Un’allarmante sondaggio condotto tra i musulmani britannici

Pubblicato il 2 Dicembre 2016 alle 15:50 Autore: Guglielmo Sano
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Un’allarmante sondaggio condotto tra i musulmani britannici

Molto ripreso dalla stampa britannica di stamani un sondaggio condotto dal think thank Policy Exchange. Secondo lo studio, solo il 4% dei musulmani residenti del Regno Unito crede che l’attentato al World Trade Center sia imputabile ad Al Qaeda mentre il 7% ritiene responsabili gli “ebrei” e, addirittura, il 31% crede si sia trattato di un “inside job”, insomma, ad organizzarlo e realizzarlo sarebbe stata la stessa amministrazione di Washington.

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Un’allarmante sondaggio condotto tra i musulmani britannici

Il 43% degli intervistati si è dichiarato favorevole all’introduzione di una qualche forma di Sharia (in particolare, disposizioni sul divorzio o sui prestiti di denaro, non tanto “tagliare le mani a chi ruba”). Il 44% vorrebbe che a scuola le ragazze potessero indossare Hijab o Niqab: il primo lascia scoperto il volto e la figura, invece, il secondo è un velo che copre il corpo per intero, lasciando scoperti solo gli occhi di chi lo indossa. Il 15% dei 3mila fedeli musulmani chiamati in causa non vorrebbe che arte e musica facessero parte dei programmi scolastici. Il 10% è d’accordo con “l’insegnamento di posizioni in contrasto con i valori britannici”.

Anche se i dati emersi vengono definiti “un po’ allarmanti”, gli esperti dell’istituto hanno invitato ad allargare il contesto dell’analisi. Il 93% degli intervistati, infatti, si dichiara fortemente o abbastanza fortemente attaccato al Regno Unito, solo l’1% dei musulmani britannici sarebbe d’accordo con la creazione di una “area abitata esclusivamente da musulmani e soggetta alla Sharia”. In più, il 78% dei rispondenti ha espresso il proprio supporto alle politiche di Londra contro la diffusione gli insegnamenti estremisti nelle scuole coraniche.

L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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