Sondaggi elettorali IPSOS: larghe intese è unica maggioranza possibile in Senato

Pubblicato il 6 Febbraio 2017 alle 12:30 Autore: Alessandro Faggiano
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Sondaggi elettorali IPSOS: larghe intese è unica maggioranza possibile in Senato

Secondo le stime dei sondaggisti di IPSOS di Nando Pagnoncelli per il Corriere della Sera, si confermano la difficoltà nel riuscire a conseguire una maggioranza nei due rami del Parlamento. Secondo i dati in possesso di IPSOS, basandosi sui possibili scenari (Consultellum senza coalizioni, consultellum con coalizioni e italicum “corretto”) solo le larghe intese – composte da PD, Forza Italia, NCD e gruppi per le autonomie – raggiungerebbero una risicatissima maggioranza al Senato.

Sondaggi elettorali IPSOS: quali scenari? Il Consultellum senza coalizioni

Il primo scenario previsto da IPSOS è quello di un consultellum senza coalizioni. Un sistema che premia i partiti forti e lascia fuori la gran maggioranza dei piccoli partiti. In questo caso, è necessario almeno un 8% su base regionale per poter portare un senatore a Palazzo Madama. I partiti maggiormente beneficiati sarebbero sicuramente il Movimento 5 Stelle e il PD – capaci di superare la soglia in tutte le regioni -. Male, invece, per i piccoli partiti quali Fratelli d’Italia, NCD e Sinistra Italiana. In questo scenario, la coalizione di centrodestra ne potrebbe uscire leggermente infra-rappresentata. Il voto destinato a Fratelli d’Italia potrebbe essere indirizzato con maggior facilità verso la Lega Nord, secondo la teoria del voto utile. Secondo l’ipotesi proposta da questo scenario, la coalizione Partito Democratico + Forza Italia raggiunge una maggioranza estremamente risicata.

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Sondaggi elettorali IPSOS: quali scenari? Il Consultellum con coalizioni

Il secondo scenario previsto da IPSOS si basa nella scelta di andare al voto con coalizioni. IPSOS include, per il centrosinistra: PD, Sinistra Italiana e altri (definito come il “nuovo Ulivo”). Dall’altro lato, la coalizione “tradizionale” di centrodestra, composta dal partito di Silvio Berlusconi, da Fratelli d’Italia della Meloni, dalla Lega di Salvini e dal Nuovo Centro Destra di Angelino Alfano. In questo caso, la gran maggioranza dei partiti otterrebbe rappresentanza parlamentare. Il partito maggiormente infra-rappresentato, in questo caso, dovrebbe essere il PD. Ancora una volta, la gran coalizione sarebbe necessaria per poter avere una maggioranza nella Camera alta del Parlamento. In questo secondo scenario, è imprescindibile la presenza di almeno un partito tra NCD e SI.

Sondaggi elettorali IPSOS: quali scenari? L’italicum “corretto”

Il terzo e ultimo caso rappresentato – quello di un italicum “corretto” con reparto dei seggi con bassa soglia di sbarramento –  favorirebbe il centrodestra e ridurrebbe la presenza del Movimento 5 Stelle. I maggiori beneficiari di un italicum “corretto” sarebbero i piccoli partiti, quali Sinistra Italiana, Fratelli d’Italia e il Nuovo Centro Destra di Angelino Alfano. Proprio questi ultimi due “rosicchierebbero” la rappresentanza di Berlusconi e soci. In quest’ultimo caso, non solo sarebbe necessaria la presenza dello stesso NCD, ma anche dei gruppi per le autonomie.

Sondaggi elettorali IPSOS: ingovernabilità in entrambi i rami del Parlamento

Lo scenario nefasto – in termini di governabilità – rappresentato per il Senato, si manifesta con la stessa contundenza nella Camera dei Deputati. Dal 27 febbraio si parlerà di armonizzazione della legge elettorale. Renzi propone il Mattarellum come base di partenza. Movimento 5 Stelle, Lega Nord e Fratelli d’Italia (la possibile coalizione “anti-euro”) attendono il leader del partito di maggioranza al varco. Risulta sempre più evidente la necessità di aggiustare qualcosa nel sistema elettorale, per tornare al limbo dell’ingovernabilità scaturito dalle elezioni del febbraio 2013.

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Nota metodologica: vedi immagine

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L'autore: Alessandro Faggiano

Caporedattore di Termometro Sportivo e Termometro Quotidiano. Analista politico e politologo. Laureato in Relazioni Internazionali presso l'Università degli studi di Salerno e con un master in analisi politica conseguito presso l'Universidad Complutense de Madrid (UCM).
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