Immigrati, la ricetta choc di Buonanno: “Impiantiamogli microchip sottopelle”

Pubblicato il 15 Gennaio 2016 alle 17:46 Autore: Redazione
lega buonanno

L’europarlamentare della Lega Nord, Gianluca Buonanno, ci ha abituato, ormai da anni, a proposte choc. Non stupisce quindi l’ultima in ordine di tempo che riguarda gli immigrati. “La mia ricetta per risolvere il problema dell’immigrazione? Innanzitutto, farei come la Danimarca, che si è fatta furba: sequestrerei i loro beni e i cellulari. Poi gli inietterei il bromuro perché non possiamo fargli indossare le mutande di ghisa e gli impianterei dei microchip sottopelle per seguirli e avere tutte le informazioni. Un’alternativa meno costosa è imporgli di indossare pettorine colorate fosforescenti con una targhetta recante il nome” ha detto l’europarlamentare a La Zanzara, su Radio 24.

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Buonanno: “Immigrati vivono allo stato selvaggio”

Buonanno giustifica la sua proposta con dei dati: “Le statistiche ci dicono che molti degli immigrati non scappano dalla guerra e infatti li vedi in giro coi cellulari e coi soldi. Questi poi sono abituati a vivere in maniera selvaggia, per loro le regole non esistono: sono come dei bambini da seguire. E’ normale per loro toccare il culo delle donne, che loro vedono come degli animali”. E ancora : “I cellulari sequestrati degli immigrati possono essere dati agli italiani poveri, che in tanti non possono permettersi un telefonino. Visto che li manteniamo, almeno servano a qualcosa. I profughi e i clandestini, se vogliono chiamare casa, utilizzino i telefoni pubblici. Io sono andato a Lampedusa e sapete cosa hanno fatto coi telefoni pubblici questi qua? Li hanno sradicati e divelti, l’ho visto coi miei occhi”.

Buonanno e l’alternativa ai microchip

Ma se i microchip sono una soluzione troppo costosa, ecco il rimedio di Buonanno. “Siccome i microchip sotto pelle sono un progetto più evoluto, ho pensato a un capo di abbigliamento che li renda riconoscibili più in fretta. Se a Colonia quegli aggressori avessero avuto una pettorina gialla o arancione fosforescente col nome, sarebbe stato facile identificarli. Questi devono capire che non possono fare i furbi. Io da sindaco di Borgosesia farei questa ordinanza: i clandestini e i profughi che sono nella mia città devono sempre andare in giro con la pettorina”.

L'autore: Redazione

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