Guida al voto alle regionali in Germania: ultime prima delle nazionali

Pubblicato il 11 Marzo 2021 alle 21:27 Autore: Ferdinando Alfieri

Domenica 14 marzo, in Germania gli elettori dei Länder Baden-Württemberg e Rheinland-Pfalz sono chiamati alle urne per il rinnovo dei rispettivi governi regionali. Escludendo il voto regionale in Sassonia-Anhalt del prossimo 6 giugno, la doppia tornata elettorale di domenica rappresenta l’ultimo vero banco di prova prima delle elezioni nazionali di settembre.

Per questo motivo, i partiti guardano con grande attenzione ai risultati delle urne. Una dura sconfitta o un risultato migliore delle aspettative potrebbero decidere la sorte degli aspiranti candidati cancellieri. Non è un caso che, tranne la SPD che ha già individuato il suo candidato, nessun altro partito abbia ufficializzato il proprio Kanzlerkandidat. La strategia comune è stata quella di attendere i risultati delle elezioni regionali di domenica.

Particolare attenzione è rivolta sulla CDU e su Armin Laschet, che affronta la sua prima elezione da presidente del partito dopo essere salito in carica a fine gennaio. Il risultato che porterà a casa la CDU potrà dire molto sulle reali aspirazioni del neopresidente.

Germania

La situazione attuale in Baden-Württemberg

L’ultima elezione regionale nel Baden-Württemberg, nel marzo del 2016, ha portato alla riconferma del presidente Winfried Kretschmann (Verdi) (nella foto) già in carica dal 2011. L’elezione del 2016, tuttavia, ha attirato anche molte attenzioni per i risultati elettorali sorprendenti. Da un lato, i Verdi raggiungevano uno dei loro migliori risultati storici con il 30% dei consensi, mentre l’estrema destra di AfD entrava per la prima volta nel parlamento regionale con un sorprendente 15,1%. Dall’altro lato, i due partiti storici CDU e SPD vedevano un tracollo delle proprie preferenze: i primi persero ben 12 punti percentuali, i secondi 10,5 punti percentuali, scivolando addirittura al quarto posto nel parlamento.

Da quel risultato nacque così il governo di larga intesa Kretschmann II, con i Verdi e la CDU. Oggi, proprio l’esperienza del governo Kretschmann II nel terzo Land più popoloso della Germania viene indicata come esempio di una possibile coalizione nero-verde dopo le elezioni nazionali di settembre.

I principali candidati in Baden-Württemberg

Sono cinque i principali candidati alle prossime elezioni regionali.

In testa c’è l’attuale presidente Winfried Kretschmann (Verdi), che punta al suo terzo mandato consecutivo. 72 anni, Kretschmann è finora l’unico presidente di regione mai eletto dai Verdi in Germania. All’interno del suo partito si annovera certamente tra i cosiddetti realisti, che guardano alla tematica ambientalista in modo pragmatico e meno ideologico, convinti che sia necessaria una soluzione di compromesso. Questo suo realismo viene, tuttavia, mal digerito da alcuni esponenti dei verdi. Addirittura, i più vicini al movimento Fridays for Future hanno deciso di fondare una lista propria, in opposizione al pragmatismo ambientalista di Kretschmann.

A contendere a Kretschmann la presidenza ci sarà l’attuale ministra della cultura e della scuola del governo regionale in carica Susanne Eisenmann (CDU). Dopo il tracollo del 2016, Eisenmann ha il compito non facile di riportare gli elettori verso la CDU, soprattutto quelli migrati alla FDP e alla AfD. In Germania i media la dipingono come una conservatrice urbana: la cinquantaduenne cresciuta a Stoccarda è da sempre attenta ai tempi economici e sociali nelle grandi città della regione. Se da un lato Eisenmann sembra in grado di contendere ai verdi la leadership sulle tematiche della lotta ai cambiamenti climatici, dall’altro lato è stata anche fortemente criticata per la sua gestione delle scuole nell’ultimo anno pandemico, giudicata insufficiente.

