Spagna verso nuove elezioni. Natale al seggio elettorale?

Pubblicato il 9 Settembre 2016 alle 17:57 Autore: Beniamino Valeriano
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Spagna verso nuove elezioni. Natale al seggio elettorale?

Se vi chiedessero di rinunciare alle feste natalizie per andare a votare, che cosa rispondereste? E’ una domanda assurda? Non proprio. Questo Natale gli spagnoli potrebbero trovare sotto l’albero un regalo poco gradito. Secondo la legge elettorale, infatti, le eventuali nuove elezioni si dovrebbero svolgere proprio il prossimo 25 dicembre. Almeno su questo punto i principali partiti sono tutti d’accordo: sarebbe un’assurdità.  Ed ecco che arriva immediata la proposta del partito socialista di cambiare la legge elettorale in tempi record  per anticipare di una settimana il voto.

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Meglio non prenotare le vacanze di Natale

 Dopo il doppio ‹‹no›› a un nuovo governo guidato dal premier uscente Mariano Rajoy, c’è tempo fino al 31 ottobre per formare un nuovo esecutivo. Se la situazione non dovesse sbloccarsi, il risultato delle urne verrà annunciato direttamente dal bambin Gesù e – in caso di governo certo – si dovrà gridare al miracolo. L’immagine del Presepe, d’altronde, è la metafora perfetta. Il bue come i cittadini, l’asinello come i partiti. Il primo è necessario per riscaldare l’ambiente; il secondo, dopo tanto andare, è lento e stanco, incapace di guardare oltre il suo naso.

Nuova disaffezione alla politica e il problema dell’affluenza

In Spagna è tanto il malumore per questo impasse politico. Soprattutto tra i giovani. Proprio durante ultime elezioni, infatti, molti ragazzi avevano deciso di tornare alle urne. Tanti avevano votato Podemos, proprio per dare un forte segnale alla classe dirigente tradizionale.  L’accordo con Izquerda Unida (votato regolarmente sulla pagina del movimento, ma con numeri molto bassi) è stato un mezzo passo falso per il partito nato dalle ceneri del 15-M. Izquierda Unida è l’erede del partito comunista spagnolo e rappresenta, esattamente come il Pp o il Psoe, il passato che Pablo Iglesias avrebbe dovuto combattere.  Il risultato è oltre un milioni di voti persi nelle ultime elezioni. La rottura del bipartitismo ha mostrato l’incapacità dei politici – vecchi e nuovi – di capire il proprio Paese.

Nonostante due tornate elettorali, il risultato è sempre lo stesso: nessuno può governare da solo. C’è bisogno di un compromesso e non di alleanze, c’è bisogno di trovare i punti di contatto e non sottolineare le differenze.

Aspettando le elezioni regionali nei Paesi Baschi e in Galizia

 Nonostante i due secchi ‹‹no›› del Congreso, Rajoy ha ancora un asso nella manica. Il prossimo 25 settembre ci saranno due importanti appuntamenti elettorali. Si voterà infatti nei Paesi Baschi e in Galizia. Il leader dei Popolari spera in un netto successo elettorale per mettere nuova pressione al leader socialista e chiedere per l’ennesima volta una sua astensione. In questa fase il re gioca un ruolo decisivo. In queste settimane dovrà decidere se affidare un nuovo mandato esplorativo a Rajoy o (come avvenuto a marzo) al leader socialista Pedro Sánchez. Quest’ultimo nel suo ultimo intervento al Congreso ha cambiato tono invitando Ciudadanos e Podemos a collaborare. Una soluzione possibile, ma poco probabile.

L'autore: Beniamino Valeriano

Mi sono laureato in Lettere Moderne all'Università degli Studi di Siena. Ho passato un anno a Madrid, ma poi è iniziata la crisi. Tornato in patria, sono ripartito per il Cile e ho (finalmente) capito di voler vivere e lavorare in Italia. Al momento frequento il master della Business School del Sole24Ore in "Giornalismo economico-politico e informazione multimediale". Sono appassionato di geopolitica, America Latina e musica. Speaker per gioco. twitter: @BenValeriano
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