Il Governo Gentiloni alla prova della fiducia al Senato

Pubblicato il 13 Dicembre 2016 alle 10:01 Autore: Redazione
gentiloni

Ieri il premier Gentiloni ha chiesto e ottenuto la fiducia alla Camera dei Deputati. Oggi sarà la volta al Senato, dove la battaglia si attende decisamente più dura per il premier e il suo governo. Segui gli aggiornamenti con la redazione di Termometro Politico

AGGIORNAMENTI LIVE 

16.10 Il Senato ha approvato la fiducia con 169 voti favorevoli e 99 contrari. I presenti erano 269, i votanti 268

15.20 In corso le votazioni per la fiducia

15.00 Forza Italia voterà contro la fiducia, ha detto nel suo intervento il capogruppo azzurro Paolo Romani. A breve sarà il turno del Dem Luigi Zanda, dopo si procederà al voto di fiducia

14.55 La senatrice del Movimento 5 Stelle Michela Montevecchi ha rimproverato il governo perché non è presente al completo alle dichiarazioni di voto che si stanno svolgendo al Senato. I parlamentari del del Movimento 5 Stelle non hanno partecipato al voto di fiducia, hanno assistito solo alle dichiarazioni di voto pronunciate dai propri capigruppo.

14.35 Il gruppo Area Popolare-Ncd voterà a favore della fiducia

14.20 I Senatori della Lega non voteranno la fiducia, stessa cosa faranno quelli di Ala e di Grandi Autonomie e Libertà

13.30 Iniziate le dichiarazioni di voto. Come alla Camera il gruppo Conservatori e Riformisti voterà contro la fiducia al governo Gentiloni. Ha parlato anche Mario Monti che voterà a favore della fiducia che, precisa, sarà “condizionata”.

12.00 Oggi alle 9 e 30 è cominciata la discussione sulle intenzioni programmatiche del governo. Alle 13 interverrà per la sua replica Paolo Gentiloni. Dopo la dichiarazione delle intenzioni di voto, alle 15 dovrebbe cominciare la votazione nominale. Non ci dovrebbero essere problemi per il governo Gentiloni che dovrebbe ottenere la fiducia nonostante i numeri siano molto più risicati rispetto alla Camera per via del mancato sostegno di Ala.


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19.31 Il governo Gentiloni incassa la fiducia alla Camera con 368 Sì.

16.25 Sono in corso le dichiarazioni di voto:

Ala — Scelta Civica – Non parteciperà al voto

Democrazia solidale — Centro democratico – A Favore della fiducia

Udc – A favore della fiducia

Possibile – Contro la fiducia

Conservatori e Riformisti – Contro la fiducia

Fratelli d’Italia – Contro la fiducia

16.00 Gentiloni: “Abbiamo i superpaladini della centralità del parlamento che nel momento più importante della vita parlamentare non ci sono. Ma vi sembra logico? Noi vogliamo talmente bene al parlamento che non ci andiamo”. Il presidente del Consiglio si riferisce al fatto che in aula non sono presenti i deputati del M5S

15.00 Il deputato del Pd Marco Di Maio, deputato del PD, ha risposto alle critiche delle opposizioni che accusano il governo Gentiloni di essere stato eletto da popolo”: “nessuno dei 64 governi nella storia della Repubblica è stato eletto dal popolo”

13.55 Parla Fratoianni (Si-SEL). Vigileremo su questo governo. I dati ISTAT sono impietosi e saremo vigili su tutto ciò che farete. Questo Paese necessita di una legge elettorale che permetta alla cittadinanza di tornare a decidere ed esprimersi.

Diretta canale satellitare della Camera dei deputati

13.40 Comincia la discussione in aula. Il primo a prendere la parola è Mauri (PD): “diamo il benvenuto al nuovo presidente del Consiglio. mettiamo davanti a tutto la responsabilità verso i cittadini. Un concetto semplice ma molto poco praticato, per via degli interessi personali e di partito. È per questo che molti, qui dentro, hanno risposto ‘No’. Noi abbiamo risposto di essere presente anche in situazioni difficili. Ci complimentiamo con lei per aver creato un governo in tempi così rapidi. un governo con tutte le competenze per portarci avanti in questo momento così difficile. Vorrei fare una valutazione di fondo a cui tengo molto: abbiamo sentito tutto e il contrario di tutto. Per esempio, Di Maio ha affermato che sarebbe dovuto rimanere in carica fino alla sentenza della Corte. Ma lo stesso Di Maio non aveva chiesto di mandare a casa Renzi, proprio attraverso il ‘No’? Di Maio ci sta spiegando che in piena emergenza, la sua proposta è quella di lasciare il Paese senza un governo con pieni poteri. State sicuri che noi, comunque, non abbiamo paura di elezioni anticipate. Non appena ci saranno le condizioni, noi saremo lì a giocare la nostra partita. Nel frattempo, non staremo con le mani in mano. Faremo tutto il possibile per fare il bene di questo Paese. Salvini, l’altro giorno, diceva che sarebbe sceso in piazza per chiedere elezioni anticipate. Prima dice di voler andare al voto con il Consultellum, poi con il Mattarellum. Si decida. Ma che non attacchi il nostro presidente Mattarella, capace di portarci fuori da una crisi come questa.

