decisione giusta”

“Lo scioglimento del consiglio comunale della Capitale d’Italia avrebbe avuto effetti devastanti. Credo che alla fine l’esecutivo abbia fatto la scelta giusta. Non ha sciolto il comune nel senso classico, ma si tratta di un affiancamento da parte dello Stato e dei suoi organi. È l’unica soluzione che poteva essere presa con le norme vigenti”. Intervistata da Repubblica, la presidente dell’Antimafia Rosy Bindi commenta così la decisione presa ieri sul comune di Roma. “Non si può dire che tutto il comune di Roma sia in mano alla mafia. Allo stesso tempo la decisione che è stata presa non è una assoluzione. Per quanto si sia registrato uno sforzo da parte della giunta si è ritenuto che la politica da sola non potesse farcela”. Se Ignazio Marino è adatto a rivestire il ruolo di sindaco della capitale? “Risponderà chi ha responsabilità nel partito, non certo può farlo la presidente dell’Antimafia”.

L'autore: Felice Tommasino

Classe 1991, cilentano. Laureando in Editoria e Pubblicistica all'Università degli Studi di Salerno. Su Twitter @felicetommasino
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