Profezie 2016: le 16 “sentenze” del Financial Times

Pubblicato il 2 Gennaio 2016 alle 12:24 Autore: Emanuele Vena
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Il futuro politico di Angela Merkel, quello di Assad, l’ipotesi Brexit e financo gli europei di calcio, passando ovviamente per il maggior evento elettorale dell’anno, vale a dire le presidenziali statunitensi. Sono 16 gli argomenti su cui gli esperti del Financial Times hanno deciso di sbilanciarsi, stilando una sorta di elenco delle “profezie 2016”, da porre ad attenta verifica tra un anno esatto. Scopriamo quali sono.

Profezie 2016: ecco le 16 “sentenze”

Tantissimo lo spazio riservato, ovviamente, alla politica e all’economia, senza disdegnare però un salto nel settore dello sport e della tecnologia. Partiamo con ordine.

Donne al potere: Hillary vincerà, Rousseff rischia, addio Merkel

Inevitabile concentrare l’attenzione sulla corsa alla Casa Bianca. Secondo il quotidiano economico Hillary Clinton otterrà una vittoria schiacciante – riportando un membro della famiglia alla guida del Paese, a 16 anni dalla fine del doppio mandato del marito Bill – contro il repubblicano Ted Cruz, che si dimostrerà troppo di destra per l’elettorato statunitense. Il successo della Clinton trascinerà anche i Democratici, che riconquisteranno il Senato, dal 2014 nelle mani del GOP.

Il presidente brasiliano Djilma Rousseff non subirà alcuna procedura di impeachment prima delle Olimpiadi di Rio. O meglio, quantomeno per la cerimonia di inaugurazione, prevista il 5 agosto. Ma nulla toglie che il deterioramento della situazione economica possa accelerare lo sfaldamento del suo consenso e portarle una brutta sorpresa già entro la fine delle competizioni sportive.

crisi Grecia, foro di Merkel e Schauble

Il 2016 sarà anche – e qui risiede forse la previsione più clamorosa – l’anno dell’addio di Angela Merkel al cancellierato tedesco. Decisiva sarà l’emergenza migranti, con una Germania sempre meno in grado di gestire (e ridurne) i flussi verso le proprie frontiere, con una crescente ribellione da parte degli enti locali che potrebbe portare ad una spaccatura definitiva in seno alla CDU.

Assad resterà in sella (ma depotenziato)

Bashar Al Assad continuerà ad essere presidente della Siria, seppur il suo ruolo diventerà sempre più quello di maggior “signore della guerra” piuttosto che di vero e proprio “sovrano”. L’eventuale transizione si prospetta lunga e pericolosa, ed il presidente alawita farà di tutto per tenere stretto il proprio potere a Damasco.

Un membro del G20 chiederà aiuto al FMI

Secondo FT uno dei 20 Paesi maggiormente sviluppati avrà bisogno di un programma di salvataggio stabilito dal Fondo Monetario Internazionale. Secondo il quotidiano finanziario, l’unico papabile tra i Paesi più sviluppati sarebbe l’Italia, che però “gode del supporto della BCE”. Chi dunque? Uno dei 10 Paesi “emergenti” all’interno del G20: Argentina, Brasile e Sudafrica in pole position.

Il Brexit non ci sarà

Secondo il FT, il Regno Unito non abbandonerà l’Unione Europea. A prevalere sarà “il buon senso”, pur senza alcun “entusiasmo o eccitazione”. Altrimenti – spiega il quotidiano londinese – il Regno attraverserà un periodo di forti “turbolenze”.

Restando alla politica britannica, Jeremy Corbyn resterà il leader del Labour, mantenendo la maggioranza del consenso in un partito che non si è mai distinto – a differenza dei Tories – per “l’assassinio politico dei propri leader”.

Sul versante economico, invece, a marzo ci sarà l’addio agli sgravi fiscali sul versante pensionistico, una misura che ad oggi a Londra costa 50 miliardi di sterline all’anno. Nessun rialzo invece per i tassi di interesse, con la Banca d’Inghilterra che avrà “buone ragioni per non farlo”, a partire dalla bassa crescita di salari ed inflazione e dalla debolezza del petrolio.

Economia e finanza: dal petrolio al diesel, dall’Abenomics, allo yuan

Drastiche misure attenderanno invece la Cina, che potrebbe svalutare sensibilmente lo yuan ed effettuare almeno un doppio taglio dei tassi di interesse per frenare il rallentamento dell’economia e la bolla finanziaria che rischia di esplodere.

Sempre restando in Asia, un certo ottimismo aleggia in merito all’Abenomics, la politica economica portata avanti in Giappone dal premier Shinzo Abe. Secondo gli esperti del quotidiano londinese, le politiche di Abe hanno fatto “più bene che male”, e l’andamento sarà simile anche nel 2016, anche se l’inflazione resta ancora bassa ed il 2017 potrebbe essere un nuovo anno di crisi.

cina yuan

Riguardo al petrolio, il prezzo Brent risalirà sopra i 50 dollari al barile. Questo perché, nonostante la guerra di nervi geopolitica in atto, il prezzo è troppo basso per attivare gli investimenti necessari a soddisfare una domanda globale crescente.

Fosche invece le previsioni riguardo alla vendita di motori diesel. Dopo lo scandalo che nel 2015 ha investito Volkswagen, la vendita in Europa di auto diesel calerà drasticamente, mettendo a serio rischio la crescita globale del comparto automobilistico.

Euro 2016, Olimpiadi e 3D

I due principali eventi sportivi del 2016 saranno gli Europei di calcio e le Olimpiadi di Rio. Secondo il FT a vincere la competizione calcistica sarà il Belgio, confermando le recenti statistiche FIFA che lo eleggono come miglior nazionale del mondo. La Germania è la squadra più “stagionata”, mentre la Spagna quella più “affiatata”, ma a vincere saranno i ragazzi guidati da Marc Wilmots.

Riguardo a Rio, gli esperti del quotidiano si sono soffermati sulla questione del doping e degli atleti russi, spiegando che non ci sarà “alcuna volontà politica” di punire Mosca – a patto che il Cremlino metta in atto un sensibile giro di vite nel settore – che così potrà partecipare liberamente all’evento sportivo.

Sul versante tecnologico, il 2016 non sarà l’anno della definitiva affermazione della realtà virtuale, con molti progetti che restano ancora “più sogno che realtà” – per esempio, effettuare una visita medica virtuale – anche se “la realtà fisica non sarà più la stessa”.

L'autore: Emanuele Vena

Lucano, classe ’84, laureato in Relazioni Internazionali presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Bologna e specializzato in Politica Internazionale e Diplomazia presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Padova. Appassionato di storia, politica e giornalismo, trascorre il tempo libero percuotendo amabilmente la sua batteria. Collabora con il Termometro Politico dal 2013. Durante il 2015 è stato anche redattore di politica estera presso IBTimes Italia. Su Twitter è @EmanueleVena
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