Le opposizioni

Dopo l’exploit del 2016, Bernd Gögel (AfD) avrà il difficile compito di ripetere il risultato conseguito cinque anni fa in un clima di generale flessione del suo partito a livello nazionale. La campagna di Gögel è partita in ritardo, poiché la sua candidatura è stata ufficializzata solo fine a gennaio. L’AfD aveva in un primo momento deciso di correre senza alcun candidato presidente, poi con un duo e solo in extremis ha deciso di puntare su Gögel. Rispetto alle voci più radicali del partito, Gögel si posiziona nell’area dei più moderati. La divisone del partito e la posizione moderata di Gögel rappresentano un’ulteriore incognita sul risultato finale.

Altrettanto difficile appare il compito del leader dell’attuale opposizione in Baden-Württemberg, l’ex ministro regionale della cultura e della scuola Andreas Stoch (SPD). Stando ai sondaggi, Stoch avrà soprattutto il compito di gestire quello che con ogni probabilità sarà il peggior risultato di sempre per il partito, ancora peggio dell’annus horribils 2016. Stoch ha avuto il merito di ricompattare il partito locale dopo l’ultima elezione, ridando unità e cercando di strutturare un programma collettivo. Tuttavia, di fronte a un nuovo crollo potrebbe anche dover lasciare la leadership della SPD nella regione.

Last but not least il liberale Hans-Ulrich Rülke (FDP), che alcuni giornali locali hanno ribattezzato il megafono. I suoi discorsi, spesso polemici e dai toni molto provocatori, trovano infatti una vasta risonanza nei media locali e nazionali. Dopo il buon risultato ottenuto dalla FDP nel 2016, Rülke ha concrete possibilità di migliorare ulteriormente quel risultato e far aumentare la rappresentanza dei liberali nel parlamento locale. Per questo motivo, Rülke ha annunciato la sua disponibilità a formare una coalizione anche con i Verdi e la SPD, possibilità che aveva invece fermamente escluso nel 2016.

Cosa dicono i sondaggi

Gli ultimi sondaggi indicano un trend abbastanza chiaro. Con il 33% delle preferenze, Kretschmann si avvia a formare il suo terzo governo regionale, migliorando eventuale il già ottimo risultato del 2016: i verdi sono l’unico partito a guadagnare rispetto alle ultime elezioni. Stabile al secondo posto la CDU, che tuttavia con il 25% dei consensi farebbe comunque segnare il più basso risultato della sua storia in Baden-Württemberg. Dietro sono più o meno appaiati AfD, SPD e FDP, che fanno segnare una forchetta che va dal 12 al 10%, con l’estrema destra in leggerissimo vantaggio su socialdemocratici e liberali. L’unico altro partito a guadagnare è la sinistra di die Linke, che tuttavia nei sondaggi dell’ultimo anno ha raggiunto solo una volta la soglia di sbarramento del 5%, e viene adesso data tra il 3,5-4%.

Germania

La situazione attuale in Rheinland-Pfalz

Ben diversa è la situazione nel Rheinland-Pfalz, il sesto Land più popoloso della Germania. L’ultima tornata elettorale ha incoronato Malu Dreyer (SPD) (nella foto). Il Rheinland-Pfalz è una roccaforte dei socialdemocratici in Germania, che hanno governato ininterrottamente la regione dal 1990. L’elezione del 2016 ha portato alla formazione della Ampelkoalition, ossia la coalizione-semaforo, dal colore degli altri due partiti coinvolti: oltre alla SPD, i liberali della FDP e i Verdi. Questi ultimi, nel 2016, hanno superato di poco la soglia di sbarramento del 5%, con uno dei peggiori risultati della propria storia in regione. Una situazione ben diversa dal Baden-Württemberg. Nonostante il quasi 32% del 2016, la CDU si trova invece all’opposizione dall’ultima tornata elettorale.

I principali candidati in Rheinland-Pfalz

Anche in Rheinland-Pfalz sono cinque i principali candidati.

