Candidata della Lega Nord espulsa per bestemmia

Pubblicato il 22 Maggio 2014 alle 11:11 Autore: Michele Palmiero
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Nel calcio come nella politica la Lega Nord riesce a far parlare di sé.
Mentre in Italia infuria la corsa alle elezioni europee e comunali in provincia di Rovigo una partita di calcio femminile finisce nell’occhio del ciclone.
Il motivo? Durante Hellas Monteforte-Salara del campionato di Serie C, partita poi terminata 2-0, una giocatrice riceve un cartellino rosso per aver bestemmiato. La notizia può far scalpore in quanto si tratta della prima espulsione nel calcio femminile per bestemmia, ma in realtà ciò che rende la notizia tanto curiosa è l’identità della ragazza cacciata dal campo.
Nicol Roveri non è solo un’atleta ma il candidato sindaco del partito Lega Nord nel paese in cui vive in provincia di Mantova, Quingentole. La battaglia elettorale, che si tratti di un piccolo paese o di una grande città, è un terreno carico di trappole insidiose e Nicol sembra aver colpito la mina più pericolosa: quella della bestemmia.
Salvini
In un Paese come il nostro rendersi colpevole di un atto blasfemo equivale a colpire la maggioranza della popolazione e un partito come la Lega Nord, che basa il proprio consenso su quella percentuale di cittadini italiani e credenti, deve ora fare i conti con un caso più che spinoso.
Nel frattempo Nicol Roveri si difende giurando di non aver mai proferito bestemmia nella sua vita: “La palla era uscita dal campo e anziché fischiare calcio d’angolo, l’arbitro ha fatto ripartire il gioco con rimessa dal fondo e il cartellino rosso è stato immediato. Alla mia richiesta di spiegazioni mi è stato risposto che era evidente che io avessi bestemmiato, cosa impossibile, non è proprio nel mio stile».
Dal 1995 ad oggi la Lega non ha di certo lesinato comportamenti al limite del buoncostume e risulta dunque difficile provare sorpresa per qualsiasi notizia la riguardi. Ciò che è certo però è che il caso di Nicol Roveri scatenerà, oltre allo sdegno dei più moralisti, il riso e la satira di molti cittadini.
Nel partito come in partita: fuori dall’Euro, fuori dal campo.