Sondaggio SWG: Di Maio più amato di Grillo nel M5S, ma non tra i poveri (09/10)

Pubblicato il 9 Ottobre 2015 alle 10:26 Autore: Piotr Zygulski
a sinistra luigi di maio e a destra beppe grillo

Sondaggio SWG: Di Maio più amato di Grillo nel M5S, ma non tra i poveri (09/10)

Di Maio raccoglie più consensi di Beppe Grillo, soprattutto nel ceto medio.

È una consuetudine che al venerdì mattina venga pubblicato il sondaggio dell’istituto SWG contenente due quesiti politici e una panoramica sulle intenzioni di voto degli italiani. Questa volta, 9 ottobre 2015, troviamo una scheda su Beppe Grillo e Luigi Di Maio, e una sulla Chiesa cattolica.

Il gradimento per Di Maio supera quello di Grillo nel Movimento 5 Stelle

Questa prima scheda ci mostra che all’interno del Movimento 5 Stelle la fiducia nei confronti di Luigi Di Maio, vicepresidente ventinovenne della Camera dei Deputati, supera quella verso lo storico fondatore, nonché garante, del Movimento stesso, ossia Giuseppe Piero Grillo, noto ai più come Beppe. In un Movimento che si appresta a celebrare, nei prossimi 17 e 18 ottobre, il suo raduno nazionale ad Imola, Beppe Grillo raccoglie il 24% dei consensi, contro il 29% che ottiene Di Maio. I due grafici accanto, come potete notare, scindono il dato in due: benestanti e poveri. Presumibilmente si tratta sempre di elettorato M5S. Se tra i “benestanti” Di Maio vince 27 a 19, nei ceti meno ricchi con il 28% Beppe Grillo scavalca il 20% che ha Di Maio. Possiamo notare che complessivamente Di Maio ha una media che supera sia il dato che ottiene nei ceti più abbienti, sia quello tra i meno abbienti, pertanto la conclusione logica è che la media comprende un altro dato, qui purtroppo non mostrato dall’Istituto, ossia quello dei ceti medi, dove Di Maio potrebbe avere un consenso anche superiore al 30%, probabilmente. Speriamo che SWG la prossima volta possa fornire informazioni maggiormente esaustive.

Sondaggio Swg 9 ottobre: fiducia in Di Maio supera quella in Grillo

Chiesa cattolica, gli italiani caldeggiano “aperture”

Un altro quesito, ancor meno leggibile del precedente, riguarda le “aperture” della Chiesa cattolica viste dagli occhi degli italiani. La vaga formulazione della domanda (“Su cosa dovrebbe essere più aperta la Chiesa?”) prelude, come era scontato, a risposte ancora più vaghe, con risultati ancor meno significativi dovuti alla scelta multipla delle risposte che, se da un lato facilitano il lavoro al sondaggista e a chi non ha una risposta elaborata da fornire, dall’altro rendono – soprattutto in questo caso – il dato difficilmente interpretabile, se non a fini distorti, sensazionalistici o propagandistici.

Sondaggio Swg 9 ottobre, le aperture nella ChiesaPremesso ciò, l’Isituto SWG illustra che i rispondenti al sondaggio indicano al 73%  il divorzio e l’indissolubilità del matrimonio e al 68% le unioni civili cme temi su cui la Chiesa dovrebbe essere maggiormente “aperta”, ma non si può in alcun modo comprendere cosa significhi ciò e entro quali misure dobvrebbe “aprirsi”. Si tratta di dialogo? Avallo a proposte normative? Cambiamenti moderati o radicali della pastorale o finanche della dottrina cattolica? Non è possibile saperlo.

Le intenzioni di voto al 9 ottobre: PD cala al 35,4%, M5S al 25,3%, Lega al 15,3%, Forza Italia recupera al 12%

Possiamo ora mostrare la scheda riferita alle intenzioni di voto degli italiani. Questa settimana la variazione più significativa è il calo del Partito Democratico, che scende dal 36% al 35,4% (-0,6). Invece, il partito che cresce maggiormente rispetto alla rilevazione precedente è Fratelli D’Italia, stimato al 3,6% (+0,4). Bene anche Forza Italia, che raggiunge il 12% (+0,3), mentre risultano in lieve diminuzione M5S al 25,3% (-0,2) e la Lega Nord al 15,3% (-0,2). La coalizione centrista di Area Popolare, composta da NCD e UDC, ritorna sulla soglia del 3%, indispensabile per poter accedere al riparto dei seggi alla Camera dei Deputati con la nuova legge elettorale Italicum-Espositum, applicabile però solo dal luglio prossimo. Tutte le altre forze politiche, ai sensi di questa nuova legge, resterebbero escluse.

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L'autore: Piotr Zygulski

Piotr Zygulski (Genova, 1993) è giornalista pubblicista. È autore di monografie sui pensatori post-marxisti Costanzo Preve e Gianfranco La Grassa, oltre a pubblicazioni in ambito teologico. Nel 2016 si è laureato in Economia e Commercio presso l'Università di Genova, proseguendo gli studi magistrali in Filosofia all'Università di Perugia e all'Istituto Universitario Sophia di Loppiano (FI), discutendo una tesi su una lettura trinitaria dell'attualismo di Giovanni Gentile. Attualmente è dottorando all'Istituto Universitario Sophia in Escatologia, con uno sguardo sulla teologia islamica sciita, in collaborazione con il Risalat Institute di Qom, in Iran. Dal 2016 dirige la rivista di dibattito ecclesiale Nipoti di Maritain. Interessato da sempre alla politica e ai suoi rapporti con l’economia e con la filosofia, fa parte di Termometro Politico dal 2014, specializzandosi in sistemi elettorali, modellizzazione dello spazio politico e analisi sondaggi.
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