Comunali Roma: dati e mappe dei risultati per sindaco e municipi

Pubblicato il 10 Giugno 2016 alle 09:00 Autore: Stefano Mentana
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Comunali Roma: dati e mappe dei risultati per sindaco e municipi

Nel primo turno delle elezioni comunali a Roma la candidata del Movimento Cinque Stelle Virginia Raggi, ha raggiunto il 35% dei consensi, raggiungendo così saldamente la prima posizione. A seguire, il candidato del Partito Democratico Roberto Giachetti con cui se la vedrà al ballottaggio, fermo poco sotto il 25%, e terza Giorgia Meloni, con un punteggio di poco superiore al 20 per cento.

Molto più giù, invece, Alfio Marchini, sostenuto dalla sua lista civica e da Forza Italia, intorno al 10%, e Stefano Fassina, sotto il 5%. Sesta posizione per Simone Di Stefano, di CasaPound, che supera per la prima volta a Roma l’1%. Poco sotto, Alessandro Mustillo, del Partito Comunista, intorno allo 0,8%, poi Dario Di Francesco, a capo di una coalizione di cinque liste, e Mario Adinolfi, leader del Popolo della Famiglia, in una nona posizione un po’ al di sotto delle aspettative.

Dati che non si discostano dai numerosi sondaggi della vigilia, che avevano individuato Virginia Raggi come favorita, la quale però arriva ben sopra le previsioni più rosee delle ultime rilevazioni.
Ma queste elezioni, probabilmente, segnano un forte cambiamento della geografia elettorale di Roma, un cambiamento che si è sviluppato negli ultimi anni e che, in questo primo turno delle elezioni amministrative del 2016 ha visto, se non il compimento, quanto meno una dimostrazione molto forte.

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In questa mappa, suddivisa per i 15 municipi di Roma, sono illustrati i candidati sindaco che hanno ottenuto il maggior numero di consensi durante il primo turno delle elezioni comunali del 2016. Come si può notare, la Raggi ha vinto in 13 municipi, mentre Giachetti ha vinto solamente nei due centrali, il I e il II. Questo dato, vedremo, mostra come per la prima volta ci sia stata una differenza notevole tra quartiere e quartiere in termini di risultato elettorale, quasi come se all’interno di Roma vi fossero città diverse che hanno fatto scelte completamente diverse.

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Queste due mappe mostrano: la prima i voti presi da Roberto Giachetti in ogni municipio, la seconda il reddito medio pro capite degli abitanti di ciascuno dei 15 municipi di Roma. Sovrapponendole, vediamo come il risultato di Giachetti tendenzialmente vada di pari passo con i redditi più alti. Nelle zone meno ricche di Roma, invece, i consensi di Giachetti crollano. Anche quando le zone ricche sono tradizionalmente di destra e quelle meno ricche abbiano un forte retroterra di sinistra.

In molte zone, soprattutto a est, Giachetti vede il proprio consenso andare a livelli inferiori al 20 per cento, arrivando in terza posizione dietro alla Meloni. In quei territori, più periferici, esistono la maggior parte dei quartieri di nuova costruzione, spesso e volentieri rimasti abbandonati a loro stessi in assenza di servizi, facendo sentire i loro cittadini spesso lasciati soli dai partiti che negli ultimi anni hanno governato Roma.

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Un altro elemento che mostra il crollo di Giachetti in alcune aree può derivare non solo dalla situazione di molti quartieri periferici appena descritta, ma anche dalla gestione della situazione dei rom e degli immigrati. Nel municipio V, che ospita Tor Sapienza, la zona dove alla fine del 2014 si verificò una vera e propria rivolta contro la presenza di un centro per minori stranieri non accompagnati, Giachetti arriva terzo, dietro la Raggi e la Meloni.

Comunali Roma: dati e mappe dei risultati per sindaco e municipi

Questa mappa mostra dove si trovano i principali campi rom della capitale, sovrapponendoli a una mappa che mostra il consenso di Giachetti in ciascun municipio. Si può vedere in maniera molto chiara come nella zona a est, dove Giachetti ha maggiormente sofferto il crollo elettorale, sia presente la maggior parte di insediamenti stranieri.

Contemporaneamente alle comunali, a Roma si sono svolte anche le elezioni per i presidenti dei municipi. In questa mappa si vede a che schieramento appartiene il candidato arrivato primo in ciascuno dei 14 municipi chiamati al voto (il X, Ostia, non votava per via del commissariamento sopraggiunto dopo le dimissioni del presidente Tassone, poi arrestato nell’ambito dell’inchiesta su Mafia Capitale). Come possiamo vedere, il centrosinistra in quest’altra elezione va molto meglio (in alcuni casi anche oltre 5 punti in più) rispetto al dato comunale. Quasi sempre, a discapito del Movimento Cinque Stelle.

Questo dato potrebbe essere un arma a doppio taglio per Giachetti. Da un lato, infatti, rappresenta un chiaro voto di protesta verso il centrosinistra romano, coinvolto nello scandalo di Mafia Capitale e nella grottesca vicenda delle dimissioni di Ignazio Marino. Ma al tempo stesso, continuano a sentirsi vicini per un motivo o l’altro vicini al PD. Questo significa che se da un lato è chiara la protesta contro Giachetti, dall’altro il candidato può avere l’occasione di parlare proprio a quelle persone e togliere alcuni voti proprio alla Raggi.

Ma anche sui municipi, vediamo che c’è un forte cambiamento della geografia elettorale: il centrosinistra non vince nelle zone dell’est, da una forte tradizione “rossa”: i municipi IV e V, che costituivano la cosiddetta “cintura rossa”, simbolicamente uniti da una strada dedicata proprio al segretario del PCI Palmiro Togliatti, sono tra i più politicamente distanti dal PD romano di oggi. Sempre per le ragioni dette in precedenza.

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Questa mappa fa riferimento al primo turno delle elezioni comunali del 2001, tra Veltroni (centrosinistra) e Tajani (centrodestra), con la quale vogliamo fornire un quadro sul dato “storico” di Roma tra centrodestra e centrosinistra. In quella tornata elettorale, infatti, ebbe luogo al primo turno uno dei dati più equilibrati tra un centrodestra e un centrosinistra “completi”, che andavano da Alleanza Nazionale al CCD-CDU il primo e dalla Margherita a Rifondazione il secondo.

Vediamo in questa mappa la netta prevalenza della sinistra nei municipi della periferia storica ad est, che ne rappresentavano una roccaforte elettorale. Diversamente, i Parioli, oggi vinti in scioltezza da Giachetti, rappresentavano un importante bacino elettorale del centrodestra. Una suddivisione che i mutamenti della popolazione e del consenso negli ultimi anni hanno fatto venire meno.

(mappe provenienti da http://rerumromanarum.blogspot.it)