Malu Dreyer (SPD) punta ad ottenere una riconferma e formare il suo terzo governo. Dopo essere subentrata a Kurt Beck nel 2013 e aver vinto le elezioni del 2016. Malu Dreyer non conta semplicemente sulla solida tradizione dei socialdemocratici nella regione. È, infatti, una dei presidenti di regione con i più alti indici di gradimento in Germania. Non è un caso che la SPD abbiamo scelto come slogan “Wir mit ihr” – “Noi con lei”, personalizzando totalmente la campagna elettorale sulla sua popolare figura. Giustizia sociale e pari opportunità sono i temi centrali della sua azione politica.

Il principale avversario di Dreyer sarà Christian Baldauf (CDU). Baldauf è stato descritto dai media tedeschi come un abile seconda linea, che solo negli ultimi anni è emerso come frontman del partito nella regione. La sua campagna elettorale ha puntato molto a contendere a Malu Dreyer la figura della persona oltre il politico. Baldauf ha cercato di dare di sé un’immagine di affabilità e umanità, mostrando anche lati molto privati della propria storia. Aumentare i posti nei corsi di specializzazione in medicina, digitalizzare la scuola ed evitare la chiusura di ospedali nella regione sono i suoi temi chiave.

Verdi e AfD

Dopo il deludente risultato del 2016, Anne Spiegel (Verdi) punta a raccogliere i frutti del momento positivo che sta vivendo il suo partito a livello nazionale. L’attuale ministro regionale per la famiglia viene descritta come una donna particolarmente combattiva. Basti pensare che dal 2018, a causa delle sue posizioni molto tolleranti sul tema migratorio, è sotto scorta speciale della polizia. Nella sua campagna elettorale porta naturalmente i temi cari ai verdi, sia dal punto di vista ambientalista che sociale. Una delle principali incognite della campagna è l’eventuale possibilità di formare una coalizione con la CDU, una possibilità sulla quale Spiegel è stata piuttosto fredda.

Così come avvenuto per il Baden-Württemberg, anche in Rheinland-Pfalz il candidato della AfD è stata una vera e propria sorpresa. Basti pensare che Michael Frisch (AfD) non era stato praticamente mai considerato nel novero dei papabili. Frisch è considerato un candidato di compromesso tra l’ala più moderata e quella più radicale del suo partito. Quest’ultima è arrivata a criticarlo, più o meno direttamente, per il tono molto moderato e poco provocatorio che ha adottato in questa campagna. In effetti, Frisch è un candidato conservatore e cattolico, che non ha mai cercato di estremizzare i temi più cari al suo partito, che considera poco appetibili nell’elettorato del suo Land.

L’ultima tra le principali candidate in corsa è Daniela Schmitt (FDP). Schmitt paga lo scotto di essere poco conosciuta dall’elettorato locale, un problema che l’attuale pandemia ha ulteriormente aggravato. Imprenditrice attiva nel settore dell’IT, la sua campagna elettorale punta molto sui temi della trasformazione economica legati alla digitalizzazione. Investire sulla ricerca, lo sviluppo e l’innovazione è il principale obiettivo di Schmitt, che ha concentrato la sua attenzione su un tema forse meno battuto dagli altri candidati.

Cosa dicono i sondaggi

Gli ultimi sondaggi vedono la SPD avanti nei sondaggi, con il 33% delle preferenze. Un risultato che sarebbe comunque peggiore del 2016, quando il partito raggiunse il 36% delle preferenze. Rispetto all’ultima elezione arretrerebbe anche la CDU, data al 29% dai sondaggi rispetto al 31,5% delle ultime elezioni. In terza posizione i Verdi, che con l’11% andrebbero a raddoppiare i seggi nel parlamento regionale e potrebbero diventare l’ago della bilancia della prossima coalizione. L’estrema destra di AfD è data al 9%, in perdita rispetto all’ultima elezione, mentre FDP si attesta intorno al 7%.

Se i sondaggi venissero confermati, è probabile che Dreyer riesca a formare il suo terzo governo, anche se rimane una grossa incognita sulla coalizione. A seconda dei risultati, potrebbe essere riproposta l’attuale coalizione con FDP e i Verdi, o formare una coalizione solo con questi ultimi. Molto improbabile, seppur non da escludere, appare una coalizione CDU-Verdi, con la SPD fuori dal governo regionale.

L'autore: Ferdinando Alfieri