Israele, Palestina: avere 19 anni a Hebron

Pubblicato il 23 Settembre 2015 alle 14:03 Autore: Guglielmo Sano

Israele, Palestina: l’atmosfera di violenza e tensione in una foto che immortala una giovane studentessa poco prima di essere uccisa al checkpoint di Hebron.

Israele, Palestina: avere 19 anni a Hebron

Hadeel Salah al-Hashlamon aveva solo 19 anni: è morta ieri mattina, è stata uccisa al checkpoint di Hebron. La versione dell’esercito israeliano è che si sia rifiutata di mostrare il volto – alzando il velo – e di aprire la borsetta, oltre ad aver cercato di pugnalare un soldato. Per questo motivo è stata investita da 10 proiettili all’ingresso di Shuhada Street, nel zona sud della città cisgiordana.

“Tutti i colpi sono stati sparati agli arti inferiori”, hanno inizialmente riferito dall’IDF – anche se a causarne la morte, in realtà, è stato un colpo al petto. In ogni caso, “è stata prontamente soccorsa”, ha continuato nel suo comunicato l’esercito israeliano – tuttavia, alcuni video pongono dei dubbi su questo aspetto. Pare che i militari abbiano aspettato circa mezz’ora prima di fare intervenire i soccorsi. Sono 25 i palestinesi uccisi dalle forze di Tel Aviv dall’inizio del 2015.

israele hebron

Israele, Palestina: la reazione di Anp e Hamas

L’Autorità Nazionale Palestinese ha dichiarato che “come mostrano chiaramente le foto, la vita del soldato non era in pericolo – dunque – la versione dell’esercito israeliano è falsa”. Commenti dello stesso tenore sono arrivati anche da Hamas che ha ricordato anche il caso – del tutto simile al precedente – di Diyaa Abdul-Halim Talahmah, 21enne ucciso da soldati israeliani all’alba di lunedì, sempre a Hebron, perché – riferiscono dall’IDF – stava lanciando un “ordigno” contro un veicolo militare.

Solo in parte questi eventi mostrano come la tensione tra palestinesi e israeliani sia destinata a subire nuove impennate: venerdì, Nir Barkat, sindaco di Gerusalemme, ha varato un provvedimento che autorizza la polizia a usare proiettili “veri” contro chi lancia delle pietre. Le festività, sempre più vicine, dello Yom Kippur (giorno ebraico della “penitenza”) e della Id al Adha (“festività del sacrificio” per l’Islam: si celebrano le prove superate da Abramo) potrebbero costituire l’occasione per lo scatenarsi della violenza.

L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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