L’ex sindaco Ignazio Marino tuona: “Così il Pd si suicida, a Roma sospesa la democrazia”

Pubblicato il 24 Novembre 2015 alle 18:50 Autore: Giacomo Salvini
Comunali Roma, Marino, l'ex sindaco Ignazio Marino di profilo con barba e occhiali da vista a giorno

La seconda uscita pubblica dell’ex sindaco Marino dal giorno della sua decadenza finisce con un nulla di fatto. Ai militanti del circolo Pd di San Basilio il chirurgo offre qualche dichiarazione di circostanza e di auto promozione, molti attacchi al veleno contro il Partito Democratico ma nessun riferimento sul suo futuro. Alla domanda di chi gli chiede se si ricandiderà alle primarie Pd infatti l’ex sindaco di Roma non risponde. Svia. Confonde. Prima carica la dirigenza del Partito rea di essersi “allontanata dalla città e dal senso comune degli elettori”, poi però dichiara amore eterno alla ditta. “Il Pd si sta suicidando, io voglio evitarlo – dice con toni apocalittici – sento il dovere, come nativo del Pd, di lavorare per impedire questo suicidio”. Poi apre ad un possibile candidatura: “Voglio salvare il partito dal suo suicidio” anche perché “a differenza di molti non ho avuto altra tessera che quella del Pd, non ho avuto quella della Dc né del Pci, né della Margherita, né dei Ds, né – come ormai capita spesso – di Forza Italia”. Applausi.

L’incontro con Marino: “Il futuro del Pd, il futuro di Roma…”

Il titolo dell’evento di ieri sera era molto impegnativo: “Il futuro del Pd, il futuro di Roma. La fine dell’esperienza in Campidoglio e le prospettiva future”. Tutto merito di Matteo Sculco, giovane segretario del circolo di San Basilio (periferia nord di Roma). Si narra che nei giorni scorsi il Presidente e Commissario del Pd romano Matteo Orfini – venuto a conoscenza dell’evento – fosse furibondo coi suoi. Così Sculco è dovuto tornare sui suoi passi prendendo le distanze da Marino. In un comunicato del 19 novembre scriveva: “quando Ignazio Marino mi ha chiamato per propormi una discussione sulla sua esperienza amministrativa a Roma, ho accettato di svolgerla sottolineando che siamo pronti a confrontarci con tutti ma con presupposti molto netti e chiari”. Primo: “non organizziamo questa discussione per rilanciare la figura di Ignazio Marino, ma semmai per celebrare i funerali della sua fallimentare esperienza amministrativa”. Secondo: “Il circolo del Pd San Basilio ha condiviso tutte le scelte del Commissario del Partito romano Matteo Orfini e della sub-commissaria del Partito del IV Municipio Anna Rossomando”. Terzo: “Il circolo del Pd San Basilio ringrazia il Commissario Matteo Orfini e il Gruppo Consiliare Capitolino uscente del Pd per il coraggio e la determinazione dimostrati nel chiudere un’esperienza negativa per Roma e i suoi cittadini”.

Pd, Roma, Marino, l'ex sindaco Ignazio Marino in camicia celeste con dietro il simbolo del Pd

“A Roma sospesa la democrazia”

“È accaduto che abbiamo determinato una sospensione della democrazia – spiega l’ex primo cittadino ai militanti– non lo può negare nessuno: è nei fatti” perché c’è un commissario “per il Pd, per il Comune e per il Giubileo” e “il partito pensa anche a rinviare le elezioni del 2016”. Marino poi sottolinea il “grave errore” commesso da un partito che “sceglie nelle stanze chiuse, senza il contatto con la gente” come nel 2008 quando la candidatura di Rutelli “portò i fascisti in Campidoglio”. “Non vorrei – conclude l’ex sindaco – che dopo il ritorno dei Tredicine a piazza Navona e i camion bar si pensasse a riaprire anche Malagrotta per far fronte al Giubileo, spero non accada”.

I militanti: #iostoconMarino!

La maggior parte dei militanti presenti sono sostenitori del “marziano”. Molti i cartelli “Io sto con Marino”, diventato addirittura un hashtag da trending topics nei giorni delle sue dimissioni retrattili. Qualcuno dal pubblico prova anche a dire la sua. “Questione morale!”, “non mollare!”, “senza di te non voto più il Pd”. Alla fine gli interventi saranno nove, interrotti spesso dalle urla degli altri militanti in platea. Una “maionese impazzita” l’ha definita stamani Il Messaggero di Roma.

A tarda sera Marino incassa, chiude l’agenda e se ne va scortato. Zainetto in spalla, senza degnare i cronisti di una risposta. Rimane l’incertezza. Magari si candida davvero. O forse no. A meno che il partito non approvi l’annunciata norma anti-Bassolino che impedirebbe agli ex sindaci di ricandidarsi tra le fila dei democratici. A quel punto il rapporto tra Pd e Marino si romperebbe definitivamente.

Giacomo Salvini

Twitter @salvini_giacomo

L'autore: Giacomo Salvini

Studente di Scienze Politiche alla Cesare Alfieri di Firenze. 20 anni, nato a Livorno. Mi occupo di politica e tutto ciò che ci gira intorno. Collaboro con Termometro Politico dal 2013. Su Twitter @salvini_giacomo
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