11.17 Governo che si appresta a chiedere fiducia è di responsabilità. Ci vogliamo concentrare sui problemi degli italiani. Renzi ha dimostrato serietà e coerenza. Noi rispettiamo la Costituzione e diciamo che il governo dura fino a quando ha la fiducia del Parlamento. Ci occuperemo immediatamente dell’emergenza terremoto. Necessaria qualità della ricostruzione. Poi, ci metteremo sul terreno internazionale. Tra poco l’Italia assumerà la presidenza di turno del G7. Lo faremo in un momento difficile. Continuiamo ad essere convinti sostenitori dell’Alleanza Atlantica con gli Stati Uniti. Particolarmente rilevante sarà il nostro impegno con l’Unione Europea. Se il governo riceverà la fiducia del Parlamento, potremo partecipare giovedì ad un’importante riunione comunitaria. Sarebbe un segnale importante. Discuteremo di Siria, in un momento di transizione per gli Stati Uniti. Accanto alla politica estera, cercheremo di dare segnali forti per la nostra sicurezza interna. Nel contrasto alla criminalità, nella gestione condivisa dell’emergenza. Diamo seguito a questa ripresa economica, seppur lenta. Puntiamo sulla green economy. Il nostro sistema bancario è solido e grazie alle misure prese dal governo negli ultimi due anni si sta uscendo dalla crisi. Si richiederà il rafforzamento patrimoniale, maggiori garanzie. Il governo è pronto a salvare gli istituti e i risparmi dei cittadini italiani. L’impegno del governo sarà molto importante sul piano sociale, per completare la riforma del lavoro, per attuare le norme sulle procedure per l’anticipo pensionistico. Altri passi avanti potranno essere realizzati. Infine vogliamo dare slancio a tre azioni di riforma che sono in corso. La riforma della PA, il libro bianco della difesa e la riforma penale. La parte più disagiata della nostra classe media deve essere aiutata. Dobbiamo fare molto di più anche sul Mezzogiorno. La decisione di formare un ministero esplicitamente dedicato al mezzogiorno non deve far pensare a vecchie logiche del passato. Abbiamo fatto molte cose in questi anni per il sud, ma sembra che non si capisca ancora che da lì può procedere la spinta più forte per la nostra economia. Qui prenderà corpo la necessaria armonizzazione tra le leggi elettorali. In questo, il governo non avrà il ruolo di attore protagonista. Spetta a voi. Il governo, certo, starà lì a sollecitare. Il nostro governo è legittimo. È sostenuto da una maggioranza parlamentare, rispetta le opposizioni e chiede il rispetto delle istituzioni. Il Parlamento è il luogo del confronto, non della post-verità. Su queste basi, vi chiediamo la fiducia.

11.15: La Boldrini annuncia la squadra dei ministri e l’ordine dei lavori.

 

Il governo dell’ex ministro degli esteri sotto la presidenza Renzi dovrebbe ricevere la fiducia della Camera in mattinata. Alle 11:00, Paolo Gentiloni si presenterà innanzi ai deputati. Un discorso introduttivo e poi al voto. La maggioranza PD risponderà con un ‘Si’ compatto. Discorso diverso, invece, per SI-Sel che ha già confermato il suo gran rifiuto a questo governo nascente. Della stessa idea anche uno dei padrini della riforma costituzionale, Denis Verdini, tagliato fuori da questo esecutivo di transizione. Forza Italia critica aspramente la scelta di optare per un governo fotocopia ma non mostra apertamente la sua posizione. La scelta più probabile ricadrà sull’astensione. A fare da strillone ci pensa il capogruppo Renato Brunetta, amante dei cinguettii.

Governo Gentiloni nasce dalla spuma delle critiche

Quello che ormai è stato rinominato sarcasticamente “governo fotocopia” – per aver sacrificato solo la ministra Giannini, “rea” di aver perso l’appoggio degli insegnanti – nasce tra un vespaio di critiche velenose. Critiche, ma anche tanta, tanta ironia. C’è chi ripensa al governo Spadolini I e allo Spadolini II in cui cambiò solo il sottosegretario alla presidenza per “cause di forza maggiore”. Altri, che vedono Gentiloni come una semplice pedina di Renzi, ritiratosi a Pontassieve per recperare le energie e studiare la strategia per tornare a Palazzo Chigi.


Tanto da destra come da sinistra, il premier non avrà per nulla vita facile. Il Giornale parla di un “governo che nasce morto”, mentre il Fatto Quotidiano parla “di 19 milioni e mezzo di italiani presi a schiaffi dalla accozzaglia”. Un tweet del deputato D’Attorre sembra sintetizzare il malessere generale delle personalità di opposizione

Nonostante le difficoltà e la gogna a cui si sottopone questo governo, non dovrebbero esserci intoppi per ricevere la fiducia nel ramo più numeroso del Parlamento.

 

L'autore: Redazione

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