Paradisi Fiscali: le Bermuda vincono la corsa al ribasso

Pubblicato il 13 Dicembre 2016 alle 12:32 Autore: Guglielmo Sano
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Paradisi Fiscali: le Bermuda vincono la corsa al ribasso

Secondo l’ultimo rapporto di Oxfam, sono le Bermuda il paradiso fiscale più “aggressivo”. Nessuna imposizione sugli utili delle aziende, nessuna ritenuta iniziale, assenza pressoché totale di controlli, sono circa 80 i miliardi di dollari di profitti generati nell’isola caraibica solo dalle più grandi multinazionali Usa. Tra i paesi che mettono in atto le politiche più spregiudicate per attirare capitali da nascondere le Isole Cayman ma anche i Paesi Bassi e, naturalmente, la Svizzera. L’Europa è rappresentata anche da Irlanda e Lussemburgo, rispettivamente, al sesto e settimo posto.

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Paradisi Fiscali: le Bermuda vincono la corsa al ribasso

Alla presentazione del rapporto, intitolato Battaglia Fiscale, da Oxfam si sottolinea che: “questi paradisi fiscali sono tra i principali responsabili a livello globale della dilagante corsa al ribasso sulla tassazione degli utili d’impresa che sottrae miliardi di euro alla lotta alla disuguaglianza e alla povertà”. La concorrenza “al ribasso” sulle normative di elusione del fisco, secondo l’Ong, è tra le maggiori cause dall’allargamento del gap tra ricchi e poveri a livello mondiale. In un altro recente rapporto, Oxfam calcolava che l’evasione della maggiori multinazionali sottrae 100 miliardi di dollari ai bilanci dei paesi più poveri ogni anno.

L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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