Boldrini e la nuova battaglia “femminista” sui sottopancia televisivi

Pubblicato il 12 Novembre 2016 alle 11:49 Autore: Giacomo Salvini
laura boldrini

Da quando si è accomodata sullo scranno più alto di Montecitorio, Laura Boldrini non perde occasione per rivendicare con tenacia i diritti delle donne in politica (e non solo). Anche a costo di risultare ripetitiva. Spesso le sue battaglie si concentrano su aspetti formali che, però, per lei assumono un significato più profondo rispetto a quello che si potrebbe immaginare di primo acchito. E’ successo anche stavolta con la maratona televisiva sulle elezioni americane. Ieri, la Boldrini ha cinguettato sul proprio profilo twitter: “Molte donne inviate da tv italiane a elezioni Usa. Ma perchè (testuale, ndr) nei sottopancia abbiamo letto ‘dal nostro corrispondente, dal nostro inviato’?“. La Presidente della Camera, infatti, avrebbe voluto la formulazione al femminile dei sottopancia delle televisioni italiane. Ossia: “dalla nostra corrispondente” o “dalla nostra inviata”.

Ironia e rabbia sul web contro Boldrini

Al tweet della Presidente della Camera, sono arrivate molte risposte inferocite di cittadini italiani secondo cui l’attenzione della politica sarebbe rivolta a battaglie poco importanti rispetto ai veri problemi che affliggono il paese. “Continuate a restare distanti anni luce dai veri problemi economici degli italiani…” le risponde un utente tra i più pacati su twitter. Poi c’è chi si lascia andare all’ironia: “lascia stare Laura Boldrini, non ci crederai, pensa che un giornalista uomo non viene manco chiamato giornalisto. Una vergogna”. E infine, altri si soffermano sull’errore contenuto nello stesso tweet della Presidente della Camera: “si scrive ‘perché’ e non ‘perché’”.

Le battaglie “femministe” di Laura Boldrini

Non è certo la prima volta che Laura Boldrini interviene pubblicamente su aspetti formali legati ai diritti delle donne nella vita pubblica. Solo nell’ultimo anno, due erano state le battaglie portate avanti a colpi di dichiarazioni e interviste. La prima riguardava la declinazione al femminile dei mestieri. Quindi per le donne, secondo Boldrini, si dovrebbe dire “avvocata”, “ministra”, “sindaca” e addirittura “presidenta”. Questa rivendicazione ha raccolto i primi frutti un mese fa quando la Sardegna ha approvato una legge che obbliga la declinazione al femminile per tutti i mestieri riguardanti la Pubblica Amministrazione. La seconda crociata della Boldrini invece riguardava gli spazi del Parlamento, a suo dire preclusi alle donne politiche della storia italiana. Così lo scorso luglio, Boldrini ha inaugurato proprio la “Sala delle donne” a Montecitorio con i ritratti delle 21 costituenti, delle prime sindache elette e, naturalmente, della prima Presidente della Camera della storia italiana, Nilde Iotti.

L'autore: Giacomo Salvini

Studente di Scienze Politiche alla Cesare Alfieri di Firenze. 20 anni, nato a Livorno. Mi occupo di politica e tutto ciò che ci gira intorno. Collaboro con Termometro Politico dal 2013. Su Twitter @salvini_giacomo
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