Bataclan: parla uno dei sopravvissuti alla notte di terrore a Parigi: “Ci hanno chiesto se capivamo le loro ragioni”

Pubblicato il 17 Novembre 2015 alle 12:30 Autore: Redazione
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Si trovava anche lui al Bataclan sabato sera ma al contrario di molti altri Sébastien può raccontare quello che ha visto: “All’inizio ci hanno fatto la predica. Ci hanno spiegato che erano lì per le bombe sganciate in Siria e per dimostrare a noi occidentali gli effetti degli aerei laggiù”.

Sopravvissuto al massacro del Bataclan Sèbastien – come racconta ai microfoni di Rtl – si è prima nascosto ed una volta trovato dai terroristi ha parlato con loro per un’ora, con un kalashnikov puntato verso di lui. “Potevano uccidermi subito. Ma quando hanno cominciato a parlarmi, ho capito che forse ero destinato a vivere”. “Ci hanno chiesto se capivamo le loro ragioni, vi lascio immaginare il silenzio che è calato in quel momento” tra gli ostaggi. I terroristi chiedevano loro di fare da intermediari con la polizia dalla finestra. “Ci chiedevano di urlare agli agenti di non avvicinarsi, altrimenti si facevano esplodere”.

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La richiesta degli assalitori

È l’unica richiesta che gli assalitori hanno avanzato: “Abbiamo pensato che forse volevano salvarsi la vita, ma ci sembrava improbabile dopo la carneficina che avevano fatto in sala. E poi volevano dei giornalisti”. “In ogni momento una parola sbagliata può provocare la tua morte”, ricorda ancora Sèbastien che oggi si ritiene “nato una seconda volta”.

L'autore: Redazione

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