Elezioni Spagna: voto decisivo in Galicia e País Vasco

Pubblicato il 23 Settembre 2016 alle 15:26 Autore: Alessandro Faggiano
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Elezioni Spagna: voto decisivo in Galicia e País Vasco

La durata del governo in funzione di Rajoy sta battendo qualsiasi record; dalle storiche elezioni del 20 dicembre 2015 – data che avrebbe dovuto sancire la fine del bipartitismo – non si è ancora raggiunto un accordo per la formazione di un nuovo esecutivo.

Elezioni Spagna: PSOE tra incudine e martello

Il partito socialista è il vero protagonista che può sconvolgere gli equilibri nella formazione di un nuovo governo in Spagna. I restanti partiti principali – Partido Popular, Ciudadanos e Podemos – hanno dichiarato con contundenza gli interlocutori con cui intavolare un discorso per arrivare alla formazione di un nuovo esecutivo. I socialisti di Pedro Sánchez, d’altro canto, non hanno marcato delle “linee rosse” invalicabili. Il motivo è presto detto: le divergenze interne tra l’attuale segretario Sánchez, e i “baroni” del partito (in prima fila, lo storico presidente socialista Felipe González). Il primo rifiuta con decisione una possibile astensione nella formazione di un governo targato PP. La cuspide del partito socialista è di tutt’altro avviso: il blocco istituzionale e lo spettro della terza elezione nel giro di un anno  sono argomenti più che sufficienti per permettere a Rajoy di formare il prossimo esecutivo. La tensione tra le due posture non permette di stabilire, con certezza, il futuro posizionamento del partito.

Elezioni Spagna: il peso sul nuovo governo centrale

Lo stallo istituzionale in cui è sprofondato il Paese iberico potrebbe risolversi dopo le elezioni nelle comunità autonome di Galicia e País Vasco. La prima, fortino della destra popolare. La seconda, perennemente al centro del dibattito per la questione nazionalista. Una vittoria dei popolari e, in particolar modo, il possibile crollo dei socialisti, favorirebbero il “partito dell’astensione” all’interno del PSOE.

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Nonostante l’assenza della tradizionale ronda ufficiale di contatti (sentenziata dal Re Felipe VI) Sánchez ha preso l’iniziativa, nell’intento di trovare una soluzione, che al giorno d’oggi, sembra essere ancora lontana. Il progetto del segretario socialista potrebbe, però, essere bloccato sul nascere, nel caso di pesante sconfitta in Galicia e País Vasco.

Elezioni Spagna: Rajoy non molla

Il partito maggiormente interessato dalle elezioni in Galicia e País Vasco è il Partido Popular. In caso di vittoria, Mariano Rajoy otterrebbe la legittimazione per ripresentarsi alla prossima sessione d’investitura. Inoltre, a differenza di Sánchez, gode dell’appoggio della oligarchia popolare. Il partito neoliberista Ciudadanos, di Albert Rivera, non ha grandi pretese in territori ostili alla politica centralista e continua a predicare in nome delle larghe intese e del bene del Paese. Infine, Podemos tenta il PSOE nel tentativo di formare un governo progressista. Allo stesso tempo, il partito “morado” si vede diviso al suo interno: il segretario generale, Pablo Iglesias, mantiene una postura integralista, non volendo fare nessuno sconto ai socialisti di Pedro Sánchez. L’altra corrente – incarnata nella figura del #2 del partito, Íñigo Errejón – è senza dubbio maggiormente aperta a concessioni, allo scopo di permettere la formazione di un governo in cui non sia presente il Partido Popular; ma tutto ció, dal 25 sera,  potrebbe cambiare e l’esito di queste elezioni autonomiche potrebbe valere tanto quanto le temute terze elezioni.

L'autore: Alessandro Faggiano

Caporedattore di Termometro Sportivo e Termometro Quotidiano. Analista politico e politologo. Laureato in Relazioni Internazionali presso l'Università degli studi di Salerno e con un master in analisi politica conseguito presso l'Universidad Complutense de Madrid (UCM).
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